Vi abbiamo già parlato di Vanish, il nuovo progetto indipendente firmato da Donny Cates e Ryan Stegman, ormai rodatissimo team creativo che ha affilato i propri artigli sulla celebrata run che ha rilanciato il personaggio di Venom, in casa Marvel. I due racconteranno una storia che si annuncia potentemente ispirata al super eroismo degli anni Novanta.

 

 

I due hanno risposto alle domande sul progetto, che vedrà la luce nel contesto dell’etichetta editoriale che hanno co-fondato, ed ecco le loro dichiarazioni più interessanti in merito. Soprattutto, per quanto attiene al rapporto speciale che si creerà tra il team creativo e i fan, grazie alla nuova piattaforma social Substack.

 

Stegman – Abbiamo il primo numero di Vanish praticamente pronto, e quindi anche parecchie immagini in anteprima da mostrare. La cosa interessante è che c’è un sacco di gente che lavora per noi su Substack, quindi possiamo anche mostrare, in maniera inedita alla gente la creazione del nostro fumetto. Volevamo fare una cosa del genere da un po’, ma ci avrebbe portato via troppo tempo. Grazie a Substack possiamo pagare un po’ di persone per fare quel che noi non riusciamo a fare e far esplodere la nostra promozione.

Vanish #1, copertina di Ryan Stegman

Cates – Avrete accesso diretto al lavoro del nostro duo creativo, potrete vedere come daremo vita alla nostra strana, piccola etichetta di fumetti. Un sacco di podcast video in cui ci confronteremo sulle idee, alcune delle quali finiranno nelle sceneggiature; layout e pagine e inchiostri. Ryan e io ci siamo divertiti un mondo, negli anni, agli incontri, alle sessioni di firme, nei podcast e nelle interazioni spontanee con i fan. La piattaforma di Substack ci permetterà di estendere l’esperienza a livello globale.

Vanish è il fumetto che io e Ryan abbiamo sempre avuto in mente di raccontare dopo Venom, sotto la nostra etichetta Kids Love Chains, che farà da generale vessillo per le nostre storie e il nostro merchandising, per i podcast e tutto quel che faremo assieme. Poi Nick Spencer ci ha proposto questa cosa di Substack e abbiamo pensato che avesse senso sollevare il sipario per la gente e consegnarle un po’ di materiale in esclusiva. Era la cosa giusta al momento giusto, perché oltre a Vanish ci sono altri fumetti indipendenti per cui ho già scritto diversi numeri. Condividerò anche quelli su Substack, per poi pubblicarli poco dopo nei negozi. Perché noi amiamo le fumetterie.

 

Sarà Image Comics a stampare Vanish per il mercato tradizionale, dopo che gli utenti di Substack avranno avuto modo di assistere al processo creativo dietro alla serie e alle altre di cui Donny Cates ha fatto menzione.

 

Cates – La Marvel ci ha garantito una quantità enorme di libertà, ma è ovvio che, nel suo universo, non sia consentito far esplodere il mondo e dividerlo in due (credetemi, ci ho provato) o mostrare un tizio che spappola il cervello di un altro con un mattone. Con Vanish siamo privi di confini, quindi ci spingeremo in là il più possibile per creare qualcosa di enorme e folle.

Stegman – Sinora ho disegnato intestini, ferite di uscita di proiettili e un sacco di sangue. Alla Marvel sai sempre di avere un limite, com’è giusto che sia, quindi sei costantemente impegnato in una danza tra libertà e vincoli. Qui non è così e posso disegnare tutto quel che mi va. Davvero liberatorio.

 

Cates di è detto convinto del fatto che che quel che molti amano della dinamica tra lui e Ryan Stegman sia il fatto che sono onesti e diretti riguardo al loro processo di lavoro. Quel che faranno su Substack non sarà per forza spoiler e immagina che prenderanno le misure, nel rapporto coi fan in anteprima, nel corso degli eventi. I due hanno anche risposto alla dichiarazione di Rob Liefeld, secondo cui la piattaforma avrebbe dato loro ben seicentomila dollari di anticipo per la collaborazione.

 

Cates – Ovviamente non possiamo confermare o smentire questa informazione, ma lasciatemi dire una cosa: si tratta di un settore costantemente sotto accusa perché non si prenderebbe abbastanza cura dei creativi e questa piattaforma dà invece loro la possibilità di essere indipendenti, dar vita a opere realmente incredibili e ottenere un compenso adeguato. Credo che non sia affatto male.

 

I due hanno anche detto la loro riguardo il fatto che Substack non abbia un codice di comportamento che impedisca agli utenti di pubblicare contenuti razzisti oppure omotransfobici. La buona notizia, secondo Stegman, è che la mailing list legata al profilo non sarà di proprietà della piattaforma, che quindi non  avrà modo di promuovere grazie a essa personaggi o concetti non in linea con le idee sue e di Cates. Il quale sottolinea che questo tutelerà i loro utenti ben più di quel che accade su Twitter o Facebook.

 

 

Fonte: Bleeding Cool