Machine Man ha un ruolo importantissimo all’interno delle trame di Iron Man 2020, l’evento che mette sotto i riflettori le intelligenze artificiali dell’Universo Marvel e tutti quei personaggi, buoni o cattivi che siano, catalogabili come robotici.

 

 

Christos Gage e Andy MacDonald hanno dedicato ad Aaron Stack una miniserie tie-in. Machine Man 2020 #1 è uscito lo scorso 19 febbraio negli Stati Uniti, e lo sceneggiatore ha parlato, sulle pagine di Newsarama, della personalità del personaggio, definito “una macchina che si sente un essere umano”.

 

Machine Man 2020 #1, copertina di Nick Roche

Gage – Machine Man e Tony Stark, che ora si fa chiamare Mark One e ha il ruolo di leader della Resistenza Robotica, hanno superato le divergenze di un tempo e sono diventati alleati. Machine Man è il generale sul campo d Tony, ma questo non significa che i loro rapporti siano meno complicati. Machine Man ha un ruolo chiave per il successo della missione della Resistenza, ma potrebbe farsi distrarre da un sentimento del tutto umano: l’amore. Nello specifico, quello per Jocasta.

Nel corso degli anni è diventato sempre più un militante per i diritti delle intelligenze artificiali e ora combatte apertamente nel loro campo, ma la contraddizione con la sua esperienza come super eroe sarà un elemento importante di questa storia.

Ci saranno molte figure che vengono dal suo passato, non solo Jocasta, ma non posso rivelare di più. Se non che la nostra miniserie recupera qualcun altro dai tempi che furono. Tom DeFalco, leggendario scrittore e autore della originale miniserie Machine Man 2020, ha scritto una storia breve per le matite di Mike Hawthorne, che riprende elementi classici di quelle avventure di un tempo per trascinarle nel presente dell’Universo Marvel.

 

Gage si è speso in lodi per MacDonald e per il suo approccio super dettagliato che ricorda quello di Geof Darrow, l’ideale per un ciclo che vede la tecnologia al centro della scena. Dopodiché, lo sceneggiatore ha parlato di Machine Man come personaggio, tanto amato dai lettori di vecchia data quanto poco utilizzato nelle storie.

 

Machine Man #2, copertina di Nick Roche

Gage – Se torniamo alle primissime apparizioni, firmate Jack Kirby, vediamo che il principale conflitto interiore di Machine Man proviene dal fatto di essere un robot dal cuore umano, una macchina che si sente un essere umano. Quel conflitto, quel dualismo, è sempre stato il nucleo del personaggio e lo è ancora oggi.

Aaron è un essere che cerca di fare quel che è giusto, anche se non è del tutto sicuro di sapere cosa sia o quale possa essere il suo ruolo nel mondo. E c’è qualcosa di molto eroico in tutto ciò.

Se certamente i lettori che non conoscono il personaggio di Machine Man non avranno problemi a leggere la nostra miniserie, i fan di lungo corso avranno maggiore soddisfazione. Ci siamo immersi nel suo passato interamente, sin dai tempi di Kirby e Ditko, per arrivare a Nextwave e ai recenti numeri di Iron Man.

Come diceva la prima copertina del numero #1 della serie di Kirby, lo hanno creato a propria immagine e somiglianza e poi lo hanno condannato a morte perché era troppo umano. Cacciato e braccato, combatte per sopravvivere in un mondo ostile. Le cose stanno ancora così, solo che ora Machine Man ha intenzione di reagire.

 

Machine Man #1, variant Cover di Dave Rapooza

 

 

Fonte: Newsarama