Jeff Lemire e Caitlin Yarsky parlano di Black Hammer: Reborn rispondendo alle domande dei redattori di Comics Beat. Vi abbiamo già riportato la notizia riguardo l’annuncio di questo nuovo ciclo di storie ambientate nell’universo narrativo creato da Lemire e Dean Ormston. Come sappiamo, vedremo la nuova Black Hammer alle prese con un ritorno alla vita da super eroina dopo anni di ritiro.

 

 

Ecco le dichiarazioni più interessanti di sceneggiatore e disegnatrice.

 

Black Hammer: Reborn #1, variant cover di Dean Ormston

Lemire – In questa serie sono andato avanti e indietro nel tempo varie volte. Inizialmente ho scritto qualcosa che avrebbe dovuto riprendere immediatamente dopo gli eventi di Black Hammer: L’era del terrore e seguire le gesta di Lucy. Dopo un paio di soggetti, mi sono reso conto ce non era la cosa giusta. Ne usciva una storia troppo blanda e con poca personalità, senza abbastanza carattere alla Black Hammer.

Ho passato un annetto a riadattare e a cercare quell’elemento che ci avrebbe riconnessi con le nostre origini. Poi mi è venuta l’idea di far fare un salto innanzi alla trama, mostrando Lucy più matura, con una famiglia sua. La cosa ha avuto due conseguenze funzionali. Mi ha permesso di avvicinare l’ambientazione di Black Hammer al nostro presente e di riflettere un po’ su lavoro che abbiamo fatto sinora, invece di restare impantanato negli anni Ottanta e Novanta. E poi la vita domestica di Lucy mi ha regalato un perfetto contrasto con quella da super eroina, così come accadeva nelle prime avventure con la fattoria.

Questa Lucy di mezza età ha dato vita a un sacco di domande e di storie, dentro di me, e ha reso il personaggio molto più complesso. Amo l’idea che quella che al termine di L’età del terrore era la più grande eroina del mondo, finalmente carica del retaggio di suo padre, la ritroviamo improvvisamente in una situazione molto diversa. Non è più Black Hammer. Cosa le sarà successo? La storia sta nelle rispose a questa domanda. Vedremo i momenti chiave che l’hanno portata dov’è.

Yarsky – Jeff e la Dark Horse sono stati incredibilmente accoglienti con me, che sono una novellina. Da lettrice, il finale del primo ciclo di Black Hammer mi ha tenuta col fiato sospeso e non posso dirvi quanto mi senta fortunata per l’opportunità di contribuire a questa storia. Amo i suoi personaggi, le loro relazioni complesse e surreali, nonché la malleabilità del loro mondo.

La sfida più grande per me è sempre la stessa: realizzare i paesaggi urbani e le automobili. Tendo a realizzare ambienti più vitali e meno dettagliati, quando ne ho l’occasione, quindi questo incarico mette la mia sensibilità architettonica alla prova, perché devo concentrarmi su città e tecnologia moderna. Per fortuna, ci sono anche un sacco di scene bizzarre e lisergiche, accanto a quelle più realistiche.

 

La Yarsky si dice invece sempre felice dell’occasione di disegnare persone anziane e pertanto il Colonnello Weird, sempre più segnato dal tempo, capita a fagiolo. L’artista fa inoltre grandi applausi a Dave Stewart, elogiandone i colori e la capacità di portare realmente in vita le sue tavole.

 

Black Hammer: Reborn #1, copertina di Caitlin YarskyLemire – Non vedo l’ora di mostrarvi nuovi angoli di Spiral City e anche di vedere come possa essere uno specchio del mondo moderno. Non la usiamo più soltanto nei flashback, ma la vediamo vitale e sempre più simile a un personaggio della storia. Inoltre, avrò la possibilità di riprendere molti personaggi dei vari spin-off e delle miniserie realizzate in questi anni. Negli ultimi anno abbiamo espanso molto il nostro universo ed ora Spiral farà da centro di attrazione per molto di ciò che ho seminato.

Yarsky – Quando mostriamo la città, mi entusiasmano soprattutto le scene distanti dalla trama centrale, come le persone che camminano in giro per le strade. Esagerare le loro caratteristiche, un po’ come si fa nell’animazione, è stato divertentissimo e costituiscono uno spazio libero per creare accenni di vite intere, mentre si gioca con lo sfondo della storia.

 

La Yarsky confessa di essere sempre stata influenzata dall’animazione in due dimensioni e da film come Il gigante di Ferro, Appuntamento a Belleville e La città incantata. Un’ispirazione che si manifesta soprattutto nelle sequenze d’azione, che cerca di rendere molto gestuali e meno ingessate possibile.

 

Lemire – Dean Ormston si è sempre più concentrato sul lato horror della storia, motivo per cui ho creato per lui il personaggio di Madame Dragonfly. Trovare la persona giusta per sostituirlo è stato davvero difficile, perché avrebbe dovuto catturare tutto quel che volevo fare con Reborn. Ma quando ho visto il lavoro di Caitlin ho capito che doveva essere lei. Porta grande umanità ai personaggi e la famiglia di Lucy sembra davvero reale. Amo il modo in cui si approccia a queste storie.

Yarsky – Le cose che preferisco disegnare in assoluto sono le espressioni facciali e tutto ciò che ha a che fare con la recitazione dei personaggi, quindi spero che i lettori entrino in connessione con loro e con i sentimenti che portano dentro.

 

 

Fonte: Comics Beat