Paul Renaud e il debuttante sceneggiatore Evan Narcisse sono il team creativo di Rise of The Black Panther, nuova serie Marvel che nasce dalle storie di Pantera Nera firmate da Ta-Nehisi Coates e che ne racconta la giovinezza.

Nei primi anni di regno, T’Challa era un innovatore e un sostanziale ribelle. Scopriremo, lungo il corso di questa storia, come ha cambiato il modo di reggere la corona del Wakanda e il ruolo del Paese nello scacchiere internazionale.

 

Rise of the Black Panther#1, copertina di Paul RenaudNarcisse – Ero alla proiezione stampa di un film, quando mi è arrivato un messaggio da Ta-Nehisi che mi chiedeva se volessi scrivere una serie a fumetti. Lo desideravo da una vita. Nei miei anni di giornalista di settore e critico di fumetti, spesso ho ricevuto complimenti per il mio lavoro e mi hanno chiesto diverse volte se volessi far parte dell’industria dei comics. Ho sempre detto di no, perché mi piace il mestiere di critico, offrire un commento alle opere. Ma Ta-Nehisi mi ha detto che era Wil Moss a chiedere se fossi o meno interessato, il suo editor. Quindi gli ho detto che ci avrei ragionato.

Un’idea personale mi è venuta in mente piuttosto in fretta, ma  poi mi hanno detto che alla Marvel erano interessati ad approfondire gli anni giovanili, a una storia su T’Challa che diventa re. Mi sembrò un’opportunità che non potevo rifiutare e l’occasione di scrivere una storia importante su uno dei miei personaggi preferiti di sempre.

Wil disse che voleva che parlasse dei suoi primi giorni come Pantera Nera e subito mi sono venute in mente diverse cose. Volevano qualcosa di specifico sulla dinastia di re che ha preceduto T’Challa, sull’eredità che gli sarebbe toccata, qualcosa che parlasse di T’Chaka ed io ho puntato sull’importanza della sua morte nella storia del Wakanda. Questo Paese non è mai stato conquistato, mai colonizzato. Improvvisamente perde un re per mano di stranieri. E tutto cambia, l’identità nazionale non potrà mai più essere la stessa.

 

Gli effetti di questo evento sulla psicologia di T’Challa, il suo bisogno di incontrare il mondo esterno come re e come capo politico, la decisione di non nascondersi più al resto della comunità internazionale, di mostrare agli altri Paesi chi siano i Wakandiani come popolo e come potenza globale. Ecco alcuni dei temi approfonditi da Narcisse.

 

Narcisse – Si tratta di una storia mai narrata. Wakanda debutta nei fumetti come una nazione segreta che invia un veicolo speciale ai Fantastici Quattro per raggiungerla. Successivamente, accade lo stesso con Cap. Poi, qualche anno dopo, eccola come parte della comunità internazionale ed economica. Ma come è avvenuto il salto dalla segretezza alla vita pubblica?

Ecco una storia che meritava di essere narrata. Anche perché si tratta di un passaggio per nulla popolare in patria. Il concilio del Wakanda è contrario ed esterrefatto alla proposta di T’Challa. Questa non è una storia delle origini: il nostro eroe è già re al suo esordio.

 

Rivedremo il momento in cui verrà investito delle sue responsabilità, ma non assisteremo al suo percorso per diventare Pantera Nera. T’Challa è già Pantera Nera e sa già quale sia il sentiero davanti a lui. Ha preso una strada precisa, per quanto difficile e contrastata. Piuttosto, il suo cammino di formazione sarà affrontare i poteri che incontrerà e dovrà sfidare, sia intesi in senso globale che individuale. Non è ancora lo stratega celebrato dalle storie classiche di Christopher Priest, ma un eroe e un re che si affaccia al mondo.

 

Narcisse – Sono stato un critico per quindici anni ed è strano trovarsi a scrivere dopo tanto tempo passato a pensare al fumetto da esterno. Mi rendo conto di quanto le immagini siano al potere in questa narrazione, ho appreso la necessità della brevità e mi sono accorto delle trappole che possono nascondersi nel processo creativo di un fumetto. Ma mi sento anche di scrivere fumetti che leggerei volentieri da critico. Sto cercando di porre delle solide basi tematiche, di scrivere con in mente soprattutto i personaggi e di aggiungere qualcosa alla ricchissima storia Marvel.

Oggi i supereroi riconoscono sia la storia che il mito dei loro personaggi, come ha fatto Ta-Nehisi con Pantera Nera e come Ryan North fa con Squirrel Girl. Ed è questo che voglio fare: raccontare con consapevolezza del processo narrativo.

Renaud – Questo è il mio primo impegno serio che riguarda Pantera Nera. Le copertine che ho disegnato in passato sembrano più un antipasto, anche se mi sono divertito un mondo con la figura di Shuri.

Rise of the Black Panther mi permette di disegnare T’Challa, ma anche le Pantere che lo hanno preceduto, così da costruire parti importanti della storia di questa tradizione nell’Universo Marvel. Ho anche la possibilità di esplorare il Wakanda e tutto il cast di nemici e alleati. Per un fan della Marvel come me, è un sogno poter raccontare la giovinezza di questo personaggio e, non voglio dire troppo, ma sappiate che potrò ritrarre dei momenti davvero storici della sua vicenda. E poi ricordatevi che il Wakanda è centrale anche nella storia di altri importanti supereroi.

Cercherò di mantenere una coerenza tra il modo in cui Wakanda è stato mostrato dai miei colleghi in passato e la più recente versione di Brian Stelfreeze. C’è un sacco di spazio per improvvisare e mostrare nuovi aspetti del Paese. Detto questo, sappiate che sono sempre in cerca di un effetto alla Jack Kirby. Il suo DNA è presente in ogni manifestazione della tecnologia wakandiana.

 

A proposito di quest’ultima, Narcisse ha ricordato che, essendo questa storia ambientata nel passato, appartiene a un tempo in cui il livello tecnologico dello stato africano era sconosciuto al mondo, oggi abituato alle sue meraviglie. Vedremo molte bocche spalancate, quando T’Challa deciderà di far conoscere il proprio stato al resto della comunità internazionale.

 

Narcisse – Molti di noi hanno letto della morte di T’Chaka e lo hanno visto nei suoi ultimi giorni. Nessuno lo ha mai visto da giovane. Sono molto felice di mostrarlo nel pieno delle forze e mostrare che uomo e che padre fosse. Ci sono stati degli indizi, sparsi dagli autori qua e là nel corso degli anni, su che tipo di persona fosse. Don McGregor che lo ha mostrato un po’, Priest e Reginald Hudlin anche. Ma credo che ora ne daremo un’immagine davvero completa. Che cos’ha ereditato da lui T’Challa? Ecco una domanda che ricorrerà spesso nella storia.

 

 

Fonte: Marvel