Qualcuno tra voi lettori ha certamente tra i trenta e i quarant’anni. Qualcuno anche di più. Tutti voi che rispondete a questa rapida e semplicissima spiegazione, sicuramente ricordate Spectacular Spider-Man, una delle storiche serie che componevano il quindicinale L’Uomo Ragno. Ebbene, sta per tornare e preparatevi all’impatto, perché non sarà un ritorno silenzioso.

Del resto, come potrebbe esserlo, dato che Peter Parker: The Spectacular Spider-Man è la nuova serie affidata alle cure di Chip Zdarsky e Adam Kubert? Uno dei fumettisti più anticonformisti dell’attuale panorama statunitense al fianco di uno dei classici moderni della matita al servizio dei supereroi. Zdarsky, sceneggiatore in questa sua incarnazione, ha parlato del progetto sulle pagine di Entertainment Weekly.

 

Peter Parker: The Spectacular Spider-Man #1, copertina di Adam KubertLa serie principale dedicata al personaggio, Amazing Spider-Man, ha mantenuto la situazione interessante per lui, portandolo in situazioni impensabili un tempo. Si tratta sempre del classico Spidey, al suo nucleo, ma posto in un contesto del tutto nuovo. Con questa serie, noi stiamo nella contemporaneità della sua esistenza, ma ci concentriamo su New York, come ambiente e come cast di supporto.

Anche se il progetto è quello di raccontare una storia molto più personale, al centro ci sarà sempre e comunque un’avventura, con ramificazioni che avranno conseguenze anche sugli altri titoli. Se dovessero darmi uno slogan di questa testata, sarebbe: “Divertiti, abbi cuore e poniti degli obiettivi”. Il mio personale, invece, sarebbe: “Da un grande potere deriva qualcosa che non so proprio, perché non ho mai avuto potere in tutta la mia vita”.

Il rapporto tra Peter e Spider-Man è sempre stato buffo. Un po’ come quando vai in vacanza o in campeggio da ragazzino, pensi di poter essere una persona diversa, che nessuno ti conosca, che puoi risultare un figo. Invece finisci per essere l’imbranato di sempre. Per Peter è così. Si mette la maschera e si sente di poter fare un sacco di cose meravigliose, ma in qualche modo la fortuna dei Parker gli rovina sempre la vita.

Parte del divertimento che proviamo con lui sta proprio nel vedere come uscirà, questa volta, dalla buca che si è nuovamente scavato. Ci sono, chiaramente, dei periodi in cui le cose gli vanno abbastanza bene. Magari Peter ha un nuovo lavoro, o una nuova fidanzata, ma ecco che Spider-Man viene accusato di un crimine e diventa un nemico pubblico. Si tratta di un meraviglioso gioco di prospettive tra due personaggi che sono in definitiva la stessa persona.

Sono cresciuto negli anni Ottanta e Novanta, quindi un sacco delle sue storie di quegli anni sono fondamentali, per me. Il mistero dell’identità di Hobgoblin mi incollò alle pagine, da piccolo, e adoravo le storie che mettevano Spidey in situazioni apparentemente senza speranza. Il classico numero #33, in cui lo vediamo uscire dalle macerie; il suo scontro impossibile con Firelord, araldo di Galactus; l’introduzione di Venom, che mi terrorizzò; o quella di Morlun ad opera di Straczynski e Romita Jr.

Mi piacciono moltissimo anche quelle storie che ci ricordano perché amiamo così tanto questo personaggio. Superior Spider-Man è riuscita a farlo in maniera così efficace, senza neppure avere il Ragno come vero protagonista, da risultare una delle scelte più coraggiose e azzeccate di sempre. Credo che queste siano le cose che mi hanno attirato su questa serie: mettere Peter davanti all’impossibile e ricordare alla gente perché amiamo Spider-Man.

Lavorare con una leggenda come Adam Kubert è follia! Non riesco a credere di avere al fianco una persona il cui nome sia praticamente sinonimo di fumetto di supereroi. Il suo lavoro è ricco di dinamica e affonda le radici nella miglior tecnica di narrazione per immagini esistente, ma è anche dotato di occhio per l’umorismo ed espressività.

Il prossimo personaggio anziano che introdurrò nella vita di Peter vi farà girare la testa. Alla Marvel continuano a dirmi di restare giovanile, di lasciare il mio feticismo fuori dalla storia e che sono licenziato, ma io penso che la gente stia chiedendo a gran voce una nuova Zia May! Inoltre, introdurrò Rebecca London. Giovane appena arrivata a NY con il sogno di sfondare come comico, non fa altro che incontrare Spider-Man in città. Non Peter, ma Spider-Man.

Ho sempre pensato che il Ragno, sia come eroe in costume che come Peter Parker, fosse un personaggio incompreso e sottovalutato. Da brava mascotte di New York, come molti lo percepiscono, è amato dai bambini e sopportato dagli adulti. Ma è molto di più: è l’unico eroe metropolitano della Marvel che sia riuscito a sconfiggere un araldo di Galactus. Ha una sensibilità molto più forte di ogni altro eroe e la nasconde sotto un sacco di battute. Insomma, è Spider-Man.

 

Parole interessanti, da parte di un autore interessante, che fanno pensare che questa serie abbia tutti i numeri per colpire l’immaginario di molti fan, sia vecchi che nuovi. Nessuno più di Chip Zdarsky, tra gli attuali sceneggiatori in forza alla Marvel, ha i numeri per risultare classicissimo nei temi e nuovo nella prospettiva e nello stile di narrazione. Obbligatorio aspettarsi molto da lui e da Peter Parker: The Spectacular Spider-Man.

 

 

Fonte: Entertainmente Weekly