In termini di combattività, pochi possono tenere testa a Hellboy. E questo vale sia per il personaggio di Mike Mignola che per le serie e miniserie a lui dedicate. Nel 2017, il one-shot Hellboy: Krampusnacht, realizzato da Mignola e da Adam Hughes conquistò l’ambito Eisner Award. Inevitabile quindi che l’eroe rosso dalle fattezze demoniache tornasse in scena assieme allo stesso team creativo per un sequel di quella celebre storia, Hellboy and the B.P.R.D.: The Seven Wives Club, in uscita questa settimana negli USA.

È l’occasione per Hughes di raccontare la sua esperienza al lavoro sulla storia, nonché il suo entusiasmante ma turbolento rapporto con il mondo di Hellboy:

 

Hellboy & the B.P.R.D.: The Seven Wives Club, variant cover di Adam Hughes

Hughes – Com’è stato? È stato un maledetto incubo, non mentirò. È difficile per me lavorare con uno dei miei autori preferiti in assoluto sul mio fumetto preferito. Se riesci a cavartela senza fare troppi danni, puoi tranquillamente sgusciare di nuovo nel tuo angolino tranquillo.

E invece no…! Va a finire che vinci un premio, e quindi devi fare un sequel, e da quel momento in poi c’è solo ansia da prestazione. Non so voi, ma ogni volta che a me capita di vincere un premio importante (inserire l’hashtag “falsamodestia”) io divento un disastro emotivo al momento di affrontare ogni altro lavoro successivo di quel particolare filone. Ho lottato con ogni vignetta di The Seven Wives Club. Mentre disegnavo la scarpa sinistra di Pauline ero ossessionato dal pensiero: “ma sarà il disegno di una scarpa degno di un premio…?”. Pura agonia. Disegnare tutto quel muschio spagnolo è stato comunque piacevole.

Comunque, in Seven Wives Club non ci sono riferimenti espliciti a Krampusnacht. Ero tentato di mentire e di dire: “Chiunque individuerà i tre easter egg di Krampusnacht vincerà un mio sketch gratis!”, ma sono emotivamente esausto per la notte delle elezioni del 2020 durata una settimana e non sono dell’umore giusto per le mie consuete burle.

Hellboy & the B.P.R.D.: The Seven Wives Club, copertina di Adam Hughes

Uno degli elementi salienti di Seven Wives è l’ambientazione ospedaliera. Incide molto sulla storia, credo. Parla di una casa stregata. Ho cercato di combattere la mia naturale tendenza a disegnare primi piani e campi medi riempiendo i primi due terzi della storia con molte panoramiche ad ampio raggio di questa vecchia, inquietante scuola di medicina. Volevo che tutti i lettori percepissero chiaramente quell’atmosfera macabra e crepuscolare gravare su tutto. E lasciatemi aggiungere: i vecchi ospedali e le scuole di medicina sono veramente inquietanti! Per caso li costruiscono già infestati? Sono mai stati amichevoli e invitanti, per esempio il giorno dell’apertura? Sembrano solo fabbriche di incubi.

Dove si inserisce questa storia nella narrativa generale di Hellboy? Be’, è ambientata durante la Golden Age di Hellboy, quando lo abbiamo incontrato per la prima volta. È un agente sul campo che combatte contro i mostri per il B.P.R.D., prima che tutto il peso della Mano Destra del Destino cadesse su di lui come un sacco di cemento bagnato. Siamo nel periodo in cui andava a caccia di fantasmi tutto il giorno o la notte per poi staccare, farsi un paio di hamburger e tornare al lercio motel dove lui e il suo socio erano costretti a pernottare lungo la strada. È semplicemente uno di quei fantastici racconti sul “mostro della settimana” che rendono le raccolte di Hellboy piene di racconti che sono uno spasso da leggere. Se i fan di Hellboy gli trovano un posto nei loro cuori da qualche parte accanto alle grandi storie di Richard Corben, ehi, posso morire felice.

Lavorerò ancora su Hellboy in futuro? Non dipende esattamente da me. Bisognerà chiedere a Mignola e alla Dark Horse quando i loro lividi di questa esperienza saranno guariti. Cioè, certo, potrei sempre disegnare qualche storia di Hellboy come fan e pubblicarla su Internet. Chi non vorrebbe vedere “Hellboy contro la Sorprendente Medusa Formosa”? Ma non sarebbe esattamente materiale da premio, giusto?

 

 

Fonte: Comics Beat