La selezione di quest’anno dell’iniziativa Young Guns, con cui la Marvel mette in vetrina i suoi migliori giovani disegnatori, vede protagonisti Pepe Larraz, Javier Garron, Marco Checchetto, Aaron Kuder, Mike Del Mundo e Russell Dauterman.

Il sito ufficiale della Casa delle Idee ha fatto loro qualche domanda. Oggi vi riportiamo le dichiarazioni di Garron, Del Mundo e Larraz.

 

Young Guns, variant Coveri di Javier Garron

Javier Garron – Dovessi scegliere un solo personaggio Marvel, e non è una missione semplice, sarebbe Spider-Man. Mi viene facile immedesimarmici, per il suo costante impegno nel tenere in equilibrio gli aspetti della sua vita: lavoro, famiglia, amici, relazioni. E in più ci sono le grandi tragedie e le grandi perdite che lo hanno segnato per sempre. Ha enormi responsabilità, grandi problemi e pericoli da affrontare. Compie errori e non è per nulla perfetto, ma cerca di migliorarsi ogni giorno, di superare le avversità e aiutare chi gli sta intorno con la battuta sempre pronta. Le sue storie hanno tutto quel che serve: dramma, comicità, intreccio ed epica.

Ho voluto disegnare per la Marvel dacché ho letto il mio primo albo, anche se il primo fumetto è stato DuckTales. Non ne avevo mai abbastanza. Da lettore, hai sempre la sensazione di essere risucchiato dalla storia, ma quando inizi a disegnare scopri un nuovo tipo di incanto: la magia di creare quei mondi. Quindi, non appena ho imparato a tenere in mano una matita, ho iniziato a disegnare Paperino e Paperone. Ma quando ho messo le mani sul mio primo fumetto Marvel, ecco che qualcosa è cambiato: i personaggi erano riconoscibili, ti ci potevi rispecchiare. Potevi canalizzare le tue energie attraverso di loro e, pertanto, l’eccitazione del disegno è cresciuta esponenzialmente. Impossibile tornare indietro.

Quando ci penso, realizzo che è una cosa pazzesca: posso disegnare i fumetti che ho amato per tutta la vita. Ho sempre desiderato farlo, ma nemmeno nei miei sogni più folli immaginavo fosse possibile, venendo da una piccola città nel profondo sud della Spagna. Ed eccomi qui. Ma la parte migliore è senza dubbio la gente con cui si lavora alla Marvel. Gli editor, lo staff e gli altri artisti. Leggi i loro nomi nei credits delle tue storie preferite ogni settimana e non realizzi sempre che sono persone, i veri eroi dietro alle storie. Ogni albo presenta delle sfide e ogni singolo mese loro danno il duecento percento per fare in modo che l’Universo Marvel continui a funzionare. Lavorare con loro è un piacere e un privilegio.

Il mio primo fumetto Marvel? Un’edizione spagnola che conteneva sia una storia dei Fantastici Quattro che una di Spider-Man. Gli FQ contro il Burattinaio, con quel sorriso spaventoso. E i poveri Ben Grimm e Alicia Masters. All’epoca non capivo proprio tutto quel che accadeva, ma ero attratto fatalmente dall’immaginario. E Spider-Man affrontava l’Uomo Sabbia. Era una storia folle da cui non riuscivo a staccare gli occhi. Mi sono perso tra quelle vignette e, per fortuna, sono ancora lì, da qualche parte.

 

 

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