Il nuovo corso della vita di Danny Rand, in sostanziale concomitanza con l’uscita del serial TV targata Netflix a lui dedicata, ha fatto il suo esordio. Ed ecco Ed Brisson, sceneggiatore della nuova collana Iron Fist, commentare l’uscita del primo numero, che inaugura uno dei capitoli più complessi di sempre per l’artista marziale più famoso dell’Universo Marvel.

 

Iron Fist #2, copertina di Jeff DekalMi sono innamorato del personaggio di Iron Fist quando Danny accettò di sostituire Matt Murdock, sotto processo, nei panni di Daredevil. Da lì prese le mosse il ciclo di Ed Brubaker e Matt Fraction. Già prima lo apprezzavo, ma da allora fu amore vero. Probabilmente, quel periodo, è tra i miei dieci fumetti di supereroi preferiti di sempre. Forse anche cinque.

La separazione da K’un-Lun, che trova le sue radici nella conclusione del ciclo di Kaare Andrews, pone Danny in una situazione interessante, credo. Uno straniero divenuto campione della città mistica ha deciso di andarsene, di tornare a casa, a New York e, anche se è spesso tornato fra i monti della sua patria d’adozione, non è mai rimasto a lungo. Dovrebbe essere il suo salvatore, ma ha scelto il mondo, ed ora K’un-Lun è in rovina. Cosa ci dice questo di Danny? Quale croce deve portare?

In questa condizione, in cui cerca di riconnettersi alla fonte del suo potere, è a caccia di un modo per farlo, abbiamo modo di entrare in contatto con il senso di identità personale di Danny. Cosa succede quando l’unica cosa di cui sei certo, riguardo a te stesso, ti viene strappata? Cosa sei disposto a fare pur di riappropriartene?

 

Brisson ha quindi parlato dell’ambientazione del primo arco narrativo: l’arcipelago di Liu-Shi, dove sette maestri attendono Iron Fist per mettere alla prova il suo kung fu. Tutto il popolo di queste isole è dedito a perfezionare le proprie tecniche e i suoi campioni non vedono l’ora di mettersi alla prova contro l’emblema stesso dell’antica arte di combattimento. Liu-Shi, dopo secoli di segretezza, vuole affermarsi come nuova patria del kung fu.

 

C’è una ragione per cui i maestri sono proprio sette, ma dovrete leggere la storia per scoprirla. E ci sono motivi anche molto personali per cui alcuni di essi vogliono sfidare Danny, ragioni di vendetta contro di lui o contro K’un-Lun. Il fatto che questo luogo e questi guerrieri siano capitati proprio ora nella vita di Iron Fist non è casuale, come scopriremo.

La serie è completamente separata da Power Man and Iron Fist, appena terminata, e anche da Iron Fists, annunciata l’anno scorso. Non è stata scritta con il pensiero alla serie TV, devo dire, che vedo come un mezzo narrativo molto diverso da quello del fumetto e che non impatta sul mio approccio al personaggio. Anche perché la Marvel non mi ha fatto alcuna richiesta di coerenza o somiglianza da questo punto di vista.

 

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Fonte: Newsarama