Arriva una nuova collana dedicata a Iron Fist. Del resto, potevamo aspettarcelo, con l’approssimarsi della serie TV Netflix prevista in primavera. Ed Brisson ai testi e Mike Perkins alle matite, riprendono le avventure in solitaria di Danny Rand.

Alcune sopracciglia si sono già sollevate Oltreoceano, dato che questo Pugno d’Acciaio pare somigliare molto più a quello formalizzato dai cicli di storie precedenti l’attuale Power Man and Iron Fist, con una scelta non immune da accuse di incoerenza. Per quanto, chissà cosa può accadere da qui a marzo.

Ecco, per fare un po’ di chiarezza, le dichiarazioni in merito di Brisson.

 

Iron Fist #1, copertina di Jeff DekalProbabilmente, come altre volte in passato, mi accuseranno di essere sadico con i personaggi che scrivo. Tendo a metterli parecchio in difficoltà e succederà anche questa volta.

Nella serie cercheremo di definire quale sia l’attuale condizione di esistenza di K’un-Lun, attualmente in rovina e con difficoltà di connessione con la sua arma vivente. Danny ne ha passate tante e ora ha problemi con le sue capacità di Iron Fist, cosa che metterà alla prova la sua stessa identità.

Perduto e confuso, deve ritrovare se stesso. È in una condizione molto particolare ed è pieno di dubbi, anche se non lo abbandonerà il suo senso dell’umorismo, per quanto sia una sorta di maschera per nascondere la sua reale difficoltà.

Questa storia, come L’immortale Iron Fist di Fraction e Brubaker, punta ad ampliare la mitologia legata al personaggio. Anche il ciclo di Kaare Andrews ha svelato parecchio e lasciato in sospeso altro, lasciandomi molte occasioni di costruire. K’un-Lun ha sempre avuto problemi di faide interne e tutto quel che succederà in questo arco proverrà da lì. Insomma, se certamente Danny affronterà problemi nuovi, le loro radici vendono dal passato e li renderanno inevitabili.

Sono cosciente del fatto che la serie Netflix sia alle porte e del fatto che Iron Fist sarà un personaggio ancora più presente nell’immaginario collettivo, molto presto, ma cerco di evitare di pensarci. Ho per le mani uno dei miei personaggi preferiti e le ultime due serie a lui dedicate sono state incredibili, hanno alzato l’asticella della qualità in modo importante. Questo è molto più rilevante per me di quel che accadrà in primavera.

 

Infine, Brisson ci parla di Mike Perkins, disegnatore di cui apprezza le abilità di narratore sin dai tempi di Deathlok. Il lavoro da lui svolto in fase preparatoria, secondo lo sceneggiatore, è da lasciare a bocca aperta. Cita i Sette Maestri tra i personaggi protagonisti degli studi dell’artista, i quali avranno molto spazio nella serie.

 

 

Fonte: Hollywood Reporter