La numerazione di Amazing Spider-ManCon Legacy, l’iniziativa autunnale volta a riabbracciare la tradizione senza dimenticare le novità introdotte negli ultimi anni, la Marvel ha deciso di smettere di azzerare la numerazione delle proprie testate in occasione di ogni grande rilancio e di restaurare il conteggio storico.

Oltre alle copertine regolari delle uscite di ottobre coinvolte nel progetto e le variant in stile vintage di 52 delle 53 testate parte del palinsesto, la Casa delle Idee ha provveduto a informare i lettori in merito a quali pubblicazioni abbia preso in considerazione al fine di ottenere la somma corrispondente alla numerazione originale aggiornata di ogni titolo.

Chiaramente, l’intento è quello di costellare i prossimi mesi di albi celebrativi: subito avremo infatti Mighty Thor #700Cable #150 e Captain Marvel #125, ma son tanti altri gli anniversari in vista, come quello di Amazing Spider-Manevidenziato dal conteggio “analogico” firmato da Dan Slott che vedete qua a fianco.

In virtù di questo, possiamo rilevare qualche piccola forzatura, caso per caso:

Incredibile Hulk considera i 101 numeri di Tales of Astonish, la storica serie che ha dato i natali al Gigante di Giada, ma – è il caso di dirlo – incredibilmente non include la prima vera serie intitolata Incredibile Hulk, il suo “vol. 1” originale lanciato nel 1962 e durato solo sei numeri.

Invincible Iron Man, dal canto suo, tralascia Tales of Suspense, dove fece la sua prima apparizione il Vendicatore dorato, partendo direttamente da Iron Man #1 del 1968.

Deadpool acqThe Incredible Hulk #708, copertina di Greg Landuisisce un aggettivo e diventa Despicable Deadpool: per giungere a quota 287 numeri, sono state accorpate le due miniserie che hanno lanciato Wade Wilson da protagonista (dopo essere stato introdotto come comprimario nelle storie dei Nuovi Mutanti), oltre ad Agent X e persino Cable & Deadpool; quest’ultima – forse più associabile al viaggiatore del futuro – non può dunque far parte del conteggio della testata Cable. Manca invece la recentissima Deadpool & Cable: Split Second. Insomma, a volte le miniserie valgono, altre no.

Mighty Thor non include la recente miniserie dedicata all’indegno Figlio di Odino, Unworthy Thor, ma coerentemente porta avanti il conteggio dal numero #1 di Journey Into Mystery, nonostante il personaggio non sia apparso nei primi 82 albi, il che fa un po’ specie. Va inoltre considerato che Journey, dopo il cambio di titolo, è stata rilanciata più volte nel corso degli anni come serie parallela a quella del Tonante; lo sanno bene i lettori che seguirono le storie degli dei di Asgard durante La Rinascita degli Eroi, o quelli che hanno apprezzato il ciclo di Kieron Gillen dedicato a Loki e poi la parentesi su Sif, firmata Kathryn Immonen e Valerio Schiti. Insomma, se un giorno si volesse attuare un’iniziativa Legacy per Journey Into Mystery, sarebbe davvero dura trovare il bandolo della matassa…

– Per quanto riguarda Avengers, non è stato considerato l’epilogo della serie originale, pubblicato dopo Vendicatori Divisi, ossia Avengers: Finale, mentre rientra l’originale New Avengers; esclusi invece i rilanci di questo titolo – quello di L’Età degli Eroi sempre firmato da Brian M. Bendis, quello di Jonathan Hickman e quello recente targato La Nuovissima Marvel – come pure lo speciale New Avengers: Finale, i vari “Point One” e numeri #0 o gli Annual (ma questo è in linea con gli altri conteggi).

– Piccolo errore per Luke Cage: la testata Power Man ha infatti cambiato titolo – diventando Power Man and Iron Fist – con il numero #50, e non con il 67°.

 

 

Fonti: ComicBook | Newsarama | Bleeding Cool | Bleeding Cool | Bleeding Cool | Bleeding Cool