Invincible Iron Man teaserChris D’Lando, responsabile della comunicazione della Marvel, e gli editor Axel Alonso e Tom Brevoort hanno discusso con la stampa di settore statuintense il passaggio di Brian Michael Bendis, presente all’incontro assieme al disegnatore David Marquez, alla testata Invincible Iron Man, svolta fondamentale dell’iniziativa All-New, All-Different Marvel e punto focale della costruzione del cambiamento cui l’universo narrativo della Casa delle Idee approderà dopo Secret Wars.

Brevoort ha espresso così i motivi della scelta di Bendis e Marquez per la serie:

 

Ci provavo da diverso tempo a farlo lavorare su Iron Man. Mi sono convinto leggendo il suo ciclo di Daredevil, in cui ha preso il personaggio e lo ha portato in territori sino ad allora inediti per lui. Era una componente, al di là della qualità della scrittura di quelle storie, di cui aveva bisogno anche Tony Stark, in quanto personaggio che ha subito una serie di analisi personali piuttosto importanti negli ultimi anni. Inoltre Iron Man non ha alle spalle molti cicli considerati dei classici, come accade invece a Daredevil, e io ho la sensazione che Bendis sia l’uomo giusto per regalargliene uno.

Per quanto riguarda David, sono un suo ammiratore da diverso tempo, almeno da Fantastic Four: Season One. Credo che il nuovo design dell’armatura di Iron Man dica tutto sulla sua abilità. Ha saputo renderla perfettamente riconoscibile eppure diversa da ogni altra versione del passato. Una combinazione che riassume perfettamente quel che stiamo cercando di fare con il personaggio di Tony Stark.

 

Iron Man Marquez ArmaturaBendis si è detto colpito dalle reazioni del pubblico sulla rete e ha voluto ricordare i motli cicli interessanti sul personaggio del passato, plaudendo soprattutto al lavoro di Matt Fraction e considerando un precedente anche la trilogia dei film.

 

Marquez – La prima cosa su cui io e Brian abbiamo voluto lavorare era proprio l’armatura, per renderla più snella e lineare, senza troppi elementi di confusione che in passato ne hanno spesso appesantito l’aspetto. Volevamo che fosse un segnale evidente di evoluzione, non soltanto in termini estetici, ma anche tecnologici, dato che la compattezza è la frontiera dell’innovazione moderna.

Bendis – Ci ho pensato su parecchio e ho realizzato che non solo l’high tech oggigiorno diventa sempre più slanciato, ma fa più cose contemporaneamente. Basti pensare ai nostri telefoni. L’armatura si ispira a questo. Non è difficile immaginare che possa trasformarsi e adattarsi alle singole missioni. E comunque sappiate che ha ancora i pattini. Il che, per me è divertentissimo ed è strettamente connesso al personaggio.

Quando pensiamo ai personaggi Marvel e ci chiediamo, in definitiva, chi diavolo siano, al loro nucleo, cosa ci viene in mente per Iron Man? Qualcuno, in passato, ha detto che Iron Man non è altro che Tony con il suo giocattolo, proprio come un bimbo mai cresciuto. Ed è così: Tony che costruisce per sé il giocattolo più figo della storia.

 

Iron Man Marquez SketchBendis ha poi voluto ringraziare Kieron Gillen per aver suggerito, in passato, l’idea che Tony sia stato adottato, in quanto il tema dell’adozione gli è molto caro (è padre adottivo di due bambine) e ha sempre voluto trattare il tema. Inoltre, per un personaggio come Stark, fin troppo sicuro di se stesso, un elemento di questo genere è un interessantissimo spunto narrativo.

Una promessa che Bendis ha fatto è la creazione di nuovi villain per Iron Man, la cui “galleria dei cattivi” non è lunga come quella di altri personaggi Marvel. Pare che Marquez ne abbia già progettati diversi, in termini di schizzi e studi, e Bendis ne sia entusiasta. Al centro del primo arco narrativo ci sarà comunque un supercattivo ben noto, storico avversario di Tony. Ci saranno nemici con poteri mistici, altri che hanno creato tecnologie che vanno oltre quella di Iron Man e altri ancora che lottano per un’idea di futuro molto diversa da quella del signor Stark. Un aspetto, quello ideologico, che Bendis inseguirà con convinzione, convinto che Iron man abbia bisogno del suo Magneto. Qualcuno che ha i suoi stessi scopi, ma modi ben diversi di raggiungerli e metterli in pratica.

 

Una delle cose che più mi ispira nel pensare ad Iron Man e a come lo scriverò, è una scena del terzo film, in cui Tony afferra un cacciavite dalle macerie della sua casa e ha un sorriso che fa pensare sia convinto di poter realizzare qualunque cosa usando solo quel semplice strumento. Ho adorato quella scena e ci ho costruito sopra la mia idea del personaggio. Inoltre, visto che non ci saranno altri film in solitaria, dati gli impegni in Civil War e nei prossimi Avengers, sappiate che in qualche modo questa serie è il mio personale Iron Man 4.

 

 

Fonte: Comic Book Resources