Vi abbiamo già parlato della miniserie Juggernaut, storia in cinque parti scritta da Fabian Nicieza per le matite di Ron Garney che riprende le fila delle vicende relative a Cain Marko, meglio noto come il Fenomeno, una delle più storiche spine nel fianco e, più raramente, alleato degli X-Men.

 

 

Un viaggio di riscoperta di sé per l’essere inamovibile della Marvel, il forzuto dai poteri di origine mistica, la cui fonte è la gemma di Cyttorak che ha reso Marko un vero e proprio avatar della malvagia divinità cremisi. Legato da sempre alle vicende dei mutanti, Marko non è però uno di loro e, pertanto, non è ammesso nella nazione che suo fratellastro, Charles Xavier, ha costruito a Krakoa. Ecco le dichiarazioni in merito di Garney e Nicieza.

 

Juggernaut #3, copertina di Geoff Shaw

Garney – Due ragioni mi hanno portato a questa storia. Amo disegnare personaggi enormi, questo in particolare, con un look figo e bizzarro. Trovo che sia una sfida interessante non farli apparire goffi nell’aspetto e che siano divertentissimi. Poter lavorare col mio vecchio amico Fabian è la seconda. Ci conosciamo da quando sono iniziate le nostre carriere, praticamente, ed era una bella occasione.

Nicieza – Non mi sono mai allontanato troppo dalle storie mutanti. Anche se non ho lavorato tantissimo dai tempi di Secret Wars, mi sono sempre tenuto occupato con piccole cose e ho collaborato con Marvel in maniera abbastanza regolare. Quando mi hanno chiamato mi hanno fatto un’offerta interessante che ho accettato. In diverse altre occasioni, mi è capitato di rispondere loro di no. Uno dei vantaggi di essere una leggenda del Fumetto. Ma restiamo sempre in comunicazione.

Quando l’editor degli X-Men, Jordan White, mi ha chiamato a settembre mi ha un po’ sorpreso con l’offerta di Juggernaut. Ho sempre amato il personaggio del Fenomeno e ho letto con grande attenzione Powers of X e House of X la scorsa estate, che aveva lasciato il suo status parecchio in sospeso, ma anche in una posizione decisamente interessante. Non sarà semplicemente una storia indipendente, poiché ci prenderemo il rischio di far arrabbiare i lettori realizzando cinque storie indipendenti in una serie di cinque numeri.

Ognuno contenuto in sé, ma con una sottotrama che si costruisce nel tempo, inclusi diversi flashback che mostrano come Cain, senza poteri, sia fuggito dal Limbo e come abbia recuperato la propria armatura. Tutto quel che vedrete esiste in funzione delle storyline attualmente in corso riguardo gli X-Men, ma sarà tangenziale, poiché a Marko non è consentito entrare a Krakoa. Quindi rispondiamo un po’ alla domanda su cosa faccia il Fenomeno nell’Universo Marvel, dato che è separato dai mutanti. E ci sarà da divertirsi.

 

Nicieza ha spiegato che riprenderà alcuni dei temi che aveva già trattato nelle ultime occasioni in cui ha avuto in mano il personaggio e che in Juggernaut vedremo anche un confronto con il Golia Verde, perché lo sceneggiatore è rimasto molto colpito da Immortal Hulk e dalle sue trame.

 

Juggernaut #1, variant cover di Ron Garney

Nicieza- Marko sta cercando di pagarsi l’affitto senza più svaligiare banche. Semplice. Abbiamo davanti un uomo senza direzione, nella serie, quindi saranno gli altri personaggi a indicargli una via che sia vantaggiosa per loro, ma che credono sia altrettanto per lui. Per la fine della miniserie, credo che potremo tranquillamente dire che Cain saprà nuovamente cosa vuole e come vuole agire, cosa che lo metterà nella posizione di valutare tanto il bene quanto il male che ha fatto nella propria vita.

Garney – Fabian mi ha dato parecchio materiale su cu lavorare ed è stato attento a lasciarmi lo spazio per creare scene e immagini di una certa potenza. Il fatto che sia anche un disegnatore ha probabilmente aiutato, ma sapevo che, ad ogni modo, sa perfettamente cosa fare quando scrive una sceneggiatura. E non mi ha smentito. Disegnare di nuovo Hulk dopo tanti anni è stato bello. Credo che l’ultima volta che l’ho avuto sottomano fosse il 1999. Sandwoman è stata una sfida e credo che sia venuta piuttosto bene. Matt Milla ha fatto un gran lavoro ai colori. E non fatemi parlare di quanto figo sia Arnim Zola. Potendo, avrei voluto anche Cap.

 

Sceneggiatore e disegnatore sono entusiasti di Juggernaut, dell’occasione di ripensare il costume del Fenomeno ed entrambi tornerebbero al volo a lavorare sul personaggio, qualora ci fosse l’occasione di farlo con un progetto altrettanto interessante.

 

Juggernaut #4, copertina di Geoff Shaw

 

 

Fonte: Games Radar