Le storie di Unstoppable Wasp, al secolo Nadia Van Dyne, super scienziata e super eroina, tornano per i testi di Jeremy Whitley. La nuova serie prende le mosse il 17 ottobre prossimo, nelle fumetterie degli Stati Uniti, e lo sceneggiatore ne parla così sulle pagine di Marvel.com.

 

The Unstoppable Wasp #1, copertina di Gurihiru

La cosa che davvero mi piace di Nadia, sin dall’inizio della serie originale, è il fatto che in qualche modo rappresenti un personaggio che ci riporta alle origini dell’Universo Marvel, che, per gran parte, è fondato su quell’idea incredibile di scienza che sta alla base di personaggi come i Fantastici Quattro. Tizi come Hank Pym e Bruce Banner sono principalmente degli scienziati e solo successivamente diventano super eroi, proprio grazie alla scienza.

Sfortunatamente, non ci sono molte super scienziate, in quei vecchi fumetti. Quindi, avere un personaggio come Nadia, in qualche modo, una cervellona stile Golden Age, entusiasta della scienza e della sua capacità potenziale di salvare il mondo, è un’opportunità interessantissima di presentare questo tipo di eroina al pubblico di oggi. Ci sono lei, Moon Girl, le scienziate della G.I.R.L. a tenere alto il livello delle donne geniali che stanno cambiando non solo l’Universo Marvel, ma, si spera, anche il nostro.

Nadia condivide una parte importante della sua formazione con la Vedova Nera, ma rappresenta un punto di vista molto diverso su quel passato. Entrambe si sono viste portare via gran parte della loro giovinezza. Per Nadia, i primi sedici anni di vita l’hanno vista chiusa in un laboratorio, senza possibilità di vedere il mondo esterno. La Vedova ha avuto un’esperienza simile e ha deciso di usare le sue capacità per far fuori i cattivi. Nadia ha deciso, in coscienza, di non essere quel tipo di persona. Detesta combattere e far male alla gente. Preferisce migliorare il mondo.

Desidera uscir fuori e vivere. Fare quel che non le era consentito fare. A un certo punto, le ho messo in bocca il fatto che vuole recuperare i sedici anni di vita perduti non solo stando in laboratorio a creare cose ma vivendo nel mondo e osservando tutto quel che c’è da vedere, facendo ogni esperienza possibile.

 

Whitley paragona Nadia a personaggi come Jessica Jones e Kamala Khan, tridimensionali, imperfetti, che hanno una vita che va ben oltre quella in maschera o uniforme e sono alla ricerca di un posto nel mondo. Che hanno una forza alle spalle che li rende ben costruiti e solidi nella loro identità.

 

Un sacco di volte, quando la gente pensa alla forza di un personaggio, fa riferimento a quella fisica e non fa attenzione al fatto che essa possa invece risiedere nei suoi valori. Cose come la gentilezza, l’empatia e la solidarietà. Puoi salvare una persona dall’Abominio, con la forza fisica, ma probabilmente non potrai aiutarla nelle cose della vita, perché non c’è un mostro gigantesco a minacciarla.

Tutti, a meno di enormi fortune, hanno qualcosa di brutto che capita nelle loro giornate e l’idea di riuscire a trarre ispirazione da questi eventi per guardare avanti, invece di lasciare che siano una zavorra e che ci definiscano, è importante per me. Ed è importante per Nadia.

 

The Unstoppable Wasp #2, copertina di Stacey Lee

 

 

Fonte: Marvel