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La dittatura immaginaria, la recensione
Il risultato è Lontano dagli occhi lontano dal cuore, una storia di trenta pagine che assume i contorni di un’intervista, come spesso succede quando Zerocalcare si confronta con il genere del giornalismo grafico. Un ex-carcerato e la moglie di un detenuto raccontano al fumettista le ragioni più complesse da ascoltare e da farsi spiegare, quelle di chi mediamente non ha modo di far sentire la propria voce sui giornali e presso i media, una voce comunque segnata a monte dal fatto di essere quella dei colpevoli.
Nel farlo, i protagonisti della storia aprono uno spiraglio sulla condizione delle carceri italiane, da anni le più sovraffollate dell’Unione Europea secondo i dati, della situazione in cui si trovano non soltanto i detenuti, ma anche il personale carcerario, soprattutto quello della componente rieducativa e sanitaria che ha il compito di assicurare il benessere dei detenuti e accompagnarli nel loro percorso di riammissione nella società.
Il tutto a conferma del grande talento di Michele Rech nel mostrare, con semplicità e asciuttezza, il punto di vista meno comune e banale su questioni complesse, affrontate con grande sensibilità, come quella dell’emergenza dei penitenziari italiani, da anni ben nota e mai realmente affrontata.
Una lettura emozionante e sul punto, che va ad aggiungersi alle recenti ed apprezzate esperienze, sia nel mondo del fumetto che nel campo dell’animazione, di Zerocalcare con i reportage. Dagli approfondimenti sul dibattito riguardo la cancel culture al racconto del punto di vista del personale sanitario sulla pandemia e sulle dinamiche delle ASL.
Fonte: Internazionale
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