Internazionale affida a Zerocalcare un compito tanto spinoso quanto importante, ovvero quello di realizzare un fumetto che getti luce sulle rivolte in carcere della scorsa primavera, in piena emergenza Coronavirus. Un argomento piuttosto vivo sui quotidiani, all’indomani dell’emergere di dettagli sulle indagini riguardo ciò che è avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

 

 

Lontano dagli occhi lontano dal cuore, anteprima 01

Il risultato è Lontano dagli occhi lontano dal cuore, una storia di trenta pagine che assume i contorni di un’intervista, come spesso succede quando Zerocalcare si confronta con il genere del giornalismo grafico. Un ex-carcerato e la moglie di un detenuto raccontano al fumettista le ragioni più complesse da ascoltare e da farsi spiegare, quelle di chi mediamente non ha modo di far sentire la propria voce sui giornali e presso i media, una voce comunque segnata a monte dal fatto di essere quella dei colpevoli.

Nel farlo, i protagonisti della storia aprono uno spiraglio sulla condizione delle carceri italiane, da anni le più sovraffollate dell’Unione Europea secondo i dati, della situazione in cui si trovano non soltanto i detenuti, ma anche il personale carcerario, soprattutto quello della componente rieducativa e sanitaria che ha il compito di assicurare il benessere dei detenuti e accompagnarli nel loro percorso di riammissione nella società.

Il tutto a conferma del grande talento di Michele Rech nel mostrare, con semplicità e asciuttezza, il punto di vista meno comune e banale su questioni complesse, affrontate con grande sensibilità, come quella dell’emergenza dei penitenziari italiani, da anni ben nota e mai realmente affrontata.

Una lettura emozionante e sul punto, che va ad aggiungersi alle recenti ed apprezzate esperienze, sia nel mondo del fumetto che nel campo dell’animazione, di Zerocalcare con i reportage. Dagli approfondimenti sul dibattito riguardo la cancel culture al racconto del punto di vista del personale sanitario sulla pandemia e sulle dinamiche delle ASL.

 

 

Fonte: Internazionale