Warren Ellis e Jason Howard mettono in stand-by Trees per gettarsi in un fumetto d’azione che racconta di un gruppo di colonizzatori spaziali dimenticati dal pianeta Terra, con cui ora il nostro mondo vuole rientrare in contatto. Cosa succede in una colonia tagliata fuori dalla patria lontana?

Ellis e Howard hanno parlato recentemente su Newsarama di Cemetery Beach, serie che ha debuttato negli Stati Uniti a metà settembre:

 

Cemetery Beach #1, copertina di Jason Howard

Ellis – Perché mai pensare che la storia di una colonia impazzita nello spazio potrebbe avere connotati di ordine politico? Io non ne vedo. No. La storia è piena di colonie impazzite o evolute in maniera strana. Eccovi un esempio. Nel 1600, una colonia improvvisata fu fondata in un arcipelago alle coste dell’Australia e governata da uno psicopatico di nome Jeronimus Cornelisz.

Il protagonista, l’esploratore professionista Mike Blackburn, è il peggiore e miglior uomo possibile per questa situazione, e ha il compito di riconnettere la colonia con il mondo. Avete presente tutte quelle cose, tipo la famiglia, gli amici, una casa, le responsabilità, che ci impediscono di solito di fare qualcosa di inutilmente stupido? Mike non ha nulla di tutto questo. Non più. Ecco perché accetta il lavoro, ed ecco perché nessuno avrebbe mai dovuto offrirglielo. Non ha assolutamente nessun motivo per tornare a casa.

Grace Moody, invece, è una dissidente. Non è affatto d’accordo con il modo in cui la colonia viene governata. Quindi, per il vecchio e criminale presidente della stessa, è una terrorista. Per tutti gli altri che vivono da quelle parti non è altro che una convinta che si dovrebbe vivere senza paura di… quelle cose che mantengono il presidente Barrow e i suoi al potere.

Howard – Mike è un uomo altamente addestrato e si suppone sia bravissimo nel suo lavoro, ma si trova in una situazione più grande di lui, in un mondo a cui non appartiene. Grace è a casa, conosce il posto e ha molto autocontrollo, invece. Warren ha scritto davvero due grandi personaggi, con Mike e Grace, e il mio obiettivo è mostrare visivamente il loro atteggiamento molto diverso, il modo in cui reagiscono alla follia che avviene attorno a loro.

 

Howard realizza anche le variant cover del progetto, e il primo numero ne ha una che ricorda moltissimo la celeberrima copertina di Todd McFarlane per Amazing Spider-Man #300. Un omaggio verso uno degli artisti che ama di più sin da bambino e che lo hanno ispirato a lavorare in questo ambiente. Ogni copertina ospiterà un tributo del genere. Tra i nomi già certi, Mike Mignola e Bruce Timm.

 

Ellis – L’esplorazione è un’attività essenziale per gli esseri umani, è il modo in cui abbiamo svelato gran parte del mondo e cerchiamo di raggiungerne altri. La colonizzazione, come parola, ha più significati e alcuni sono piuttosto sinistri. Jamestown fu un incubo. Il Sud America è stato decimato dagli Europei. C’è una ragione per cui ancora oggi parliamo di decolonizzazione. A volte, qualcosa di misterioso, come la scomparsa della colonia di Roanoke, ha confuso i popoli per secoli. Le storie di esplorazione sono quasi sempre misteriose e terrificanti. Come tutte le storie che parlano di soldi, potere e omicidio.

 

Ellis non nasconde di avere avuto bisogno di una vacanza da Trees, serie complessa e faticosa da scrivere. Cemetery Beach è una pausa dai toni di quella storia e una vicenda molto più lineare e rilassante.

 

Cemetery Beach #1, variant cover di Jason Howard

Ellis – Ricordo di aver chiesto a Jason cosa gli sarebbe piaciuto realizzare per pulirsi il palato, e subito pensammo a qualcosa d’azione. Mi sono preso due mesi per pensarci e poi mi è venuta l’idea di base. Dopodiché abbiamo iniziato a scambiarci un po’ di mail e a scambiarci un sacco di immagini trovate in rete che potessero avere a che fare con le atmosfere di cui andavamo in cerca. Credo che, tra me e lui, abbiamo nei rispettivi PC più foto di maschere antigas di quanto sarebbe sano averne.

Howard – Una delle cose meravigliose del Fumetto indipendente è creare sempre cose che mi aderiscono come artista. Con Cemetery Beach è stato facile. Il ritmo alto della storia mi mantiene entusiasta e mi permette di esplorare ambienti diversi. Creare un mondo plausibile è qualcosa che mi piace fare nei miei fumetti, ma in questo caso sembra sempre che quel che disegno debba finire in fiamme o esplodere.

La base visuale più forte, per me, riguardo questo progetto, sono foto delle due Guerre Mondiali. Molto del linguaggio visivo dell’ambiente e molti dei veicoli è direttamente ispirato a esse. Prima di iniziare a disegnare le tavole, ho riempito i miei schizzi con vecchi tank e sottomarini, o soldati in uniforme.

 

 

 

Fonte: Newsarama