Planet-Size X-Men #1, copertina di Pepe Larraz

Se avete partecipato al Gala Infernale (o meglio, per noi semplici Homo sapiens, se avete letto le storie ad esso correlate) avrete assistito al gran finale dell’evento mondano di Krakoa, i cosiddetti “fuochi d’artificio” che hanno segnato la fine della nottata. I mutanti della Marvel hanno rivelato a tutti i convenuti la loro prossima mossa per consolidare la supremazia dell’Homo superior sul pianeta… e oltre. Come descritto in dettaglio nello speciale Planet-Size X-Men #1, una cerchia dei mutanti Omega più potenti, da Tempesta a Magneto, ha rivendicato il possesso di Marte, e unendo i propri poteri ha letteralmente terraformato il pianeta rosso, dotandolo di atmosfera, ghiacci, clima, vegetazione e forme di vita. Ha poi popolato il pianeta con i mutanti provenienti dall’isola gemella Arakko e ha annunciato al resto della galassia che quella dovrà essere considerata d’ora in poi la capitale del Sistema Solare.

Ce n’è abbastanza per suscitare le perplessità o l’ostilità diretta dei comuni “terrestri”, ma questa è un’altra storia. Ci occupiamo invece delle dichiarazioni di un altro demiurgo mutante, Chris Claremont, che ha appreso di recente gli ultimi sviluppi della saga mutante e rivela che la terraformazione di Marte da parte di Magneto era un’idea che aveva proposto tempo addietro ed era stata tagliata dagli X-editor della Marvel:

 

X-Men: Black #1, variant cover di J. Scott Campbell

Claremont – Ecco una domanda interessante: un paio di anni fa, non vorrei sbagliarmi, stavo sceneggiando l’albo X-Men Black: Magneto. La scena si apriva alla Gold Star Inn e si concludeva con Magneto che faceva scappare dei bambini mutanti catturati e rinchiusi in una prigione sorvegliata da Warden. Tra quelle due scene c’era un intermezzo in cui Magneto lavorava su Marte per terraformare il pianeta, un processo lungo un’intera generazione che avrebbe fornito ai mutanti una casa tutta loro, lontana dalla Terra e dai suoi pregiudizi.

L’editor ritenne che fosse un elemento inappropriato che complicava senza che ce ne fosse bisogno la continuity, perciò fu tagliata. E così… questo pomeriggio, mentre sto firmando delle copie, un lettore viene da me e mi dice en passant che nella continuity attuale i mutanti di Krakoa si stanno preparando per il trasferimento su Marte. Immaginate la mia sorpresa. Non so se la storia è vera, ma mi sembra interessante che molti dei miei concetti respinti vengano poi fatti passare per idee altrui.

 

A parziale difesa di Jonathan Hickman e dell’X-Office vanno sottolineate le differenze tra le due situazioni (la terraformazione di Krakoa è uno sforzo collettivo e molto più rapido rispetto al lavoro generazionale immaginato da Claremont), e lo stesso Hickman, quasi dieci anni fa, aveva immaginato la terraformazione di Marte nel suo ciclo di storie dedicato agli Avengers.

Il tema è quindi forse meno originale di quanto si possa pensare nel campo della fantascienza. Le perplessità di X-Chris, soprattutto alla luce del “taglio” della sua vecchia scena, restano comunque comprensibili.

 

Planet-Size X-Men #1, anteprima 01

 

 

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Fonte: Bleeding Cool