Parla Seanan McGuire, sceneggiatrice di Spider-Gwen: Ghost-Spider, la serie che porta avanti le avventure della Donna Ragno di Terra-65, personaggio creato da Jason Latour e Robbi Rodriguez per Ragnoverso e ora scagliato nell’Universo Marvel canonico.

La scrittrice di romanzi young adult, vincitrice del premio Hugo e Nebula per la saga di Wayward Children, ha risposto alle domande della redazione di Comics Beat. Ecco i concetti centrali espressi nelle sue dichiarazioni:

 

Ghost-Spider#1, copertina di Bengal

I lettori di fumetti sono molto appassionati. Lo so perché sono una di loro, da tutta la vita. Non hanno nessuna paura di fare domande molto specifiche sui social media. Al che mi tocca metterli al loro posto, spiegare che non sempre posso rispondere se voglio tenermi il lavoro alla Marvel. Ma sono meravigliosi. Al college mi occupavo di cultura folkloristica e ho scritto un paio di saggi sul fatto che i fumetti, specialmente l’epica dei super eroi, sono il poema di Gilgamesh della nostra epoca. Queste storie sono raccontate dalla penna di moltissimi autori, ed è impossibile connettere alla personalità di un personaggio un solo scrittore le caratteristiche di chi lo ha scritto in maniera univoca. I super eroi crescono, evolvono e i loro tratti intrinseci dipendono dal mondo in cui si trovano.

Ghost-Spider è un personaggio incredibilmente complicato, il che è impressionante, dato che esiste solo dal 2014. Ma Gwen Stacy mi è cara da quando ero una bimba: sono cresciuta molto povera nello stato della California, il che significa che leggevo fumetti vecchi di dieci anni, perché mi arrivavano le collezioni dei ragazzi che partivano per il college. Adoravo Gwen Stacy. Era intelligente, una nerd scientifica, che però passava il tempo con Spider-Man. E io pensavo che fosse un personaggio magnifico, che avrei letto per sempre. Non sapevo chi fosse la rossa che vedevo sulle copertine dei fumetti più nuovi, ma era chiaro che doveva essere un personaggio secondario. Poi Gwen cadde da un ponte, e io fui inconsolabile.

Spider-Gwen: Ghost Spider #1, anteprima 01

Così, quando ho saputo di Spider-Gwen fui felicissima. Ero grata che uno dei grandi crimini della storia del Fumetto fosse finalmente sanato. Non avrei mai pensato che avrei avuto l’occasione di scriverne il personaggio, perché credevo che Jason Latour non sarebbe mai sceso dal posto di guida. Poi la mia editor, Kathleen Wisneski, mi mandò una mail in cui mi chiedeva se volevo parlare con la gente che segue le serie ragnesche. Pensavo mi offrissero una cosa tipo un Annual. Invece mi proposero Gwen. Pensai a una storia singola, invece volevano che diventassi la scrittrice della serie. Un momento davvero surreale.

Sto cercando di mantenermi molto rispettosa della run precedente. Il personaggio è in giro da soli quattro anni, eppure già penso che la Marvel non lo cancellerà mai. Penso che sia come Miles Morales, come Mar Jane: una volta introdotto non te ne liberi più. Quindi è interessante cercare un equilibrio tra il rispetto della run contenuta in se stessa, che tutti pensavano sarebbe rimasta limitata agli eventi di Terra-65, e la necessità di mettere il personaggio in relazione con l’Universo Marvel più in generale. Ci sono un sacco di cose a cui devo fare attenzione.

 

La McGuire è comunque entusiasta. Ha parlato a lungo con Jason Latour del personaggio, che si è detto felicissimo del fatto che Gwen sia ora in mano a una scrittrice. Il che, secondo alcune esperienze della McGuire, è rassicurante anche per alcuni genitori di lettrici adolescenti. Dato il passato del personaggio di Gwen Stacy, quella originale, e la brutta storia che l’ha vista retroattivamente protagonista di una violenza sessuale da parte di Norman Osborn (Peccati del passato), non è insensato pensare che uno scrittore, dalla prospettiva maschile, possa scrivere storie poco ispirate e inutilmente provocatorie su di lei. Una scorciatoia che la McGuire non ha alcuna intenzione di prendere.

 

Forse vi suonerà un po’ strano, ma sono ossessionata dai generi tradizionali della poesia. Da ragazzina scrivevo sonetti ogni giorno, per tutta la durata del liceo. I miei insegnanti di inglese hanno iniziato a tentare di corrompermi, promettendomi voti alti se avessi smesso di portare loro le mie poesie. Non mi convinsero. Ma la poesia tradizionale ha delle regole di struttura molto precise, che ti costringono a esprimere un concetto in un numero preciso di versi di tot sillabe. Seguendo, in più, uno schema di rime.

Scrivere un fumetto è come comporre un poema di venti pagine in strofe strutturate. Hai delle restrizioni di spazio non molto diverse e tante regole da seguire. Deve esserci un po’ di azione, altrimenti non è un fumetto di super eroi. Devi sempre far capire chi siano i personaggi in ogni storia, perché quello che stai scrivendo potrebbe essere il primo numero per qualcuno. Essere abituata alle regole, ha reso la mia transizione dalla prosa al Fumetto incredibilmente naturale.

 

I primi numeri di Ghost-Spider sono tie-in dell’evento Spider-Geddon, sequel di Ragnoverso. Troveremo Gwen in una situazione molto complessa. Lontana da ogni volto noto, nel panico, con i suoi amici in pericolo e intrappolata in un’altra dimensione. Non ha il suo Web Watch, non sa quando potrà tornare a casa, né se potrà farlo in tempo per salvarli.

 

Spider-Geddon #1, copertina di Jorge Molina

Credo che al personaggio di Gwen non siano mai concesse pause. Non sono nella sua natura. Peter Parker ha una terribile sfortuna e Gwen è costretta a cambiare costantemente idea su cosa sia normale nella sua vita.

Se le avventure di Peter sono definite dalla frase secondo cui da un grande potere derivano grandi responsabilità, quelle di Gwen hanno per motto il fatto che tutti noi riceviamo ciò per cui abbiamo dato, raccogliamo quel che abbiamo seminato. Lei si impegna moltissimo nel seminare bene e nell’assicurarsi di poter godere, almeno per un po’, di una qualche stabilità. Ma la vera stabilità è noiosa, per una storia, quindi siamo pressoché certi che non la raggiungerà mai.

Tuttavia, mi piacerebbe che le cose fossero un po’ meno confuse per lei, perché uno dei nostri obiettivi è di attrarre molti più lettori giovani, con questa serie. Penso che nei prossimi mesi ci saranno tanti ragazzini che compreranno le testate ragnesche, dopo aver visto il film Spider-Man: Un Nuovo Universo, e vorrei che nel caso si ritrovassero per le mani un numero di Ghost-Spider, non si sentano come davanti a un episodio di Community.

 

 

Fonte: Comics Beat