Tra la miriade di autori al lavoro sul sempre più vasto universo mutante – che si estende oltre le dinamiche di Reign of X – c’è Steve Orlando, che nelle settimane a venire vedremo attivo su ben tre fronti diversi. Porterà la sua firma lo speciale Magneto and the Mutant Force #1, parte del progetto Heroes Reborn, che alzerà il sipario su una realtà Marvel alternativa. Lo seguirà X-Men: Curse of the Man-Thing, altro one-shot legato alle celebrazioni per il 50° anniversario del mostro delle paludi della Casa delle Idee, che gli permetterà di creare nientemeno che un gruppo mutante speciale ad hoc, quello dei Dark Riders guidati da Magik. Chiuderà il trittico una storia di Daken firmata da Orlando per lo speciale Marvel Voices: Pride #1, in uscita a giugno e dedicato alle icone della diversità della Marvel.

Il primo progetto in particolare, la Mutant Force di Magneto, ha radici lontane che affondano in un remoto Annual firmato da Jack Kirby in persona, di cui Orlando recupera personaggi e temi portanti. Lo sceneggiatore parla di questa e delle altre sue iniziative con il marchio “X” in occasione di un’intervista online con i lettori:

 

Magneto and the Mutant Force #1, teaser di Nick Bradshaw

Orlando – L’influenza che quel vecchio Annual ha avuto su Magneto & the Mutant Force non proviene dai personaggi, ma da qualcuno di più strano! Lo vedrete molto presto!

Per quanto riguarda il Re, ho sempre pensato che avesse precorso i tempi, e il suo Annual rientra in questa definizione. In quell’albo c’è una discussione tra Magneto e Capitan America su chi abbia il diritto di decidere il destino di un mutante. Cap si considera un’autorità morale, ma Magneto ritiene che dovrebbe essere un mutante a giudicare le azioni di un altro mutante. In quanto umano, anche se potenziato, Cap non ha il contesto o l’autorità per giudicare le azioni di un mutante. Poi, naturalmente, tutto esplode in un finale frenetico alla Kirby, ma l’idea centrale di quel numero è rilevante ancora oggi quando si tratta di rispettare e ascoltare i confini culturali e le esperienze vissute. E il Re lavorava su quei temi già vari decenni fa!

Magneto & the Mutant Force #1, Magneto: character design di Nick Bradshaw

Comunque, a prescindere dai richiami al passato, se abbiamo fatto bene il nostro lavoro, dovreste trovare tutto ciò di cui avete bisogno di sapere in questo fumetto! Heroes Reborn esplora un Universo Marvel senza gli Avengers. È stato lo Squadrone Supremo d’America a diventare la. principale super squadra del mondo. A seguito di questa svolta, l’intera storia dei mutanti è cambiata, assieme a quella di tutti gli altri personaggi dell’Universo Marvel.

Nel caso dei mutanti in particolare, la gente scopre presto che dopo un cruento scontro con lo Squadrone, il numero di mutanti inizia a ridursi in tutto il mondo. E il loro morale è forse ancora più a terra della popolazione. Magneto ha fatto tutto il possibile per ispirare e proteggere i mutanti sopravvissuti, ma dopo anni di lotta è alla disperata ricerca di un modo per riequilibrare lo scontro con lo Squadrone. E quando la nostra storia inizia, lo trova nel luogo più inaspettato… nei meandri della sua mente!

Magneto & the Mutant Force #1, Rogue: character design di Bernard Chang

Gli X-fan devono anche aspettarsi qualche strizzatina d’occhio alla saga mutante con cui hanno più dimestichezza in questo racconto di un universo alternativo. Tutto è cambiato nel mondo di Heroes Reborn, ma questo non significa che non vedremo increspature e riflessi di eventi che conosciamo.

L’Era di Apocalisse e House of M sono i progenitori di Heroes Reborn nel suo insieme, essendo storie che si svolgono in un presente alternativo creato da una svolta nel passato. Ma anche certi altri eventi come il salvataggio psichico, il Massacro Mutante o altri momenti storici saranno esaminati nelle pagine di questa storia, e mostreremo quanto sia pericoloso questo strano nuovo mondo per i nostri mutanti preferiti.

Magneto & the Mutant Force #1, Emma Frost: character design di Bernard ChangSono sempre stato incuriosito dagli eroi mutanti che generalmente non si associano agli X-Men. Questo vale per Whirlwind, Namor, Typhoid Mary, o in questo caso… Sabra! L’idea principale consiste proprio in questo, usare la squadra di combattenti per la libertà mutanti dei mutanti di un mondo alternativo per mostrare un diverso tipo di formazione.

Sabra in particolare aveva specificamente senso per questa squadra come stratega e mercenaria, nonché come qualcuno che condivide un background culturale con Magneto e che potesse fungere per lui da confidente e consigliera. Incarna la giusta dose di indipendenza, potere e abilità a quella che è essenzialmente una squadra scalcagnata di sopravvissuti. E per quei sopravvissuti lei funge da sentinella e tiene alla larga i pericoli.

Magneto & the Mutant Force #1, Frenzy: character design di Bernard Chang

Abbiamo poi i Dark Riders. Se vogliamo parlare del nome, è tutta una questione di contesto! L’arguzia di Magik è tagliente come un rasoio,  il suo umorismo è spesso cupo, il suo carisma selvaggio. Quindi, dovendo pensare a una squadra che lei avrebbe potuto comandare e notando come Dawn of X abbia ridefinito nomi già esistenti come Hellions e Marauders a nuovi scopi, i Dark Riders mi sono sembrati il nome giusto per un gruppo di mutanti mostruosi guidati da Magik.

Quanto alla formazione stessa, sempre restando in linea con quanto fatto in  Dawn of X, mi è sembrato giusto prendere membri da varie squadre del passato, eroiche o malvagie che fossero, e dare loro una nuova possibilità. Quindi abbiamo preso personaggi degli anni Ottanta, Novanta, Duemila e Dieci e li abbiamo riuniti sotto il tema unificante di mutanti mostruosi che si sforzano di controllare i loro istinti più selvaggi. Abbiamo scelto quelle figure che non solo avrebbero interagito in modo interessante le une con le altre e avrebbero avuto qualcosa da imparare da Magik, ma anche che potessero sfidarla in modo interessante (sempre qualora la squadra torni a riunirsi per un’altra avventura).

Magneto & the Mutant Force #1, Jubilee: character design di Bernard Chang

Abbiamo per esempio Marrow, che in un certo senso è la mia Kitty Pryde, il personaggio con cui mi identificavo di più quando ero giovane e leggevo gli X-albi. Probabilmente questo ruolo doveva spettare a Jubilee, ma che posso dire? La ribellione di Marrow, la sua lotta contro il suo aspetto fisico, la rabbia, la tendenza al cinismo e ad autosabotarsi erano tutti temi con cui mi identificavo.

Se Marrow è qualcuno con cui mi sono identificato da adolescente, allora Daken, di cui ho scritto la storia per Marvel Voices: Pryde #1, è qualcuno con cui mi identifico da adulto. Il che non vuol dire che condivida le sue tendenze violente, ma sicuramente mi piace la sua noncuranza riguardo a chi lo ama e chi non lo ama, la sua assoluta fiducia in chi è, in cosa gli piace, e in chi ama, è qualcosa che ho imparato a sviluppare in me stesso. Daken sa chi è e non ha bisogno di giustificarsi con nessuno. Ma se viene sfidato si difende con una ferocia e una passione incrollabile che fanno di lui un’icona. Essendo uno dei bisessuali più rumorosi, volgari e sfacciati dei fumetti, Daken è sempre sembrato uno che prima o poi si sarebbe fatto strada sul mio desktop. E per il Pride 2021, ci sarà!

 

Magneto and the Mutant Force #1, variant cover di Ryan Benjamin

 

 

Fonte: AIPT