Mancano ormai pochi giorni all’uscita di Wolverine: Origin II, una nuova miniserie scritta da Kieron Gillen e disegnata da Adam Kubert che porterà avanti la trama iniziata oltre un decennio fa con Wolverine Origin e che ci mostra le vicissitudini del giovanissimo James Howlett/Logan nel Canada di fine secolo. In una lunga intervista rilasciata a Newsarama, Gillen ci mostra cosa aspettarci da questo nuovo capitolo della saga di Wolvie. Ecco alcuni degli estratti più interessanti.

– L’uomo che abbiamo visto alla fine di Origin era ancora molto lontano dall’uomo che conosciamo oggi. In questo momento ha trovato una pace di qualche tipo assieme ai lupi. Conduce una vita molto semplice. Dopo tutto ciò che ha perduto in Origin, è riuscito a trovare un’altra famiglia. Il concetto di Wolverine come figura solitaria che continua a trovarsi coinvolto in varie famiglie surrogate è una delle grandi ironie del personaggio. Certo, il branco con cui vive è un branco di lupi selvaggi, ma questo non significa che abbia davvero perduto la sua umanità: piuttosto, che le ha voltato le spalle.

– La mia intenzione era quella di narrare una storia di fine ottocento, e chiamare in causa Sinistro con tutta la sua potenza ultraterrena avrebbe spezzato l’atmosfera. Il Sinistro che compare nella storia è successivo alla sua trasformazione, ma di base in questa storia è solo un uomo che vive ancora come uno scienziato rinnegato e tiene nascosta la sua vera natura. Le cose cambiano per lui quando gli viene offerta l’opportunità di studiare la nuova specie emergente. Uno dei titoli temporanei della storia era l’Origine della Specie. È questo il tema che ho associato a Sinistro. È un individuo che si aggira per le distese ghiacciate, ma che è più gelido del territorio attorno a lui. Un gelo ingegnoso, ma pur sempre gelido. È perfetto per l’atmosfera della storia.

– Anche per chi  non conoscesse affatto l’universo Marvel, questa sarebbe una storia sufficientemente pura da poter essere letta separatamente. Un individuo dotato di poteri animaleschi che vive con i lupi… e viene trascinato di nuovo nel mondo civilizzato. Una storia semplice e accessibile, che definisce alcuni tratti essenziali del Logan che conosciamo. Se dovessi menzionare delle influenze esterne al fumetto penserei ai romanzi di Jack London, soprattutto Zanna Bianca, e ovviamente a un pizzico di King Kong.

– Il mondo in cui si muovono è un mondo che sta precipitando verso la Prima Guerra Mondiale. Il periodo in cui in Germania veniva formalizzato il piano Schlieffen. In cui veniva scritto il manifesto Futurista. Per un uomo che fa il suo ritorno nel mondo civilizzato, non è un momento in cui il termine “civilizzato” viene rappresentato nel migliore dei modi.

Potete trovare l’intervista completa a Gillen a questo link.

 

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Fonte: Newsarama