Dovreste già sapere dei guai di Iron Fist, che lo attendono all’esordio della sua nuova serie regolare, in arrivo in primavera nelle librerie e fumetterie d’America. Lo sceneggiatore Ed Brisson è tornato a parlare della condizione di Danny Rand, del suo cammino per scoprire come gestire la disfatta di K’un-Lun e le conseguenze sui suoi poteri di Pugno d’Acciaio.

 

Iron Fist #1, copertina di Jeff DekalCredo di aver legato con il personaggio di Iron Fist nel periodo in cui Danny vestiva il costume di Daredevil per consentire a Matt Murdock di poter negare plausibilmente la propria identità segreta durante il processo che lo vedeva coinvolto. Avevo letto il vecchio Power Man and Iron Fist e mi è molto piaciuto. Ma è stato in quel periodo, e poi con L’Immortale Iron Fist, che mi sono davvero appassionato.

Ero abituato a vederlo come uno straniero a K’un-Lun, impegnato a trovare il suo posto in una città fuori dal mondo e appartenente comunque a un’altra cultura. Per la prima volta, il ciclo di Fraction e Brubaker lo presentava come straniero nel nostro mondo. Almeno ai miei occhi. E questo mi conquistò.

In questa storia lo vediamo in crisi con i propri poteri e, pertanto, con la definizione della propria identità. Ci sono problemi che non si risolvono con una chiacchierata tra amici, perché connessi a un mondo distante da loro. Lo vedremo da solo in senso letterale, in cerca di risposte a domande che nemmeno lui comprende appieno.

Solo e quindi vulnerabile, più incline a seguire strade che potrebbero non essere sicure né sagge e che lo metteranno ancor più in pericolo. Ecco la sua condizione nella serie. Danny correrà consapevolmente dei rischi, per cercare di trovare a forza soluzioni a problemi da cui potrebbe non esserci via d’uscita. Sta sparando nel buio, sperando di colpire qualcosa.

In soldoni, per lui, richiamare il chi di Shou-Lao diventa sempre più complicato e faticoso. Se dovesse perdere questa possibilità, potrebbe ancora considerarsi Iron Fist, oppure soltanto un tizio davvero molto bravo nel Kung Fu? Non che la seconda non sia comunque un traguardo importante, ma gran parte della vita di Danny è stata spesa nel cercare di diventare Iron Fist e nell’essere Iron Fist.

 

I viaggi di Danny Rand in cerca di risposte lo porteranno alla misteriosa isola di Liu-Shi, un luogo di perfezionamento del Kung Fu dove i Sette Maestri di sette templi custodiscono ognuno un diverso stile tradizionale. Sono tra i volti nuovi che caratterizzano il primo arco narrativo della nuova serie e i primi risultati di un’espansione della mitologia del personaggio operata da Brisson e dal disegnatore Mike Perkins.

 

Mike è un grande nel far recitare i personaggi e nella narrazione per immagini, in grado di realizzare disegni incredibilmente dettagliati senza distrarre l’attenzione dalla storia. Tutto ha un senso e serve da potenziamento della scena. Inoltre è un grande nel progettare l’aspetto dei personaggi. Il modo in cui ha creato i Sette Maestri lascia a bocca aperta. I lettori sono avvisati: l’apparato visivo è notevole.

 

In questa serie, destinata a raccontarci molto di inedito sul passato sia di Iron Fist che di K’un-Lun e dei suoi intrighi politici, il tono promesso da Brisson è quello di una classica storia di arti marziali, ma anche fortemente personale. Un’epica avventura che consegnerà luoghi e personaggi molto diversi.

 

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Fonte: Comic Book Resources