Dovreste già sapere del lancio di Die!Die!Die! e del suo notevole successo. Il mese scorso, il disegnatore Chris Burnham, collega di Robert Kirkman su questo progetto Image Comics bizzarro e ultraviolento, è tornato a commentare la risposta del pubblico, davvero importante, a questa nuova creatura dello scrittore di The Walking Dead:

 

Die!Die!Die! #1, copertina di Chris Burnham

Pubblicare a sorpresa il primo numero è stata un’idea folle. Dal momento in cui Robert l’ha proposto, io ero entusiasta. Adoro i progetti scriteriati e farne parte. Ma tenere il segreto è stata una cosa durissima. Ho dovuto fare il finto tonto e spesso mentire un sacco di volte alle convention, nell’ultimo anno o due, mentre lavoravamo alla storia. Ma sembra che ne sia valsa la pena. L’annuncio a sorpresa è rimasto sulla bocca di tutti e la risposta immensamente positiva dei venditori ci ha spazzati via.

Le scene d’azione sono tutte progettate per ottenere un forte impatto e la narrazione per immagini deve essere più chiara possibile, in maniera che i lettori possano seguire con precisione quel che succede, istantaneamente. Se dovete fermarvi anche solo per una frazione di secondo per decrittare l’azione, una battaglia disegnata perde tutta la sua forza.

In aggiunta alla chiarezza, cerco di fare in modo che il movimento che mostro sia esattamente in linea con quello dell’occhio dei lettori. Il che aggiunge velocità alla percezione di un pugno e rende il lettore parte integrante. Quel pugno è lì che aspetta di essere attivato, quando il lettore lo osserva. Per dirla geometricamente, uso gli assi x e y per creare chiarezza d’azione, l’asse z per intensificarla.

 

Burnham ha quindi discusso del suo rapporto con Robert Kirkman, con cui si è creato un buon livello di collaborazione. L’artista parla apertamente delle cose che preferisce disegnare o meno, e lo sceneggiatore cerca di andargli incontro. Non ha però ceduto alla preferenza di Burnham per lo stile Marvel di realizzazione dei fumetti. Quindi, sceneggiature complete.

Il disegnatore non vede grande differenza tra lavorare su Batman e su un fumetto indipendente: si tratta sempre di ritrarre gente che si prende a mazzate. Solo che su Die!Die!Die! non si veste nessuno da pipistrello. E, a tal proposito, non ha potuto esimersi da qualche domanda su Nameless, la serie realizzata assieme a Grant Morrison. Come c’era da immaginarsi, le follie di quest’ultimo sono sempre piuttosto interessanti:

 

Nameless - Senzanome

Un sacco di cose mi ispirano, per le folli immagini di Nameless. Come quell’orribile albero per castrazioni che Grant mi ha fatto realizzare. Si è trattato di fare un sacco di ricerca per parole chiave come “pene castrato” e “tripofobia” e vedere quali orrori Internet mi avrebbe proposto. Come padre di due bambini, non ho più lo stomaco per certe scene.

La sceneggiatura di Grant parlava di clown tipo Jim Woodring di vetro che si scioglievano sullo sfondo, ma ho fatto una gran fatica a capire con precisione di che diavolo si stesse parlando. Quindi ho portato un sacco di libri di Jim Woodring all’appartamento di Grant, mi sono seduto sul suo divano e abbiamo cercato di chiarirci. C’era con noi il nostro amico Akira the Don e Grant annuiva soddisfatto mentre Akira guardava quelle illustrazioni e prorompeva in esclamazioni tra il disgustato, il sorpreso e l’entusiasta. E io prendevo appunti su quali fossero le immagini che causavano le reazioni più intense, per poi mettere tutto assieme e distillare un’idea di che cavolo potessero essere quei maledetti clown che si sciolgono.

 

Nameless #5

 

 

Fonte: Comics Beat