Da settimane, portiamo alla vostra attenzione il passaggio a Substack di molti fumettisti americani che scelgono di fare della piattaforma di pubblicazione web una nuova base d’appoggio per i propri progetti indipendenti. Voci mai realmente confermate parlano di un’offerta iniziale di 600.000 dollari che la compagnia offrirebbe a chi decide di affiliarsi. A quanto pare, l’ultima acquisizione che Substack sta tentando è quella di Kelly Sue DeConnick e suo marito Matt Fraction.

 

 

La coppia di sceneggiatori ha già un piede nel servizio, dato che si serve della versione libera di Substack per gestire la propria newsletter, ma pare sia dubbiosa di fronte all’offerta di una collaborazione professionale. Kelly Sue DeConnick è scesa nei dettagli della questione in questi termini.

 

Pretty Deadly vol. 1

Kelly Sue DeConnick – Substack ha fatto proposte a un sacco di fumettisti che considera influenti, per fare in modo che producano e/o distribuiscano alcuni dei loro lavori dalla loro piattaforma. In cambio di denaro, i fumettisti accettano che la loro newsletter diventi a pagamento e si impegnano a realizzarvi cento post all’anno. Ho sentito definire il denaro offerto come “anticipo”. Ma gli anticipi bisogna guadagnarseli. Non è il caso di queste cifre, che somigliano più a donazioni, sponsorizzazioni, qualcosa di simile a quel che la Nike fa con gli atleti, per usare una metafora più corretta. E sono cifre pesanti. Abbastanza pesanti da portare una trasformazione nella nostra industria.

Se volete sapere cosa ne pensiamo, probabilmente siete nel posto giusto. Abbiamo ricevuto l’offerta SubstackPro e ancora non abbiamo deciso se accettarla. Al momento, non ci sentiamo di prenderci l’impegno. Vedremo se l’offerta sarà ancora sul piatto quando avremo modo di farlo.

Ci sono un paio di cose che vale la pena dire sull’argomento. Non credo che questo fenomeno debba spaventare le fumetterie. Le donazioni sono abbastanza consistenti da permettere ai fumettisti di pagarsi da soli i propri colleghi e mantenere la proprietà dei diritti sulle opere. Di solito la storia è questa: se lavori per Marvel, DC o simili vieni pagato non appena consegni il materiale e, di solito, finisce lì. Non sei proprietario di nulla. A seconda di quanto vendono i fumetti, potresti incassare royalty o incentivi. Le grandi case editrici pagano immediatamente e la cosa è grandiosa. E lavorare sui loro personaggi è un vero privilegio, perché ti garantisce un pubblico molto ampio, che di solito ti sostiene.

Bitch Planet vol. 1

Ci sono ragioni ottime per lavorare con le grandi, ma una carriera senza proprietà intellettuale (e senza assicurazione sanitaria) è il miglior modo per finire a chiedere aiuto a The Hero Initiative o su GoFoundMe. D’altro canto, un fumetto di tua proprietà potrebbe fruttarti un anticipo, se sei molto fortunato, che di solito ti permette di pagare un colorista e un letterista del tutto. Il disegnatore prende una percentuale un po’ minore e chi sceneggia, di solto, aspetta gli incassi del fumetto. Il che, se vende bene alla prima edizione, significa prendere i soldi novanta giorni dopo l’arrivo sugli scaffali, potenzialmente un anno dopo che si è iniziato a lavorare. Ma può volerci anche molto, molto di più, spesso anni.

Così vanno le cose e tutti prendiamo decisioni a ragion veduta, ma questo stato di cose è il motivo per cui la nostra generazione di sceneggiatori ha tenuto in equilibrio la carriera mainstream e quella indipendente. L’offerta SubstackPro garantisce, almeno finché durerà, il meglio dei due mondi. Piena proprietà delle opere e pagamento in anticipo. Puoi pubblicare le storie in formato digitale e in serie, sulla tua newsletter Substack, per il nucleo di tuoi lettori, poi prendere il prodotto finito e portarlo a una casa editrice indie per la stampa e la distribuzione nel mercato tradizionale, dove molti di coloro che già ti supportano compreranno le copie. Volete la mia? Venire pagati e tenersi i diritti è un vero affare. Siamo di fronte a un potenziale cambiamento radicale del settore.

 

 

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Fonte: Bleeding Cool