Margaret Stohl parla di Capitan Marvel, intesa come Carol Danvers non meno che come Mar-Vell. Si avvicina sempre più il loro sostanziale incontro targato Generations e la sceneggiatrice delle gesta dell’eroina cosmica per eccellenza traccia la sua rotta fra le stesse, tenendo conto delle sue attuali condizioni e dell’eredità del suo leggendario predecessore e mentore.

 

Scrivere i miei primi tie-in di sempre durante Secret Empire è stato grandioso. Adoro il gigantesco cervello di Nick Spencer e il fatto che abbia coinvolto tutti coloro che gli andava.

Durante le riunioni creative della Marvel, ho visto l’evoluzione della sua storia e la sua mente maneggiare l’intero universo narrativo, la quale crea le condizioni perfette per un soldato come Carol di tornare alle sue origini militari.

Inoltre era già previsto che io lanciassi sul palcoscenico i cadetti di Alpha Flight, perché ero ansiosa di avere voci adolescenti nella storia. Poterlo fare durante una invasione di Chitauri è stato meraviglioso. Ci ha regalato diversi momenti in cui questi personaggi hanno potuto crescere di fronte ai nostri occhi. Il ruolo degli ingenui e innocenti che si trovano in una battaglia è sempre interessante e aggiunge realismo al conflitto narrato.

 

Dopo una breve descrizione dei tre cadetti di Alpha Flight, la Stohl ha confermato che avranno un ruolo importante a lungo, anche per il suo amore nei confronti dei personaggi adolescenti, con cui si identifica moltissimo.

 

Quando ho parlato della serie con la mia editor, Sana Amanat, ho scoperto che anche lei lavora moltissimo con i ragazzi, ed essendo l’editor di Ms. Marvel ha capito perché fossero una priorità per me.

Ho introdotto questi personaggi praticamente nel primo arco narrativo, ma dai tempi di Civil War II avevo moltissimo in sospeso per loro. Volevo che fossero il mezzo per trascinare via Carol dall’impatto di quella storia e regalarle un nuovo inizio.

 

La Stohl paragona un po’ Band of Sisters, ciclo narrativo in oggetto, alle prime stagioni di Battlestar Galactica e alla serie di guerra Band of Brothers, per il senso di gruppo e di lotta per la sopravvivenza che lo permea.

Inoltre, la storia ha portato alla luce diversi sentimenti profondi nel gruppo di protagonisti, a tutti i livelli, raccontando questo rapporto tra combattenti esperti ed allievi. Un perfetto punto di partenza per il tema di Generations.

 

Generations: Captain Marvel, copertina diCarol è ferita e adirata per il tradimento di Steve Rogers, ma è un soldato. Come spesso succede, le emozioni sono qualcosa che non alberga nella sua mente in combattimento. Per ora è impegnata a tornare sulla Terra per salvare quel che resta del mondo e a tenere in vita i suoi cadetti. Due cose per cui è disposta a tutto.

Se Steve è il capitano caduto che porta Carol a farsi avanti, ecco che presto arriva Mar-Vell, la sua ispirazione principale, il personaggio maschile che le ha fatto da mentore. Per lei, ha senso osservare un eroe maschio e chiedersi in cosa l’abbia delusa, cosa le abbia insegnato, quale sia il loro rapporto. In questo caso sarà particolarmente interessante, perché le origini di Carol non la vedono nel ruolo di eroina, ma di spalla, quindi confrontarsi con Mar-Vell sarà un passo fondamentale.

Riscrivere il Capitan Marvel originale nell’albo di Generations è pazzesco. Ci siamo ispirati direttamente ai tempi della Silver Age. Se andate a vedere quelle storie, trovate un disegno incredibilmente ambizioso accompagnato a vicende spesso molto disconnesse dalla realtà che le ha generate. Ad esempio, si può trovare una storia sulla N.A.S.A., piena di dettagli e personaggi, ma anche con una voglia di seguire semplicemente la storia, senza farsi troppi problemi, a cui do grande valore. Credo che questo albo sia uno dei più divertenti che abbia mai realizzato e Carol e Mar-Vell sono una coppia incredibilmente bizzarra.

Tutti noi al lavoro su Generations stiamo puntando a quel che verrà durante Legacy e ad attrarre nuovi lettori. Del resto, in questi albi, cerchiamo di restituire lo spirito primigenio e di base dei personaggi e di un genere. Credo che queste due iniziative porranno le basi, in termini di atmosfera, per molte delle storie che verranno raccontate alla Marvel nel prossimo futuro.

 

In chiusura, applausi della Stohl all’italiano Michele Bandini, che sarà il disegnatore di Mighty Captain Marvel. La sceneggiatrice lo definisce un genio in grado sia di realizzare grandi scene d’azione che di far recitare i personaggi alla perfezione.

 

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Fonte: Comic Book Resources