Giunge la giornata di sabato, il giorno più caldo dei quattro canonici di Lucca Comics 2015, e BAO Publishing incontra finalmente i lettori per annunciare i progetti e le novità principali dell’annata che sta per iniziare. Presenti all’incontro Michele Foschini, l’editor Leonardo Favia e Zerocalcare.

Ci aspettavamo l’annuncio di grandi novità e così è stato, come potete leggere a questo link. Ma la parte principale della conferenza è divenuta, per volontà dei relatori, una grande discussione sulle esperienze in Medio Oriente dell’autore romano, che verranno riassunte nel volume, di prossima uscita, Rojava Calling.

 

Favia – È stato un anno particolare perché ai nostri esordi ci siamo concentrati sull’importazione di storie da Francia e USA, soprattutto, ma ora i maggiori successi made in BAO sono stati Golem, La Distanza e il Porto Proibito, prodotti italiani. Invece di puntare su cavalli vincenti come Saga, è stato bello reinvestire sul mercato degli autori del nostro paese, cosa che vogliamo continuare a fare, con una ventina di libri italiani su ottanta in tutto previsti per il 2016, .

Foschini – Sappiate che questo incontro non sarà come gli altri. C’è qualcosa di importante di cui ci preme parlare. L’elenco telefonico degli accolli è già andato esaurito nella sua prima tiratura. Siamo stupiti dall’attenzione delle librerie verso il fumetto, il momento è propizio e dobbiamo sfruttarlo. Sfruttarlo per progetti importanti e per affrontare sfide di una certa rilevanza. Ecco perché ad aprile dovrebbe uscire, con Zerocalcare, il resoconto dei suoi viaggi in Siria, di cui avete già visto i due racconti pubblicati su Internazionale. Il nostro volume non ospiterà solo la riproposizione delle storie, ma la documentazione dei tre viaggi che ha fatto, con molto materiale inedito.

Zerocalcare – Sono stato in Kurdistan due volte e poi in Turchia. Kobane Calling sarà una sorta di incipit del libro. Ci tengo a specificare che io non vado in quei luoghi a fare il reporter, ma nel contesto di un’iniziativa di solidarietà che si chiama Rojava Calling. Per farvi capire le difficoltà che incontriamo, al secondo viaggio ci hanno portato via decine di migliaia di medicinali e viveri alla dogana turca.

Gli agenti mi hanno fatto firmare un foglio di otto pagine in turco, un verbale di sequestro e il mese scorso, tornato a Istanbul assieme agli altri per riprenderci la roba come sembrava di poter fare, ho scoperto che in realtà il verbale parlava solo di due flaconi di fisiologica e i Turchi si sono intascati tutto il resto. Con me c’era Secco, convinto a venire con la promessa di una partita di calcio. Le cose che ha fatto andavano raccontate in un fumetto per forza. Dovevamo andare a vedere il Besiktas e poi in verità la cosa è finita in tragedia.

Foschini – C’è attenzione nei confronti di Zero dall’estero. Certamente non venderemo i suoi fumetti in Turchia. Comunque lasciatemi dire che la situazione del Kurdistan deve uscire dai telegiornali, dove non viene di fatto spiegata. Noi abbiamo come ospiti i fratelli Hanuka, fumettisti israeliani, e mi rendo conto passandoci del tempo assieme che la loro vita è spesso in pericolo, ma non è molto diversa dalla nostra.

Per questo in quei luoghi deve andarci uno come Zero, una persona di buon senso ma molto simile ai suoi lettori per prospettiva e mentalità, a vedere cose importanti e raccontarle con un linguaggio che non sia quello di un saggista o di un giornalista. Io sono del ’76 e non sono una persona ignorante, ma quel che è successo in Iran quando ero piccolo e vedevo l’Ayatollah Khomeyni in tv l’ho capito solo leggendo Persepolis di Marjane Satrapi. Zerocalcare potrebbe svolgere un ruolo simile per molti di noi.

Zerocalcare – Si insiste molto, in Turchia, dal punto di vista della comunicazione, sulla simpatia per le guerrigliere Curde, mentre il PKK sarebbe, per il governo, il male assoluto da debellare. Quel che bisognerebbe invece capire è che sono la stessa cosa, non si può distinguere tra i due gruppi. I valori a cui si ispirano sono gli stessi. Persino le istituzioni italiane riconoscono il diritto della Turchia di bombardare quelle zone, dove i Curdi stanno tentando una rivoluzione civile importantissima per il mondo islamico, di convivenza tra etnie e religioni. E questo è gravissimo.

FoschiniRojava Calling sarà nello stsso formato di Dodici, ma cartonato. Le pagine non sappiamo quante saranno, si parla di un numero che potrebbe stare tra le duecento e le trecento. Ma sappiate che avrà la prima tiratura BAO più elevata di ogni epoca: centomila copie. L’anticipo per questo libro sarà devoluto alla causa dei Curdi da Zerocalcare.

Zerocalcare – Mi preme precisare che quel che vedrete sarà un progetto collettivo. Le storie le faccio leggere ai Curdi stessi, oltre che ai ragazzi che vengono con me a portare aiuti, per assicurarmi di non aver raccontato cose che loro non vogliono far sapere, per questioni di strategia militare e politica. Tutto quel che succede lì è così distante da noi che io non ce la faccio da solo a prendermi la responsabilità di raccontarle, ho bisogno di confrontarmi con altri.

Foschini – Ecco perché è importante che finalmente si parli di Rojava e il fatto che sia un nostro autore e amico a farlo è motivo di orgoglio. Questo è uno dei libri incoscienti di BAO, come quello di Luz. Non vedo l’ora di farlo uscire e la tiratura iniziale, folle da un punto di vista della convenienza aziendale, è il mio tentativo di fare in modo che questo libro arrivi dappertutto.