Un tempo, gli artisti andavano a bottega. I grandi pittori della storia hanno tutti imparato come assistenti di un maestro più esperto, lavorando insieme. Se nel mondo del fumetto Occidentale questa tradizione si è un po’ perduta, non è così in Giappone, dove gli studi dei mangaka sfornano giovani artisti dopo anni di assistentato. Eppure, pare che un grande fumettista britannico abbia deciso di tenere a battesimo alcuni elementi della giovane generazione.

Se foste degli aspiranti autori o disegnatori, cosa ci sarebbe di meglio che stare sotto l’ala protettiva di Mark Millar, uno dei grandi della Nona Arte e probabilmente l’interprete di maggior successo in termini di rapporto con il cinema e la TV da anni? Lo sceneggiatore ha pertanto dato vita a Millarworld Annual, un’antologia di storie brevi che dà la possibilità a esordienti di maneggiare le sue creature, per la precisione, dieci giovani artisti che avranno in mano i personaggi in questione.

 

Millar – Il principale requisito è l’entusiasmo per questo lavoro. Sembrerà strano, ma si può benissimo avere un talento immenso, ma non desiderio di creare e avere successo. Io sono cresciuto in mezzo al nulla, a centinaia di miglia dai luoghi in cui i comics venivano creati, ma volevo con tutte le forze far parte di questo mondo. C’era un percorso possibile, allora, grazie a riviste come 2000 AD, dove Moore, Gaiman e altri autori inglesi avevano esordito. Esisteva un programma di apprendistato aperto a nuovi scrittori e da lì, alcuni sono sbarcati a Marvel e DC.

 

Millar è consapevole del fatto che la rete sia un’occasione meravigliosa per i giovani, che possono mostrare a tutti il proprio lavoro, ma sa anche che essere pagati per esso è cosa buona e giusta. Ecco perché il suo appello agli aspiranti, la richiesta di mandargli loro materiale e l’iniziativa di Millarworld Annual, che coinvolgerà artisti e autori da diversi continenti e da Paesi non esattamente noti per la loro passione per il fumetto, analizzati e selezionati da lui e da colleghi di cui si fida.

Millar si dice sorpreso dalla qualità delle storie che sono scaturite da questo progetto, realizzato da non professionisti che non hanno nemmeno mai lavorato assieme, i cui sforzi sono stati coordinati dall’editor Rachel Fulton.

 

Fulton – Tra i nostri talenti ci sono un pittore di ventidue anni dall’India, un medico divenuto scrittore nato nelle Filippine e di stanza a Brooklyn, un artista nigeriano che ci ha fatto avere tavole stupende nonostante una connessione internet altalenante, un autore Kiwi e un rappresentante di birre di Dumfries, Scozia.

 

Millar dice di sentirsi un po’ come Stan Lee quando legge delle belle storie Marvel. Per la prima volta si trova di fronte a fumetti scritti da altre persone, che vedono per protagonisti i personaggi che lui stesso ha creato. I lettori anglofoni, invece, potranno leggere Millarworld Annual dal prossimo 13 luglio, mentre da ottobre, invece, ecco che l’iniziativa riprenderà vita per la seconda uscita dell’antologia. Aspiranti fumettisti, siete avvisati.

Ecco i credits delle singole storie e i nomi degli scrittori e artisti, a cui si aggiunge quello della copertinista Satine Zillah.

 

Hit Girl, testi di Mark Abnett, disegni di Ozgur Yildrim

American Jesus, testi di Cliff Bumgardner, disegni di Steve Beach

Kingsman, testi di Philip Huxley, disegni di Myron Macklin

Starlight, testi di Deniz Camp, disegni di Pracheta Banerjee

Kick Ass, testi di Ricardo Mo, disegni di Ifesinachi Orjiekewe

Chrononauts, testi di Shaun Brill, disegni di Conor Hughes