Già doveste sapere della nuova fase della saga super eroistica indipendente di Jeff Lemire, che si apre con Black Hammer: Reborn e, contestualmente, dovreste essere informati del fatto che c’è una nuova disegnatrice accanto allo sceneggiatore canadese. Si tratta di Caitlin Yarsky, la quale prende il posto di Dean Ormston alle matite della trama principale della saga.

 

 

Entrambi hanno recentemente risposto alle domande di Comic Book Resources in merito alle nuove storie ed ecco cos’hanno aggiunto a ciò che già sappiamo.

 

Lemire – Credo che Black Hammer sia sempre stato una celebrazione dei fumetti di super eroi. E voglio mettere l’enfasi sulla parola “fumetti” a contrasto con gli altri media, ora dominanti, che raccontano le storie di questo genere. Come molti lettori della mia età, sono cresciuto in un mondo in cui super eroi e fumetti erano passioni da marginalizzati. Non c’era la fiumana di prodotti televisivi e cinematografici di oggi, ma è allora che è nato il mio amore per questo genere, da tutti quegli splendidi albi che ho letto crescendo. Black Hammer è nato da tutto ciò ed è ancora in via di sviluppo.

In aggiunta, credo che quel che rende Black Hammer unico sia l’enfasi sui personaggi e sul dramma dell’esperienza umana, più che gli aspetti spettacolari delle storie. Reborn senza dubbio mantiene questo atteggiamento, con il suo sguardo alla vita quotidiana di Lucy Weber e ai suoi sforzi per tenere insieme la sua vita da super eroina e quella familiare.

 

Come già fatto in altri casi, Lemire ha parlato della fatica di trovare la chiave narrativa più corretta per Black Hammer: Reborn. Dopo tre diversi soggetti che avevano il sapore di una storia di super eroi qualunque, che mostrava Lucy prendere su di sé l’eredità di suo padre, ecco il giusto equilibrio tra azione e vita quotidiana, che riprende direttamente le atmosfere delle prime storie della saga.

 

Lemire – Questa è soprattutto la storia di una figlia che vive nell’ombra del padre. Black Hammer si è sempre più concentrata sui dilemmi del mondo reale che su quelli dell’esistenza di un super eroe, quindi poter raccontare una storia ambientata in un’epoca più contemporanea e che parla di una madre, di una moglie, di qualcuno che fatica a trovare il proprio posto nel mondo è molto appagante, per me. Lucy aveva tutto e poi lo ha perduto. Ora ha una famiglia che ama e anche questo è grandioso, ma c’è qualcosa che le manca. Da qui prende le mosse la storia.

Black Hammer: Reborn #1, variant cover di Dean Ormston

Cerco sempre di scrivere ogni nuova serie in maniera che stia in piedi da sola. Poi, ovviamente, se i lettori vogliono, possono esplorare quel che c’è nelle altre ambientate nello stesso universo. E se siete dei lettori di vecchia data di Black Hammer, questa storia è piena di connessioni con tutte le altre che abbiamo raccontato. Si tratta di tenere un po’ le cose in equilibrio, ma ricominciare una nuova trama con una nuova prospettiva sullo stesso universo, come facciamo con Lucy, aiuta.

Yarsky – Mi sono divertita moltissimo. Jeff e il resto della squadra sono molto comunicativi ed è facile lavorare con loro. Poi è una soddisfazione in più inviare il materiale man mano e ottenere sempre delle reazioni entusiastiche. Mi fa sentire di aver colto nel segno, che per me è davvero importante, perché la serie originale è davvero fantastica e io voglio renderle giustizia.

Lemire – Non credo ci sia una formula specifica per una storia di Black Hammer. Le varie trame che abbiamo realizzato raccontano vicende molto diverse e da punti di vista specifici. Ma se dovessi cercare di sintetizzare le caratteristiche comuni a tutte, direi che sono l’enfasi sulle emozioni e la personalità e il fatto che le componenti più super eroistiche funzionino come metafore per quei percorsi emotivi.

Ci ho messo molto di me stesso e ho passato parecchio tempo a costruire questo mondo, quindi l’ultima cosa che voglio è trasformarlo in una saga di super eroi indistinguibile da tutte le altre. Il che mi spinge a tentare sempre qualcosa di diverso, se davvero voglio continuare a raccontare storie dentro Black Hammer. Amo la sfida che comporta il fatto di continuare a convogliare in queste avventure la mia prospettiva personale.

Tutto l’universo narrativo è nato per essere una sola storia in una sola serie e non avevo idea che sarebbe cresciuto come poi ha fatto. Per me, il divertimento è utilizzare le avventure originali per aprire la via a tutte le ramificazioni dell’universo narrativo, che ci conducono in nuovi luoghi e a nuovi personaggi. La sfida è assicurarsi che si mantenga lo standard qualitativo che abbiamo fissato all’inizio, ma veder lievitare l’universo che ho creato da zero è stata una gioia.

Yarsky – La cosa che ho preferito nel disegnare Black Hammer è stata l’esplorazione del viaggio emozionale dei personaggi. Amo immergermi nelle relazioni tra le persone e mostrare il modo in cui interagiscono, tramite le espressioni del viso, il linguaggio del corpo e così via. Perché per me l’elemento soprannaturale non funziona se non è sostenuto da personaggi di cui ci importa. E Jeff è così bravo a crearli! La storia di Lucy Weber è colma di difficoltà personali con cui ci si immedesima facilmente e divertenti da ritrarre.

 

 

Fonte: CBR