The New GirlIl primo amore non si scorda mai. Forse Kick-Ass non sarà cronologicamente parlando quello di Mark Millar, ma di sicuro è qualcosa che il prolifico autore scozzese non riesce a dimenticare.

Dopo essersi cimentato in produzioni di taglio principalmente fantascientifico, Millar non ha resistito al richiamo della sua vecchia creatura e ha annunciato il ritorno al mondo di Dave Lizewski con non uno, bensì due nuovi progetti: Kick-Ass, finora uscito in forma di miniserie, diventerà una testata regolare, e dalle sue pagine partirà uno spin-off dedicato a Hit-Girl.

Millar sarà affiancato nel primo caso da John Romita Jr e nel secondo da Rafael Albuquerque (American Vampire), per la linea Icon della Marvel. Una volta completato il primo arco narrativo, lo sceneggiatore passerà la staffetta a Daniel Way (Deadpool) come autore regolare della serie.

È l’occasione per Millar di rivisitare alcuni stereotipi della collana, facendo del titolo una sorta di “serie tematica” in cui possano avvicendarsi più protagonisti diversi e lanciando con Kick-Ass una protagonista femminile e di colore. Entrambe le testate partiranno il prossimo gennaio e l’autore presenta i suoi progetti con queste parole sulle pagine di Hollywood Reporter:

 

Hit GirlNei fumetti non mancano i maschi bianchi sui trent’anni, mi sembra una fascia demografica ottimamente servita nella cultura popolare. Direi che nessun maschio biondo sui trent’anni può sentirsi poco rappresentato quando legge un fumetto o guarda un film. Gli spettatori più vecchi, più giovani, di sesso femminile o afroamericani mi sembrano più interessanti, da scrittore, perché sono figure più insolite e mi offrono possibilità narrative che sono state esplorate raramente in quasi ottant’anni di narrativa supereroistica.

Kick-Ass è come James Bond o Doctor Who, in cui compaiono nuovi volti e situazioni rendendo il tutto più emozionante. Ogni quattro volumi o giù di lì voglio proporre un personaggio diverso sotto la maschera. Alcuni potrebbero durare anche un solo volume o addirittura un solo numero.

Mi è mancato molto Kick-Ass. Era una serie molto divertente perché parlava di un tizio che non aveva poteri, non aveva gingilli tecnologici e non era molto bravo a fare nulla, eppure risultava straordinario. Nei primi cinque anni abbiamo avuto due film, giochi, merchandise e così via. Sono passati tre anni e sia io che Johnny sentivamo molto la mancanza di questo concept. È divertente lavorarci, e dopo tutte le serie fantasy, space opera e supereroistiche ad alto budget è stato molto bello tornare in uno scenario più terreno.

 

 

Fonte: Hollywood Reporter