L’Universo DC ha una storia anche più longeva di quella dell’Universo Marvel, e nell’uno e nell’altro caso tentarne una rilettura complessiva, sottolineando gli aspetti più realistici e umani in contrapposizione a quelli più fantastici e stravaganti non è cosa da poco. Eppure questa è l’impresa che si prefigge The Other History of the DC Universe, miniserie con cui il Premio Oscar John Ridley, Giuseppe Camuncoli e Andrea Cucchi puntano i riflettori su momenti, personaggi e storie salienti del passato DC.

 

 

Impresa indubbiamente epica per lo sceneggiatore, ma anche una grande occasione per Camuncoli e Cucchi, che ha colto l’opportunità per bilanciarsi tra realismo e fantastico, tra passato e presente, tra il suo stile personale e quello degli artisti che l’hanno preceduto.

Il Cammo racconta ai lettori l’approccio a questa sfida, gli aspetti più impegnativi e quelli più entusiasmanti:

 

Other History of the DC Universe

Camuncoli – La prima pagina “riassuntiva”, che riepiloga la relazione tra Mal e Karen, quella che apre il numero #2, mi è sembrata il modo migliore per aprire questo capitolo. Considerato il contesto, mi sembrava giusto presentare questi due personaggi nel loro aspetto più comune, per poi contrapporli a tutte le loro diverse incarnazioni nel corso degli anni. Ho scelto di incorniciarli con delle splash perché ho pensato che fosse un modo interessante per rappresentare queste variazioni che sbocciavano attorno a loro come dei fiori. La cosa che mi è piaciuta di più, non avendo familiarità con questi due personaggi, è stato scoprire cosa hanno passato entrambi nel corso degli anni e illustrare i loro percorsi, che si intrecciano in continuazione.

The Other History of the DC Universe #1, anteprima 01Il look di Mal che preferisco è senza dubbio quella da Guardian. Soprattutto perché è il meno assurdo, e quello che sembra ancora abbastanza adatto ai nostri giorni, ma molto probabilmente perché penso di avere fatto conoscenza con Guardian durante il ciclo di storie di Superman realizzato da John Byrne, che adoravo da bambino! Mi sono divertito molto anche con il Cyborg originale: è un look straordinario realizzato dal bravissimo George Pérez, ed è stato molto bello disegnarlo.

Nel mantenere il giusto equilibrio tra il lato supereroistico e quello più umano e personale, direi che grandi sfide sono state due: cercare di far sembrare il tutto reale, incluso un mondo di superesseri che fanno cose pazze ed esagerate, e cercare di rendere giustizia ai magistrali momenti di intimità, lotta, dubbio e l’umanità che John ha inserito così bene nella sceneggiatura. È stato tutto abbastanza naturale fin dall’inizio, ma ripeto, molto è dovuto alle parole scelte da John.

The Other History of the DC Universe #1, anteprima 02

Quasi ogni pagina e sequenza è stata approvata subito. Ho cercato di approfondire in modo molto attento e meticoloso l’enorme quantità di riferimenti che John e gli editor hanno condiviso con me, ma ancora una volta è stato facile lasciarsi guidare dalle potenti parole di John per realizzare le mie interpretazioni. Leggere il testo ed esaminare il materiale di partenza è stata un’esperienza fantastica, mi ha permesso di mettere insieme i pezzi del puzzle e allo stesso tempo di mostrare le cose da una prospettiva diversa .

Ogni volta che lavoro su una sceneggiatura, fin dal primo giorno, il mio unico obiettivo è seguire la traccia dello scrittore e tentare di mettere sulla carta esattamente quello che aveva in mente in origine, che si tratti di gioia, avventura, orrore, dolore o azione. Nel caso di Mal che viene aggredito da una banda del White Pride ho pensato soltanto di dover trasmettere tutta la brutalità in immagini molto veloci e quasi sfocate del pestaggio, che precipitano in una spirale di violenza fino a portarci a un letto d’ospedale. Fortunatamente non ho mai provato questa esperienza, ma presumo che l’effetto sia simile a quello che ho cercato di illustrare nella serie, e in qualche modo ho provato di trasmettere il suo impatto ai lettori

The Other History of the DC Universe #1, anteprima 01

Anche nel caso del matrimonio di Donna Troy abbiamo ottenuto l’approvazione al primo colpo. La prima cosa che faccio di solito quando c’è del materiale di partenza è decidere il layout della pagina in modo da far respirare il disegno e lasciare abbastanza spazio da poter disporre il testo in un modo specifico e piacevole. Poi ho essenzialmente preso la doppia pagina originale Pérez e ho semplicemente aggiunto i volti di Mal e Karen sullo sfondo, come se fossero presenze spettrali, entrambi risentiti per non essere stati invitati e allo stesso tempo facendo pesare la loro assenza agli sposi, agli ospiti e ai lettori allo stesso tempo.

La riproposizione delle grandi scene del passato era una scelta ovvia. Tutta questa miniserie è un accorato tributo a molti momenti leggendari ed eterni della storia della DC, non c’era altro modo per riproporli, se non filtrandoli solo attraverso i miei disegni e da quelli di Andrea Cucchi. Probabilmente ci avrei messo meno tempo se avessi disegnato la mia versione personale, ma in tutta onestà volevo che i lettori riconoscessero immediatamente a cosa ci riferivamo e che fossero trasportati per un nano-secondo sulle pagine di quelle serie in cui le scene in questione avevano preso vita per la prima volta. Alcune mi erano familiari perché le avevo conosciute come lettore, mentre altre no, ma la sensazione che volevo trasmettere era quella di una improvvisa familiarità, e anche di celebrazione di ogni sceneggiatore e artista che ha contribuito alla lunga epopea della DC.

The Other History of the DC Universe #2, copertina di Giuseppe Camuncoli e Marco Mastrazzo

Penso di avere preso questa decisione quando ho letto la prima sceneggiatura e sono arrivato alla parte in cui John Stewart cerca di suicidarsi dopo i tragici eventi di Odissea cosmica. Ecco, quella è una storia che mi è piaciuto immensamente, da lettore, sia per il racconto epico di Jim Starlin sia per le pagine potenti di Mike Mignola, e ho pensato di non avere altra scelta che rendere omaggio a quel momento perfetto, a quella vignetta perfetta di quella serie.

Su quale personaggio mi piacerebbe lavorare di più? Be’, questa è probabilmente la domanda più semplice e, non che voglia fare un gioco di parole, ma probabilmente sarebbe, ehm… Question? Devo dire che ho un debole per disegnare gli impermeabili (e questo è lo stesso motivo per cui ho sempre amato un personaggio come John Constantine, che ho disegnato per molti anni anni sulle pagine della sua serie originale Hellblazer della Vertigo). Sono anche un grande appassionato del genere noir/hard-boiled. Inoltre, Renee Montoya è un personaggio così poliedrico, avrebbe una miriade di spunti da offrire. Ma come dico sempre, con lo scrittore giusto (e John è sicuramente uno di quelli!), qualunque personaggio è uno spasso da disegnare!

 

The Other History of the DC Universe #1, anteprima 02

 

 

Fonte: Comic Book