Dopo le dichiarazioni recentissime su Marvelous X-Men, è il turno di un’altra serie legata a doppio filo con l’evento Age of X-Man che coinvolge i mutanti della Casa delle Idee. Di NextGen, miniserie che si concentra sui più giovani homo superior della realtà alternativa partorita da Lonnie Nadler e Zac Thompson, ha parlato il suo sceneggiatore Ed Brisson, ai microfoni di Newsarama.

 

NextGen #1, copertina di Chris Bachalo

Brisson – I mutanti di NextGen sono tutti studenti, ma invece di essere addestrati al combattimento, come accade di solito agli alunni di Xavier, ricevono lezioni su argomenti che potrebbero portare più beneficio alla società in generale: storia, medicina, agraria, amministrazione. I personaggi sotto i riflettori sono Glob, Corazza, Anole, Rockslide, Pixie e Shark-Girl. Un gruppo di adolescenti che sono alla vigilia del diploma e stanno per gettarsi nel mondo reale.

I ragazzi sono ragazzi e non importa dove vivano, trovano sempre qualcosa contro cui ribellarsi. Una delle principali ispirazioni per la storia è il film del 1970 Giovani Guerrieri, in cui i genitori spostano i loro ragazzini fuori da una città pericolosa e si trasferiscono nella provincia, più sicura. Ma la cosa torna loro indietro come un boomerang quando i figli, annoiati e impazziti, trovano una via di fuga nella droga e nella violenza, rivoltandosi contro padri e madri. Nulla di ciò accade in NextGen, ma l’idea di tenere i ragazzi dell’intera razza mutante sotto il cappello di una società più sicura, senza pensare che questo potrebbe spingerli in direzioni non previste, è simile.

Vedremo i ragazzi mettersi contro il mondo intero, letteralmente. Certe credenze della loro realtà inizieranno a mostrare qualche crepa, e i ragazzi si metteranno in marcia, in una missione per mettere la verità davanti agli occhi di tutti. E si troveranno gli uni contro gli altri quando le loro ideologie si riveleranno diverse.

Ho davvero cercato di cogliere lo spirito dell’adolescenza nella storia, la sensazione di avere un sacco di domande per la testa e, contemporaneamente, di conoscere già le risposte. Alle superiori e, soprattutto, all’università, iniziamo davvero a vedere i difetti negli adulti, le bugie che ci hanno raccontato e che hanno detto a se stessi. Ho tentato di gettarmi nello spirito di quell’età in cui la maggior parte delle persone iniziano a mettere in crisi le cose che sono state dette loro e la propria idea di ciò che hanno attorno. In questo caso, avviene con conseguenze planetarie.

 

Anche Marcus To, disegnatore della miniserie che esordisce il 13 febbraio negli Stati Uniti, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla storia:

 

To – L’unica cosa che mi ricordo dell’adolescenza era la terribile ansia che mi mettevano le responsabilità, che spero di avere aggiunto alla serie. Ma, onestamente, in generale il mio impegno, quando disegno dei ragazzini, è di farli apparire come ragazzini nelle espressioni facciali, nel linguaggio del corpo più ciondolante e nell’entusiasmo, la paura e l’ansietà che abitano tutte le loro azioni.

 

Una proprietà e capacità di comprendere i personaggi che Brisson applaude nel suo collega disegnatore, visibile soprattutto nelle scene di gruppo, ricche di un’atmosfera visiva di camerateria tipica di una classe di scuola superiore:

 

Brisson – Questa è la storia di ragazzi che si ribellano a un mondo costruito su misura per loro, una rara chance di vedere gli X-Men più giovani prendersi il centro del palco e avere un impatto importante sulla situazione attorno a loro.

To – Ed ha creato uno splendido thriller adolescenziale e non vedo l’ora di vedere come i fan reagiranno a quel che faranno Glob, Maggot e gli altri mutanti.

 

 

 

Fonte: Newsarama