La Marvel lo ha annoverato tra gli Stormbreakers, gli artisti più influenti e promettenti della nuova generazione, e Iban Coello non ha mancato di distinguersi illustrando alcune delle serie più impegnative e di spicco degli ultimi tempi, come Venom e Deadpool.

L’artista spagnolo racconta se stesso sul sito ufficiale della Casa delle Idee, tra studi, speranze e carriera:

 

Guardians of the Galaxy, tavola di Iban Coello

Coello – Quando ero al liceo, all’età di quindici o sedici anni, ho frequentato per un certo periodo la scuola d’arte Joso. Ho portato avanti entrambe le attività, ma una volta terminati gli studi, ho deciso di concentrarmi sul disegno. Ho studiato informatica e fatto lavori di ogni tipo, finché non sono riuscito a guadagnarmi da vivere disegnando. Cominciai a disegnare quando ero bambino. Provavo a copiare tutte le illustrazioni sugli schermi dei videogiochi da bar, dei pochi fumetti che mio padre mi comprava e delle riviste.

In realtà, oltre a pagarci le bollette, disegno perché mi piace disegnare e cerco di esprimere il modo in cui vedo le cose e le emozioni. I miei più grandi sostenitori sono i miei amici, che hanno creduto in me sin dall’inizio: uno dei miei migliori amici, la mia ragazza e altri artisti che mi hanno dato consigli su come migliorare il mio lavoro.

Alla fine ho creato un mio stile mescolando tutto ciò che mi piace dei fumetti e dell’arte. Continuo ad aggiungere sempre nuove tecniche e a imparo cose nuove dagli altri artisti. Un esempio può essere l’uso delle impronte digitali per realizzare delle trame o dei tratteggi incrociati a china come fa Sean Gordon Murphy, o l’uso delle linee cinetiche nelle scene d’azione di vari artisti giapponesi come Akira Toriyama o Yusuke Murata.

Spider-Man, tavola di Iban Coello

Da lettore Marvel, uno dei fumetti che hanno avuto un maggiore impatto su di me è stato Ultimate Spider-Man, di Bendis e Bagley: ero un grande fan di Spider-Man, ma non potevo comprare molti fumetti quando ero giovane, e questa è stata la prima serie che ho iniziato a leggere regolarmente.

Vivo in Spagna, vicino a Barcellona, e ho incontrato C.B. Cebulski a una convention in città, dove esaminava i portfolio, forse nel 2007 o nel 2008. I miei lavori gli piacquero e mi chiese di fargli qualche illustrazione di prova per Ultimate Spider-Man e Runaways. Da allora lavoro nel settore.

Forse quando ho disegnato Deadpool & the Mercs For Money è stata la prima volta che ho guardato quello che facevo e ho avuto la sensazione di crescere come artista, i miei disegni mi sono piaciuti. Sono molto critico con il mio lavoro.

Riguardo a Venom, uno dei miei momenti preferiti è stato disegnare una doppia splash page con vari eroi venomizzati, su Venomverse #1 (sono un grandissimo fan di Venom fin da quando ero ragazzino, è stato un sogno per me).

Venom, tavola di Iban Coello

Un altro grande momento è stato quando ho disegnato Eddie Brock nel costume dell’Agente Venom con il codex di Flash che combatteva contro i cattivi. L’ultimo momento invece compare in uno dei prossimi numeri di Venom… e non posso ancora parlarne!

Quando lavoro su Venom devo usare toni più scuri, rispetto a quando disegno altri personaggi come Spider-Man e Deadpool, e cerco di giocare con le luci e le ombre per massimizzare la tensione delle sceneggiature di Donny Cates.

Prima di cominciare a lavorare su quello che per me è un nuovo personaggio, leggo sempre le sue storie precedenti per cercare di capire le sue motivazioni e i suoi comportamenti. Sono rimasto davvero sorpreso quando ho lavorato su Deadpool: mi divertivo molto a fargli fare le cose più stupide e i miei amici mi hanno detto che condivido alcuni dei suoi tratti caratteriali più folli. È proprio lavorando su Deadpool che ho disegnato la cosa più strana che mi sia mai capitato di disegnare per la Marvel: lui che mangia un taco con dentro tanti zombi!

 

 

 

Fonte: Marvel