Wiz

Wiz 22 – La mai troppo rimpianta ammiraglia Marvel Italia, nel mese di Onslaught

Chi ha iniziato a leggere fumetti Marvel negli anni Novanta aspettava questo momento. Certo, forse i lettori più navigati e quelli svezzati dall’Editoriale Corno, ricorderanno con maggior partecipazione storie come Guerre Segrete e La Guerra Kree-Skrull. Ma chi legge i fumetti della Casa delle Idee “solo” da una ventina d’anni, non vedeva l’ora che uno sceneggiatore capace si mettesse a progettare il vero ritorno di Onslaught, il cattivo protagonista del crossover più devastante che l’Universo Marvel ricordi. Sì, anche più di Civil War.

Come potremmo definire altrimenti la maxi-saga che portò alla sparizione di tutti gli eroi (Avengers, Hulk e Fantastici Quattro) facendo aumentare a dismisura l’odio nei confronti dei mutanti? Potremmo forse dir di meno del crossover che per la prima volta fece azzerare la numerazione delle collane degli eroi, facendo così scoprire ai lettori l’esistenza di un “volume 1” vicino alla numerazione degli albi? E che dire del fatto che dalle ceneri della battaglia nacquero nientemeno che i Thunderbolts di Kurt Busiek e Mark Bagley e altri nuovi eroi per sostituire i caduti (ricordiamo con piacere la serie Ka-Zar di Waid/Kubert)?

Onslaught Reborn

L’indimenticabile Onslaught Reborn. Ci abbiamo provato, ma niente

Qualcuno potrebbe obiettare che ancora più devastante fu consegnare Capitan America nelle mani di Jeph Loeb e Rob Liefeld dopo i fasti di Mark Waid e Ron Garney e in generale mettere in piedi La Rinascita degli Eroi… ma restiamo sul pezzo, ossia: le battaglie col cattivone a Central Park.

Ai tempi capitavano al massimo una volta l’anno, non ogni sei mesi. In quel caso, per i lettori italiani, avvenne nell’agosto del 1997, quando gli spoiler ancora non esistevano. Gli affezionati seguaci di Marvel Italia, che conoscevano la Panini solo per le figurine dei Calciatori e de Il Re Leone, furono travolti dall’avvento di Onslaught, il crossover (non “evento”) che dopo anni riportava Vendicatori e X-Men a combattere insieme una grande minaccia.

Il tutto fu distribuito sulle varie testate Marvel (solo una decina ai tempi… già) più tre speciali, ossia gli albetti Alpha e Omega (come per L’Era di Apocalisse l’estate precedente) e il secondo capitolo sulla collana ombrello Marvel Mega. Certo, non tutti i frammenti del crossover erano dello stesso livello: alcune serie erano palesemente ficcate dentro a forza, ma le parti chiave, quelle scritte da Mark Waid e Scott Lobdell per i disegni di Joe Madureira, dei fratelli Kubert e di Carlos Pacheco, risultavano a dir poco esaltanti.

Onslaught

Onslaught fermò il Fenomeno e gli strappo la gemma di Cyttorak

Onslaught nasceva dalla corruzione di Charles Xavier, colpevole di aver “resettato” Magneto al termine di Attrazioni Fatali (saga in cui Magnus, tra le altre cose, aveva strappato l’adamantio dallo scheletro di Wolverine facendo andare in tilt il suo fattore rigenerante).

Onslaught prese possesso di Xavier dopo anni di segreti e frustrazioni, tra cui la scioccante scoperta di un interesse sentimentale per la giovanissima Jean Grey ai tempi della prima squadra di X-Men (sapessi, All-New Jean di Bendis…). Onslaught la rappresentazione di tutto ciò che il Prof. X aveva represso negli anni e che, giunto ormai sull’orlo di una crisi di nervi, non riusciva più a sopire. Il fondatore della Scuola per Giovani Dotati di Salem Center venne dunque fagocitato dalla sua versione malvagia e, una volta uscito allo scoperto, mise a ferro e a fuoco l’Universo Marvel. Solo Vendicatori e X-Men uniti riuscirono a sconfiggerlo, pagando il prezzo dell’estremo sacrificio dei primi… ai danni dei secondi, accusati da tutti di aver fatto fuori gli amati supereroi. Temuti, odiati, cornuti e mazziati.

Naturalmente si trattava di una morte apparente in quanto gli eroi si ritrovarono in un mondo alternativo tascabile creato appositamente e inconsciamente da Franklin Richards: una sfera blu che il biondino figlio di Reed Richards portava sempre con sé. Dopo un anno di lavoro per gli autori Image, chiamati a confezionare il primo vero esperimento Ultimate Marvel sulle serie Heroes, gli eroi avrebbero fatto ritorno nella miniserie Heroes Reborn: The Return di Peter David e del novellino Salvador Larroca, inaugurando così l’era de Il Ritorno degli Eroi, il cosiddetto “volume 3” delle rispettive serie.

Onslaught

Il finale della saga, Onslaught vs. Marvel Universe, recentemente ristampato dalla Marvel

Diciassette anni dopo il crossover originale, Rick Remender ci regala (si fa per dire) il secondo round. Sì perché di Onslaught Reborn (dei già citati Loeb/Liefeld) il vero estimatore del cattivone violaceo mash-up di Xavier e Magneto non ne vuole sapere. E anche Onslaught Scatenato!, recuperata di recente da Panini non è considerabile un sequel della saga del 1997. Dunque si punta tutto su Avengers & X-Men: Axis, apice del lavoro di Remender su Uncanny Avengers, la testata che ha reso le collaborazioni tra Vendicatori e X-Men un appuntamento mensile e che, per quanto le diverse saghe siano tirate un po’ per le lunghe, ci appassiona dal debutto a cavallo del rilancio Marvel NOW!

Axis promette di restituire dignità al gigantesco villain grazie al nuovo strambo mix Cervello di Xavier (morto al termine di AvX) + Teschio Rosso = Onslaught Rosso. Perché diciamocelo, una volta scoperta l’esistenza del lato oscuro del Prof. X, la tiritera che ci fosse sempre qualche scheletro nell’armadio ha presto perso il suo fascino.

Il concetto di Onslaught poi, tra Decimazioni, Collettivi e ragazzine Nomad non è mai più stato incisivo e inquietante come alle origini: andava ripensato. E chi se non il nazista con la faccia da teschio poteva rendere quell’armatura nuovamente uno spauracchio degli eroi del Marvel Universe?

Tra le mille variant rilasciate per l’occasione restano quattro tavole di anteprima del veterano Adam Kubert (che disegnò Onslaught vs. Marvel Universe, il gran finale del crossover originale): promettono bene e le trovate nella galleria sottostante. Non potete sbagliare.

 

 

Fonte: CBR