Le cose si fanno però un po’ più complicate quando la singola eroina in questione, Captain Marvel, ha un ruolo da protagonista sia nella sua serie regolare che nel grande evento in questione. Questo ha richiesto alla scrittrice Kelly Thompson qualche sforzo in più per conciliare esigenze narrative, tempistiche e atmosfere di questo tour de force riservato a Carol Danvers.
La sceneggiatrice di Black Widow e Deadpool racconta come ha affrontato questa particolare sfida narrativa:
Thompson – Captain Marvel #17 è stato divertente, una “notte di baldoria” che doveva fungere da numero di svago tra gli eventi super-intensi dell’arco narrativo L’ultima degli Avengers e quelli su grande scala di Empyre… ma il mondo reale ci ha imposto una pausa molto più lunga tra i due archi narrativi.
Non penso che i lettori abbiano bisogno di sapere molto al di là del fatto che Carol Danvers è la tostissima eroina nota come Captain Marvel. In Empyre ha impugnato un martello Kree chiamato l’Arma Universale, storicamente brandito da Ronan l’Accusatore. Così facendo, Carol è diventata il nuovo Accusatore dei Kree. Ma Carol non gioca secondo le regole di nessuno, quindi con lei le cose saranno un po’ diverse.
Il ruolo di Carol in Empyre è decisamente epico, molto interessante, ma ovviamente è concentrato per buona parte sui conflitti di Empyre. Al e Dan hanno riservato a Carol un ruolo davvero importante, fatto su misura per lei e per il ruolo che riveste all’interno dell’Universo Marvel.
C’è poi una storia leggermente diversa che va in scena nella serie personale di Captain Marvel. Parte comunque dal fatto che Carol ha accettato il martello (e il ruolo di Accusatore che esso implica), ma è più personale, legata più strettamente alla figura di Carol che non agli eventi di Empyre.
Quando Carol inizia ad avere qualche dubbio sul fardello che deve portare, capisce di avere bisogno di gente di cui si può fidare e così chiama a sé Rhodey (War Machine), Jess (Spider-Woman) e Jennifer affinché la aiutino nel corso della storia. Credo che come soldato e super eroina, nonché qualcuno che consideri la Terra la sua dimora, Carol è sempre felice di vedere le grandi potenze come i Kree e gli Skrull proclamare la pace e tentare di trovare un modo migliore di risolvere i problemi. Ma le nuove alleanze cambiano parte dei pezzi sulla scacchiera, ed è impossibile sapere quali saranno le conseguenze.
La storia di queste grandi potenze è lunga e ricca, ma può anche avere un effetto alienante su quei lettori che non sono aggiornati su tutti gli sviluppi passati, credo, quindi il mio approccio è stato quello di mantenere le cose su un piano molto personale per Carol e concentrarle attraverso una lente molto circoscritta su ciò che è veramente importante per lei. Sono molto soddisfatta di dove tutto questo porterà la nostra storia.
Per essere completamente onesta, trovo davvero difficile collegarmi a un evento come Empyre quando il mio personaggio ha un ruolo centrale. È dura ricavare lo spazio per raccontare una storia separata. Anche dal semplice punto di vista delle tempistiche è sempre un’impresa difficile. E con questo non voglio lamentarmi di Al e Dan, che raccontano una storia incredibile e che si sono dimostrati straordinariamente aperti e premurosi, aiutandomi a capire che genere di racconto dovessimo raccontare.
Ma Carol ha bisogno (e si merita!) di essere una parte essenziale della storia che stanno raccontando, quindi abbiamo trovato un modo di intrecciare le due cose: i lettori potranno riallacciarsi a quello che stanno facendo Al e Dan, ma potranno anche seguire le vicende personali di Carol in una storia gratificante e in grado di stare in piedi da sola. Quindi raccomando a tutti di salire a bordo, non dovranno perdersi quello che sta per accadere… sia in Empyre che dopo!
Fonte: Newsarama
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