Brian Michael Bendis, David Marquez e Tom Brevoort hanno incontrato la stampa americana per parlare di Defenders, la serie che origina dal crossover televisivo Netflix dallo stesso titolo e che racconta le gesta congiunte di Iron Fist, Jessica Jones, Daredevil e Luke Cage. Ecco quel che ne è scaturito.

 

 

Si tratterà di un grande noir, che Marquez paragona a Blade Runner e John Wick, per atmosfere visive, di grandi contrasti di colore e luce. Il disegnatore ha un approccio diverso rispetto a quello tenuto su Civil War II o Invincible Iron Man, che Brevoort ha descritto come vicino ad alcuni tratti di stile di Bill Sienkiewicz. Marquez ha citato anche Chris Samnee e Alex Maleev come influenze.

Tra gli ospiti della serie, il Punitore e Blade, vigilantes metropolitani di diverso ordine, che non intaccheranno l’unità di intenti dei quattro protagonisti principali. Bendis ha chiarito che questo fumetto è solo tangenzialmente legato alla miniserie Netflix. Il quartetto dei protagonisti era già stato evocato da lui nell’ultima pagina delle sue storie per New Avengers. Pertanto, sono proprio i personaggi che avrebbe voluto scrivere, a prescindere dal piccolo schermo.

 

Defenders #1, copertina di David MarquezBendis – In una serie come questa, cerco di portare quanta più umanità e più realismo possibile. Si tratta di una lettura più viscerale dei soliti fumetti di supereroi, perché i luoghi che vediamo sono quelli in cui potremmo trovarci nella vita vera, i bar della nostra città, non la Torre dei Vendicatori. Luoghi veri, a volte esistenti. E questi personaggi reagiscono al mondo che hanno intorno.

Io e David parliamo spesso della città come di un personaggio vero e proprio. A volte sarà un grande aiuto per i personaggi, ma allo stesso tempo, alcuni dei suoi abitanti reagiranno negativamente alle loro azioni. Ci sono talmente tante situazioni in cui si possono calare questi eroi, nel contesto metropolitano.

Una delle grandi gioie di lavorare alla Marvel è questa: restare lontano da un personaggio per tanti anni, come Jessica, poi riprenderlo in mano e vederlo nuovamente reagire al contesto. L’Universo Marvel è cambiato molto ultimamente e vale la pena esplorarlo. Ho un sacco di materiale inedito su questi eroi che amo molto e, dato che sono cambiati anche loro, mi sembrano del tutto nuovi.

 

Un gruppo senza leadership, quello dei Defenders, i cui equilibri si basano sulla fiducia reciproca, proprio come in una famiglia. Ogni numero accoglierà materiale aggiuntivo, come pubblicazioni dal quotidiano The Pulse e materiale simile. Tra i volti che faranno capolino, qualche personaggio con poteri di ragno, Stephen Strange, l’Infermiera di Notte, un paio di mutanti e diversi cattivi che i Marvel fan conoscono bene.

Uno degli scopi di Bendis in Defenders? Rinnovare il mondo della malavita della Marvel, che da tempo è, secondo lui, sostanzialmente lo stesso modellato dai cicli di storie di Frank Miller. Un elemento in particolare su cui c’è molto di nuovo da costruire.

 

Brevoort – Questa storia è diversa da tutte le altre serie di gruppo della Marvel. I personaggi sono molto legati tra loro e hanno una causa comune molto precisa, che li porta ad operare sullo stesso livello delle persone che vogliono aiutare e proteggere. Questi sono davvero gli eroi di una comunità specifica, non del pianeta. Sono eroi del popolo.

Bendis – Tutti si trovano in una posizione di grande pericolo, forse il signore con la maschera da diavolo un po’ più degli altri. Quali segreti ognuno di loro voglia o non voglia condividere con gli altri dipenderà anche da questa situazione precaria. Tendo a considerare con grande serietà il tema dell’identità segreta. In merito, posso solo dirvi che si tratta di una questione che non sottovalutiamo e procederemo secondo quel che è stato raccontato sinora sul personaggio. Mantenere un segreto con i propri amici è complesso.

 

Quali elementi in comune con le serie Netflix? Bendis si dichiara il loro più grande fan, onorato del fatto che alcune di esse siano ispirate al suo lavoro. Ma non dice chiaramente quali siano i punti di contatto. Marquez ammette invece che certe componenti sono studiate per risultare familiari al loro pubblico, ma non ripetitive. Quel che di migliore c’è negli show è ripreso, come l’uso del colore e il modo di riprendere la città, per poi venire a sua volta migliorato nel fumetto.

Defenders avrà comunque conseguenze sulle vite di tutti i suoi protagonisti, soprattutto Jessica Jones ne mostrerà i segni, dato che Bendis è scrittore di entrambe le testate. Ma è probabile che valga altrettanto anche per Daredevil e Luke Cage.

 

 

Fonte: Comic Book Resources