Joe Quesada non se n’è mai andato. Sebbene per oltre un decennio non abbia ricoperto ruoli di prima linea alla Marvel, la sua voce si è sempre fatta sentire, da dietro le quinte. E se la Casa delle Idee è sempre rimasta un po’ “la Marvel di Quesada”, questo rischia di essere ancora più vero ad oggi, dato che C.B. Cebulski, attuale Editor-In-Chief, è sostanzialmente un suo pupillo e dato che quest’ultimo lo ha rivoluto al proprio fianco, come braccio destro.

Ecco perché la sua intervista a Newsarama è così interessante. Quesada è di nuovo in pianta stabile negli uffici di New York.

 

Star Wars: The Last Jedi Adaptation #1, copertina variant di Joe Quesada

Negli ultimi anni, ho passato un sacco di tempo a lavorare su progetti che non erano direttamente legati ala produzione di fumetti, il che mi ha costretto a viaggiare un sacco. Se lavorare per la TV, l’animazione, i parchi a tema e altri progetti è sempre un piacere, ho sempre sentito l’attrazione dei fumetti che mi richiamavano a sé.

Quindi, anche se sto ancora viaggiando molto, ho trovato il modo di fare lunghe pause, e non so dirvi quanto mi faccia star bene essere nuovamente impegnato su questioni editoriali e godermi il mio ufficio, invece di lavorare sempre da casa o da stanze di hotel.

Non che abbia effettivamente mai smesso di occuparmi di fumetti. Semplicemente, ho dovuto dividere il mio tempo tra quello e le cose e le persone incredibilmente talentuose di cui mi sono occupato in altri media. Il che non è poi così diverso, come lavoro.

Ma io vengo dai comics ed è in quell’ambito che mi sento più a mio agio. Credo che siano dotati di un’immediatezza che non esiste da nessun’altra parte. Puoi lavorare per mesi a una serie TV, per poi aspettare un anno intero per vederla sul piccolo schermo. O peggio, può capitare che tu passi un sacco di tempo su qualcosa che non vedrà mai la luce, se non come pilota o come fase di test.

Daredevil e Freccia Verde: arte di Joe Quesada

I fumetti sono molto più rapidi. Tra la nascita di un’idea e il momento in cui la vedi concretizzata sugli scaffali passa un tempo minuscolo, paragonato al resto del mondo dell’intrattenimento. Se non per le notizie, lo sport e i talk show. Si tratta di una cosa che mi ha sempre attratto. Odio aspettare il rilascio delle endorfine.

La situazione di cambiamento alla Marvel è una cosa normale. Il cambiamento, creativo ed editoriale, è connaturato ai comics come ad ogni forma di intrattenimento, specialmente quando ruota attorno a figure iconiche che sono in giro da decenni. Detto questo, non vedo l’ora di vedere cosa porterà di nuovo la gestione di C.B., così come non vedo l’ora di assistere ai risultati di Jordan D. White sugli X-Men o di Mark Paniccia su Star Wars. E quel giovanotto esordiente di Tom Brevoort alle prese con i Fantastici Quattro è decisamente un tipo da tenere d’occhio.

Quando ero Editor-in-Chief, ho avuto la fortuna di avere collaboratori di enorme talento, che mi hanno fatto fare una figura migliore di quanto mi meritassi. Ora che C.B. è sulla sedia di comando, si merita tutto il supporto possibile.

 

 

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