Il terzo giorno di Lucca Comics and Games 2016 ha visto, tra gli eventi in programma, l’incontro con Andrea Castellan, in arte Casty, l’autore disneyano a cui l’organizzazione del festival ha dedicato anche una mostra personale che, come afferma lo stesso artista, è il coronamento di più di dieci anni di lavoro su Topolino.

Casty è noto per la sua preferenza per il mondo di Topolinia, rispetto a quello di Paperopoli.

 

Topolino è visto come il parente povero del più apprezzato Paperino. Spero, con il mio lavoro, di essere riuscito a far apprezzare maggiormente il personaggio.

 

L’autore ha ripercorso, insieme al caporedattore del settimanale, Davide Catenacci, la sua carriera. Dagli inizi come sceneggiatore all’approdo al disegno.

“Un percorso controcorrente”, racconta Catenacci:

 

Gli autori che scrivono e disegnano, solitamente, nascono come disegnatori per poi cominciare a sceneggiare.

 

Iniziare come sceneggiatore, però, ha permesso a Casty di vedere i suoi primi lavori disegnati da coloro che erano i suoi miti d’infanzia, come Giorgio Cavazzano e Massimo De Vita. E ritrovare le sue opere in mostra, confessa, lo emoziona parecchio.

Riguardo al percorso che lo ha portato a diventare autore unico, Casty si racconta:

 

Non ho mai provato piacere nel disegnare di per sé. Mi piace creare una storia e vederla realizzata. E, generalmente, apprezzo esserne l’unico autore. Con l’eccezione se a lavorare alle mie sceneggiature sono dei maestri come Giorgio Cavazzano: in quel caso è una gioia vedere le proprie sceneggiature realizzate da artisti di quel calibro.

 

Sul doppio ruolo di Casty interviene anche Davide Catenacci:

 

Disegnatori e sceneggiatori ragionane diversamente, hanno competenze diverse. Ma ci sono rari casi, come Casty, che riuniscono i due aspetti.

 

L’autore, però, confessa che bisogna essere consci dei propri limiti:

 

Non saprei mai disegnare qualcosa come Darkenblot. Quei robottoni sono prerogativa di Lorenzo Pastrovicchio.

 

Si è parlato anche della creazione più famosa di Casty, Eurasia Tost.

 

Sono sempre stato un grande fan di Indiana Jones. Ma, in assenza di nuovi film, ripiegai sul suo “clone femminile”, Lara Croft, giocando e apprezzando Tomb Raider. E pensai che sarebbe stato bellissimo avere un personaggio del genere su Topolino. Al contrario della tosta Lara, però, Eurasia (a dispetto del cognome) è dolce e al contempo emancipata.

Rimane comunque un personaggio “nuovo”, appena all’inizio. Va ancora caratterizzato e capito fino in fondo. Poi potrò mostrarne altre sfaccettature, qualcosa in più sul suo quotidiano.

Magari si potrebbe recuperare qualcosa che era presente nella concezione iniziale del personaggio, ma che poi non è stato visto sulle pagine di Topolino. Eurasia, per esempio, avrebbe dovuto portarsi a casa un animaletto al termine ogni avventura. Per ragioni di sceneggiatura, poi, non è stato possibile mostrare questo aspetto, ma se esistesse una storia che la vede assoluta protagonista, potrebbe essere possibile riutilizzare questa idea.

 

Conferma Davide Catenacci:

 

Era un personaggio di cui l’universo Disney aveva bisogno. È importante dare un nuovo ruolo alle ragazze Disney, renderle moderne. Non è possibile che, come un tempo, le si veda solo comprare cappellini e prendere il te.

 

Un aspetto fondamentale delle storie di Casty è, però, la verosimiglianza scientifica. L’autore conferma che internet ha semplificato moltissimo la fase di ricerca, che è comunque una parte del suo lavoro che richiede moltissimo tempo.

Conclusasi, passa poi a quello che definisce un “pre-storyboard”, dove fa muovere i personaggi senza ancora farli parlare. E solo in seguito allo storyboard definitivo, prima di passare ai disegni.

E riguardo al colore, racconta:

 

I miei fumetti rétro sono adatti ad un colore piatto. Per Topolino e il raggio di Atlantide, però, abbiamo scelto una colorazione moderna, più adatta a quella particolare storia.

 

E proprio sul particolare stile che contraddistingue le sue storie, Casty afferma:

 

Scrivo ciò che mi sarebbe piaciuto leggere da bambino, cercando di replicare le emozioni che provavo allora, quando leggevo Barks, che adoravo, ma soprattutto Gottfredson. Loro sono stati i pionieri, mentre noi autori di oggi abbiamo il compito di creare qualcosa di nuovo dopo quasi novant’anni. Dobbiamo recuperare il sense of wonder di quegli anni. Se leggendo Gottferdson ci si meravigliava per una città volante, oggi dobbiamo parlare di realtà virtuale o colonizzazione dei pianeti.

E, soprattutto, farlo con una maggiore consapevolezza scientifica. Ed è difficile, perché le idee non sono infinite e al contempo devono restare al passo con i tempi.

 

L’autore si è poi spinto oltre, azzardando un’analogia tra Topolino e Martin Mystère, del cui creatore – Alfredo Castelli – è un ammiratore per via dello stile scientifico e nozionistico.

E in tema di parodie fumettistiche, tanto in voga al momento, potrebbero incontrarsi il mondo di Topolinia e quello di Martin Mystère?

 

Potrebbe nascere… Martin Top!

 

E dopo, l’ipotesi parodia, un annuncio: su richiesta dello stesso Giorgio Cavazzano, uscirà il prossimo anno una nuova storia scritta da Casty e disegnata dal maestro veneziano. Ma ogni dettaglio, per ora, è top secret!

 

Casty