Mighty Thor #700 non è soltanto il numero targato Legacy della serie e l’occasione di tornare, con una roboante cifra tonda, alla numerazione originale, ma rischia di essere molto di più, nell’ultimo anno di gestione Jason Aaron del mondo del Dio del Tuono e nel quarto dacché Jane Foster, malata terminale di cancro, è divenuta la Potente Thor.

Ecco perché è così interessante riportarvi le dichiarazioni sue e del disegnatore Russell Dauterman.

 

Mighty Thor, variant cover di Stephanie Hans

Aaron – Per quanto mi riguarda, introdurre Jane Foster significava semplicemente continuare a raccontare la storia che ho iniziato anni fa, portandola al suo logico sviluppo.

Per me si tratta di un evento che ha le sue radici nel 1962, nella prima apparizione di Thor in Journey Into Mystery #83. In quell’albo, un tizio qualunque raccoglie un martello con una specifica incisione ed è magicamente trasformato nel Dio del Tuono. La promessa di una trasformazione, di una metamorfosi è sempre stata parte della mitologia di Thor, come il concetto di dignità e il suo contrario. Continueranno ad esserlo, fintanto che sarò l’autore della serie. Non importa chi sarà a reggere il martello.

Dauterman – La misoginia di molti messaggi all’indomani del debutto della Dea del Tuono mi colpì moltissimo. Potevo capire altre preoccupazioni dei fan, come la questione del nome da darle o il fatto che il Figlio di Odino non fosse più la star del fumetto, ma spero che chi ha letto la serie abbia visto quanto Jane Foster sia adatta a esserne protagonista, nel contesto di quanto raccontato da Jason, di questa saga sull’essere meritevoli in cui il ruolo di Jane è fondamentale.

Ovviamente, mi ha sorpreso anche la reazione positiva al personaggio. Sono stato davvero commosso da tutti coloro che hanno mandato messaggi per dirci quanto la sua storia li emozionasse, vuoi perché anche loro hanno affrontato gravi malattie o hanno perso qualcuno per il cancro. O anche semplicemente messaggi di gioia nel vedere una supereroina donna così sotto i riflettori, così forte e spettacolare. Questo, per me, conta molto più delle negatività.

Mighty Thor, variant cover di Stephanie HansAaron – Come dice Russell, i commenti negativi non erano che rumore di fondo e non hanno cambiato la storia che raccontiamo in alcun modo. Inoltre, è stato annegato dal suo opposto, dalla risposta delle persone che si sono sentite realmente toccate dalla storia di Jane. Non ho mai pianto a una sessione di firme, prima di scrivere questa Thor ed ora mi capita abbastanza spesso.

Dauterman – Al centro di ogni storia c’è il protagonista, che ci siano dei superpoteri coinvolti o meno. Io cerco sempre di rendere ogni personaggio unico in termini di aspetto del volto e della silhouette, di linguaggio del corpo e movimento, di gusto nel vestire. Qualunque cosa pur di renderli tridimensionali come persone vere. Spero che queste caratteristiche siano evidenti, in modo che, a prescindere dagli eventi, i lettori si sentano connessi al personaggio.

Aaron – Questa è sempre una sfiga, quando scrivi un personaggio come Thor. Puoi fargli fare cose che pochi altri personaggi Marvel possono compiere, raccontare storie di prospettiva enorme, ambientate in un passato ancestrale o in un futuro lontanissimo. Puoi visitare reami di fantasia, lo spazio, altre dimensioni, persino l’aldilà. Alla luce di questo, come fare per mantenere il protagonista in relazione con chi vive ogni giorno su Midgard? Per me, è stato concentrarsi sulla battaglia contro il cancro di Jane, sulla relazione del Figlio di Odino con suo padre o sulla sua lotta per tornare degno. O sul loro tentativo di essere un dio a cui sarei felice di essere devoto.

Alla Marvel, mi sono sempre sentito parte di un ambiente amichevole e aperto, per quanto riguarda la condivisione dei personaggi con altre serie e testate. Sono un grandissimo fan di Mark Waid, scrittore delle storie degli Avengers, e ho amato molto quel che ha fatto con Thor sulla sua serie. Credo che continuerà ad esserci reciprocità e collaborazione tra i nostri due fumetti.

Dauterman – Ho apprezzato moltissimo la dicotomia tra il personaggio di Jane come Thor e di Jane come Jane, che ho cercato di sottolineare il più possibile. Renderli così diversi di aspetto è funzionale al tema della storia. Thor è muscolosa, alta, ha una posa sicura nel suo mantello al vento, come i suoi capelli. Da supereroina e divinità, è imponente. Jane, invece, cammina con fatica, è dimagrita per la malattia, piccola, pallida e sempre più tirata e stanca, ma cerco sempre di mostrare la sua forza interiore, soprattutto nelle espressioni del volto.

 

Dauterman ha trovato entusiasmante disegnare il numero #19, in cui Jane, ospite del piano psichico, ha potuto fruire di molte delle caratteristiche e delle abilità che di solito ha a disposizione solo come Thor; qualcosa di molto soddisfacente da disegnare. Aaron si è detto felicissimo della sua attuale condizione, tra Marvel e fumetto indipendente, che gli consente di raccontare cose nuove ogni settimana.

 

Non posso dirvi molto su The Death of The Mighty Thor. Ovviamente sarà una storia molto potente e importante, ma ho paura che dovrete leggerla per sapere cosa vi accada. Vi dirò semplicemente che la vicenda di Jane è molto precisa e sapevo da molto tempo quale fosse la sua direzione.

Mighty Thor #700, copertina di Russell Dauterman

 

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Fonte: Nerdist