Donny Cates ai microfoni del sito ufficiale della Marvel per parlare di Thanos Wins, il ciclo narrativo targato Legacy che inaugura le sue storie dedicate al Matto Titano. Ecco cosa ha dichiarato lo sceneggiatore, parlando di questa storia che vede il peggior omicida seriale della Casa delle Idee impegnato ad affrontare le implicazioni di una sua futura, possibile vittoria definitiva.

 

Thanos #14, copertina di Geoff Shaw

Sono sempre stato un fan dei personaggi cosmici della Marvel, fin da ragazzino, e Thanos in particolare ha sempre occupato il posto del mio preferito. È una figura davvero complicata, anche se spesso è stata scritta in maniera monodimensionale.

Riguardo la mia immersione nella sua psicologia, citerò quel breve testo che descrive il personaggio principale della serie in ogni fumetto Marvel. Se nel caso di Spider-Man dice sempre che Peter Parker è stato morso da un ragno radioattivo eccetera, la descrizione di Thanos non fa altro che parlare di una totale ossessione per il potere che lo conduce al controllo sulle forze dell’universo.

I suoi poteri sono cambiati nel tempo, è stato un monarca, un despota, ma alla fine dei conti che cos’è che vuole davvero? E cosa succederà quando finalmente lo otterrà? Ecco da quale idea ho preso le mosse leggendo semplicemente quella singola riga di descrizione e decidendo di darle un finale. Diamogli quello che davvero desidera e vediamo cosa succede.

Ogni singolo numero di questo arco narrativo fa avanti e indietro lungo la linea temporale. Man mano che la serie va avanti, daremo un quadro completo di come Thanos sia giunto ad essere ciò che è, e nel numero #13 lo vedremo letteralmente ammantato di immenso potere, assieme al proprio braccio destro, The Rider. Apparentemente saranno gli ultimi due esseri viventi rimasti nell’universo. E non sarà qualcosa che vi proporremo in fretta, in una pagina buttata lì. Tutta la serie si concentra su questa situazione. Approfondiremo il modo in cui Thanos passa dalla distruzione dei Chitauri fino a diventare Re Thanos.

Il numero #14 sarà ricchissimo di eventi incredibili. Io scrivo questi albi, invio le sceneggiature, ricevo alcune annotazioni e poi, quando mi arrivano le tavole disegnate, ho l’opportunità di rileggere tutta la storia mesi dopo. E ogni volta mi chiedo come sia possibile che mi lascino fare tutto questo, che mi permettano di raccontare quello che sto raccontando. Sono costantemente spazzato via da quanto folli ci permettano di essere. E grande merito va Jordan White, che ha creduto in questo progetto e lo sostiene con forza.

 

Sul personaggio del Ghost Rider cosmico che sta accanto a Re Thanos e che porta al suo cospetto la versione più giovane del Matto Titano, Cates dichiara di avere il personaggio in mente da almeno tre anni, di aver deciso da tempo che sarebbe stato il perfetto comprimario per questa storia e di amare profondamente il modo in cui lui e il protagonista principale interagiscono. Lo sceneggiatore assicura che la sua misteriosa identità sarà svelata prima della fine della serie e invita i lettori che avessero delle teorie in merito a fargliele sapere con dei post sui social che portino il tag #WhoIsTheRider.

 

Thanos #13, variant cover di Jacen Burrows

In altre interviste ho detto che sto avendo degli incubi mentre scrivo questa storia. Credo che molti lettori abbiano pensato che la mia fosse un’esagerazione o uno scherzo. Sappiate che non è così. Tendo a diventare piuttosto ossessivo nei confronti dei miei personaggi quando inizio una nuova narrazione. Di solito non dura a lungo, il tempo di dare a mia moglie l’occasione di prendermi selvaggiamente in giro.

Nel caso di Thanos, però, mi sono immerso profondamente. Senza accorgermene ho iniziato a cambiare la maniera in cui parlavo e a sedermi sulla sedia come farebbe lui. Mi sono immerso davvero parecchio e ho iniziato a sognare di essere inseguito da Thanos in un paesaggio desertico. Nel sogno sentivo solo i suoi passi, la terra che vibrava sotto di essi, il suo respiro affannoso. Uno di quegli incubi in cui stai fuggendo ma non ci riesci. Davvero terrificante.

Tenete conto che di solito non sono una persona che ha gli incubi, eppure mi svegliavo completamente sudato nel cuore della notte. Credo che, quando leggeranno questo arco narrativo, tutti coloro che hanno dubitato della mia serietà o si sono fatti una risata capiranno perfettamente di cosa stavo parlando. Questa serie è brutale e davvero intensa.

 

Durante l’intervista, Donny Cates ha anche detto grandi cose del suo collega disegnatore, Geoff Shaw. Felice di condividere con lui il suo primo grande incarico alla Marvel, dato che i due sono colleghi e amici da tempo, ed è quindi facile scrivere sfruttando i punti forti dell’artista. Cates ringrazia dell’opportunità di avere carta bianca riguardo a un personaggio così importante per le trame contemporanee, non solo fumetti ma anche al Cinema, e di condividere questa avventura con una persona a cui lo legano grande affetto personale e stima professionale.

 

 

Fonte: Marvel