Declan Shalvey è uno dei nostri disegnatori preferiti, come forse si intuiva da un’intervista che abbiamo avuto modo di ottenere da lui a una Lucca Comics & Games di qualche anno fa. All’epoca ci confessava di avere voglia di lavorare un po’ come sceneggiatore, cosa che ha avuto modo di fare in varie occasioni, in seguito. Non sarà però il caso di Punisher vs. Barracuda, miniserie scritta da Ed Brisson che trascina nell’Universo Marvel il killer creato da Garth Ennis e Goran Parlov come antagonista del Frank Castle nella versione MAX.

Il primo numero dovrebbe uscire alla ripresa delle attività della Casa delle Idee dopo la quarantena, ed ecco le dichiarazioni di Shalvey in merito:

 

Punisher Vs. Barracuda #1, copertina variant di Declan Shalvey

Shalvey – Lo spirito di questo personaggio, per me, è quello del Barracuda che conoscete. Non ci saranno parolacce, credo, ma lui è sempre un personaggio senza scrupoli, brutale e hardcore. Non sarà un fumetto MAX, formalmente, ma nello spirito lo è. Non ci siamo risparmiati.

Sono un colossale fan di Goran Parlov, che disegna Barracuda come un uomo imponente, impressionante. Difficile non fare riferimento alla sua versione. Quando ho iniziato a lavorare al progetto mi sono esercitato copiando i suoi disegni sul mio taccuino, il che mi ha aiutato a capire gli aspetti principali della figura, la forma della testa, le proporzioni.

Io non sono un artista bravo quanto Goran, nemmeno lontanamente, e adoro la sua versione estrema. La mia sarà un po’ più contenuta, un’interpretazione leggermente più modesta, più vicina alla primissima apparizione nelle storie MAX. Se osservate il lavoro di Parlov, vedrete che il personaggio diventa sempre più grande, ogni volta che lo disegna, sempre più in stile Hulk. Cosa che personalmente apprezzo tantissimo, ma non mi sentivo a mio agio a spingermi così in là.

Dal punto di vista della narrazione, non inventiamo certo l’acqua calda. Ho deciso di giocare con i bordi neri delle vignette, per questa storia, cosa che non facevo da un po’. Sapevo che ci sarebbe stata un sacco di luce nelle pagine, per via dell’ambientazione, quindi volevo una gabbia più oscura. Usare i neri mi ha dato l’opportunità di divertirmi con la quantità di spazio tenebroso che c’è nelle tavole, altrimenti mi sarei dovuto limitare al ritmo visivo che i lettori hanno visto su Moon Knight o su Injection.

Inizialmente ero dispiaciuto del fatto che la storia si svolgesse a Miami, perché mi ero immaginato i vicoli oscuri di New York. Non ero mai stato in Florida, quando mi hanno affidato l’incarico. Motivo per cui poi sono stato a visitare la città un paio di volte, per assicurarmi di avere qualche foto di riferimento e farmi un’idea dell’atmosfera.

Ho trovato un luogo con del potenziale per rendere la miniserie interessante dal punto di vista visivo. Il sole caldo di Miami, le ombre definite, i personaggi sudati e un atteggiamento più sfrontato nei colori. Volevo spingermi verso un aspetto da neon noir, e Mat Lopes è stato il colorista perfetto con cui lavorare. Ha fatto delle scelte molto azzeccate a cui probabilmente non avrei mai pensato.

 

Shalvey ha avvisato subito la Marvel, non appena ha saputo di potersi prendere una pausa dai disegni di Injection, la splendida serie Image Comics scritta da Warren Ellis. Ha avuto modo di scegliere il genere di progetto su cui voleva lavorare, e da tempo aveva in animo di collaborare con Brisson. Ed ecco nascere il progetto Punisher vs. Barracuda.

 

Punisher Vs. Barracuda #1, copertina variant di Daniel Acuna

Shalvey – Questo è un fumetto Marvel, quindi mi è venuto istintivo evitare di mostrare nudità o ultraviolenza, la quale, se messa in scena per il semplice gusto di farlo, non è poi così interessante. Non mi spaventa, come sa chi legge Injection. Credo che io e Ed abbiamo avuto una buona dose di libertà nel realizzare questa miniserie, e semmai ci fossero stati degli elementi che uscivano dal seminato, i nostri editor ci avrebbero immediatamente avvertiti. Non mi dà fastidio scendere a compromessi, se sono ragionevoli. Anzi, spesso portano a cercare soluzioni più creative.

Da sempre considero Punisher un personaggio molto importante. La sua etica è su un altro pianeta, rispetto a quella dei super eroi dell’Universo Marvel. Non dovrebbe mai essere ritratto come uno di loro, e loro non dovrebbero mai assomigliarli, ma c’è sempre bisogno di un Frank Castle per mantenere l’equilibrio. Lui è proprio al limite di quel che potremmo definire giusto, ed è per questo che è sempre stato così affascinante.

Senza un personaggio come Punisher nell’Universo Marvel non ci sarebbe nessuno a fare da specchio per gente come Spider-Man, a fare da esempio negativo. Frank, per me, è una scomoda necessità. Oggigiorno gli autori tendono a rifuggire argomenti controversi o difficili da trattare, ma per me è stato un incentivo a occuparmi di un personaggio come Punisher. Creare un vuoto nello spazio invita sempre qualcuno a colmarlo.

 

Punisher Vs. Barracuda #1, copertina variant di Gabriele dell'Otto

 

 

Fonte: Newsarama