Sono passati trent’anni da quando Danny Fingeroth e Mike Manley crearono Darkhawk, al secolo Chris Powell, super eroe dotato di un amuleto alieno che fu protagonista di molte vicissitudini nell’Universo Marvel fino a giungere alla sua presunta uscita di scena, avvenuta nello speciale Darkhawk: Heart of the Hawk, pubblicato all’inizio di quest’anno.

Come spesso accade, la fine di un super eroe è l’inizio di un altro, e in pura modalità legacy, il team creativo di quello speciale, composto da Kyle Higgins e Juanan Ramirez, ha passato il testimone a un nuovo personaggio che eredita il titolo di Darkhawk: Connor Young. Molti i punti di contatto con il passato ma anche quelli che diversificano i due personaggi, a partire da una condizione di salute critica che affligge il giovane Connor.

Higgins ha recentemente presentato il nuovo personaggio e la sua serie coadiuvato dall’editor Darren Shan:

 

Darkhawk #1, copertina di Iban Coello

Shan – Il mio primo vero incontro con il Darkhawk originale è avvenuto in realtà nelle molte, molte, molte (troppe) carte collezionabili Marvel che compravo negli anni 90. All’epoca non avevo mai letto fumetti, ma ricordo che mi aveva affascinato quello strano super eroe con l’elmo!

Higgins – Avevo una vaga familiarità passeggera con il personaggio. Soprattutto con il suo design. Ricordavo di averlo visto in New Warriors. Poi, circa un anno fa, stavo parlando con Ryan Parrott dei vecchi super eroi e lui mi descrisse come funzionava Darkhawk. La meccanica dello scambio dei corpi. Lo trovai molto bello, mi ricorda molto Miracleman. Poi, circa sei mesi dopo, Darren e l’Editor-in-Chief della Marvel C.B. Cebulski mi contattarono per chiedermi se fossi interessato alla creazione di un nuovo Darkhawk.

Darkhawk #1, anteprima 01

Higgins – Ryan Parrott mi disse una volta, molto tempo fa, che il 90% di un super eroe o di un super criminale “che funziona” dipende dal suo aspetto. Credo che sottostimasse quella percentuale. Credo sia più vicina al 95%. Il Darkhawk originale ne è l’esempio migliore. Già dalle prime copertine si poteva dire che quello era un tipo tosto. Vado matto per gli eroi con l’elmo, e quelle linee elegantissime erano tutto per me. Per non parlare del guanto d’arme artigliato… Ricordo che mi comprai una action figure di Darkhawk senza sapere veramente chi fosse, solo per quella caratteristica.

Darren mi disse che la proposta sul tavolo riguardava un nuovo Darkhawk, e la cosa mi entusiasmò molto. Non perché io abbia qualcosa contro l’originale, Chris Powell, ma perché penso che Darkhawk sia stato concepito per essere un eroe contemporaneo, che la sua sia una storia di formazione. Esplorare cosa significhi questo nel mondo di oggi era la cosa più interessante per me. Assieme al modo in cui l’amuleto e lo scambio di corpi dell’androide saranno influenzati dalla sua nuova diagnosi medica.

Darkhawk #1, anteprima 02

Il nuovo Darkhawk si chiama Connor Young. È all’ultimo anno di studio alla Woodlawn High, dove è un playmaker di punta. Ha appena accettato una sontuosa borsa di studio per l’Empire State University, per giocare a basket. Molti del settore pensano che dopo un anno sarà pronto per diventare professionista. Forse anche per giocare ai massimi livelli. Ma poi, dopo un mal di testa, un attacco di vertigini e una brutta caduta, a Connor viene diagnosticata la sclerosi multipla. Tutta la sua vita viene improvvisamente messa in discussione. Potrà ancora giocare a basket? L’Empire State e i professionisti saranno ancora interessati a lui? E tutto questo prima ancora che si imbatta nell’amuleto.

Darkhawk #1, anteprima 03

Shan – Volevamo presentare al pubblico un nuovo eroe con un punto di vista molto diverso. Ma parte di quel punto di vista deve anche essere un punto di ingresso per i nuovi lettori. Adoriamo Chris Powell, ma a questo punto della sua carriera ne ha passate anche troppe. Questo non significa che abbiamo finito di raccontare storie con Chris… anzi, tutt’altro!

Higgins – La cosa per noi più importante è il connubio tra concetto e personaggio. La tecnologia dello scambio dei corpi mi affascina. Il suo processo, il suo funzionamento, è qualcosa di praticamente unico per un personaggio, se eccettuiamo Miracleman. Detto questo, lavorare con un personaggio afflitto da una condizione neurodegenerativa mette in discussione l’intero processo. Che effetto ha essere Darkhawk sulla sclerosi multipla di Connor? E che effetto fa la sclerosi multipla alla sua identità di Darkhawk?

Darkhawk #1, variant cover

Detto questo, dal punto di vista del personaggio, Connor è qualcuno che pensava di sapere come sarebbe stata la sua vita. Che aveva un chiaro percorso da seguire. Improvvisamente, l’identità che pensava di avere va in frantumi. Cosa fai quando non puoi più fare la cosa che eri destinato a fare?

Sotto altri aspetti è un personaggio “comune” che probabilmente affronterà alcune reinterpretazioni in chiave millennial dei classici problemi di Peter Parker. È una delle cose di cui sono più entusiasta di Connor. Un nuovo eroe con un’esperienza e un punto di vista unici, con una mitologia vecchia e nuova alle spalle. Sarà un’aggiunta davvero divertente all’Universo Marvel.

Darkhawk #1, variant cover di Ron Lim

Shan – Io e Kyle abbiamo affidato al designer del nuovo costume, Pepe Larraz, pochissime indicazioni prima che iniziasse a disegnare. Gli abbiamo detto che volevamo mantenere buona parte dell’estetica dell’originale, come l’elmo, l’amuleto sul petto, la combinazione di colori… Kyle è ha insistito affinché anche il nuovo costume fosse elegante. Inutile dire che a Pepe è bastato consegnare un unico bozzetto per farci uscire di testa. È davvero bravo! Pepe “in buca al primo colpo” è il mio nuovo soprannome per lui (anche se lui non lo sa)!

Higgins – È sempre complicato ridisegnare un personaggio. Personalmente adoro il costume che ha creato Pepe. Credo che prenda il meglio dell’originale, la silhouette in particolare, e lo rimescoli attraverso una lente più contemporanea. E poi ci sono le ali. Sono così strane e audaci, le adoro. Legano tutto insieme.

Darkhawk #1, variant cover di Mike Deodato Jr.

E poi, chi ha detto che non vedremo più il design originale di Darkhawk?

Infine, l’aspetto della malattia era davvero importante per me: volevo assicurarmi di gestirlo nel modo giusto, autentico, con rispetto. Ho parlato con diverse persone affette da sclerosi multipla, e in particolare con una collega artista, Brooke Pelczynski. Ci siamo incontrati grazie alla mia serie, Radiant Black, ed è stata così gentile da rispondere a varie domande che avevo, condividendo la sua esperienza e i suoi pensieri.

Una delle cose che Brooke ha menzionato in particolare, e qualcosa di cui lei e io abbiamo parlato quasi subito, è che nella narrativa popolare, la sclerosi multipla viene spesso presentata in una sola forma. Un personaggio affetto dalla malattia entra in scena su una sedia a rotelle e con una badante. Questa è sicuramente la realtà di certi pazienti, a volte all’inizio, altre in una fase successiva. Ma non per tutti è così. Quindi, in una storia come questa, tenteremo di far luce su molti aspetti della malattia, specialmente quelli che si vedono più di rado.

 

Darkhawk, character design di Pepe Larraz

 

 

Fonte: Marvel

 

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