Mike Costa e il disegnatore Mark Bagley mettono nuovamente alla prova Venom, ma stavolta ponendolo dall’altra parte della barricata: lo storico nemico Spider-Man deve infatti proteggere una popolazione di uomini dinosauri che vive nel sottosuolo. Chi sta minacciando la loro incolumità? Un altro iconico avversario del Tessiragnatele: Kraven il Cacciatore!

Il primo arco narrativo targato Legacy della serie del V-Man si chiama Lethal Protector, ossia Protettore Letale, titolo di una miniserie amatissima del 1993 sceneggiata da David Michelinie e disegnata dallo stesso Bagley. Costa ha presentato così la nuova storia omonima:

 

Venom #158, copertina di Mark BagleyPenso che l’approccio senza paura sia uno degli aspetti che rendono Kraven spaventoso. È sempre stato estremamente sicuro di sé riguardo a quello che può fare, una sorta di predatore definitivo che non puoi prendere alla sprovvista o mettere in posizione sfavorevole. Come vedrete successivamente, proseguendo nella lettura della storia, Kraven arriverà preparato al secondo scontro con Venom, dopo che il primo è terminato in parità per un caso fortuito. Kraven conosce la sua preda e sa come trovare i suoi punti deboli. Penso che questo lo renda una vera minaccia per Venom. Ho pensato che includendolo nella storia i lettori avrebbero avuto la sensazione che gli eventi stessero convergendo, perché gli editor Devin Lewis, Nick Lowe e io volevamo realizzare un sequel spirituale del lavoro di David Micheline e Mark Bagley su Venom: Protettore Letale.

Ovviamente non si tratta di un sequel diretto, ma di un omaggio – o un miscuglio delle due cose – dovuto a Legacy. Quella è una delle storie più importanti, ha definito il personaggio di Venom. Fu il primo arco narrativo che ha visto il personaggio come protagonista, e ora che stiamo realizzando una storia dello stesso tipo abbiamo pensato che sarebbe stato bello riallacciarci a essa.

Di cosa parla? Avevo già impostato l’idea che Stegron avesse creato un gruppo di uomini dinosauri sotto le strade di Manhattan. L’arco originale di Protettore Letale parla di Venom che protegge una società sotterranea da questo grande costruttore, che ha al suo seguito una squadra di cattivi che indossano un’armatura che ricorda un trapano gigante. Non voglio fare un parallelismo così diretto, ma nella mia storia avevo già inserito una società sotterranea di uomini dinosauri, quindi le domande successive erano: chi sarà il cattivo? Quale sarà la minaccia? Nick Lowe ha suggerito Kraven. Essendo stato l’editor di Spider-Man per molto tempo, conosce il personaggio e il mondo in cui è inserito.

venom-158-copertina-di-mark-bagleyUno degli aspetti legati al lavorare a una storia che vede protagonista Venom all’interno dell’Universo Marvel e, nello specifico nell’angolo riservato all’universo di Spider-Man, è che hai una tela enorme a disposizione, così come un’enorme sfilza di personaggi e ambientazioni già pronte per essere utilizzate. Kraven calza alla perfezione in ciò che stavamo impostando, ed è sembrato logico pensare: “Chi rappresenterebbe la giusta minaccia per una popolazione sotterranea di uomini dinosauri? Be’, un tipo che fa affari cacciando creature erotiche e che ne fa dei trofei”.

Il personaggio di Venom è instabile, sotto molti punti di vista. È un uomo con la moralità compromessa che ospita un alieno proveniente dallo spazio profondo, un simbionte che non possiede la concezione umana della morale e dell’etica. Un alieno che, lentamente, lo danneggia con il suo veleno. Con questi presupposti, Venom sembra essere il più selvaggio tra i due. Ma se ci chiedessimo chi dei due possa essere il più psicopatico, dovremmo scegliere Kraven. Ha il pieno controllo delle sue azioni e prende decisioni con coscienza. Agisce deliberatamente, in modo implacabile. Sa esattamente cosa sta facendo: ama cacciare, uccidere, fare un bagno nel sangue delle prede e scuoiarle. Ama la morte, procurandola lui stesso. Questo aspetto non appartiene a Venom: nonostante tutti i suoi difetti, Venom non celebra la morte, mentre Kraven assolutamente si.

Venom #158, anteprima 02È una grande sfida entrare nella testa di Venom, perché è stato da sempre un personaggio complesso, su cui il team editoriale e io abbiamo discusso molto. Diventa ancora più complicato perché, letteralmente, incarna due persone in una: il costume ed Eddie Brock. Il personaggio che nasce dalla combinazione di entrambi è Venom. In ogni scena potrei inserire un monologo interno di Eddie o uno del simbionte, o potremmo leggere i dialoghi dello stesso Venom, che agisce combinando entrambi. È un’idea ambigua: chi sta parlando davvero in questi momenti? Eddie? Il simbionte? Una combinazione dei due? Non si tratta di un cattivo nel senso stretto del termine, tantomeno di un eroe.

Penso che Eddie, a modo suo, possa essere più amorale del simbionte. Molto tempo fa prese la decisione che avrebbe fatto qualsiasi cosa per ottenere quello che vuole. A suo tempo l’obiettivo era uccidere Spider-Man, sposando un codice morale personale molto restrittivo che lo portava a distinguere gli innocenti dai colpevoli. Ma, la definizione stessa di chi fosse innocente o colpevole è un discorso a sé, qualcosa che lo ha riempito di domande spinose.

Ho la sensazione che il simbionte sia stato utilizzato per molto tempo come una sorta di creatura senza cervello, motivata dalla rabbia e dalle emozioni basilari di odio e desiderio. Ho provato a esaminare questo aspetto nel numero #154 perché ha vissuto un quantitativo impressionante di cambiamenti, soprattutto durante gli ultimi dieci anni. È stato legato a Flash Thompson, un uomo eroico, inequivocabilmente buono, e poi a Lee Price, un uomo incredibilmente malvagio.

Mi piace vedere il simbionte come un bambino ingenuo che prova a conoscere il mondo cercando di fare la cosa giusta senza sapere quale possa essere, imparando talvolta alcune lezioni sbagliate. Quindi, alla domanda “chi è Venom?” proveremo a rispondere in modo specifico, partendo dalle basi, durante la prossima annata della testata Venom. Faremo direttamente i conti con il rapporto tra Eddie e il simbionte, fornendo risposte concrete nel corso del tempo.

Venom #158, anteprima 03Penso che a Venom, in definitiva, vorrebbe fare del bene e gli piacerebbe essere ricordato come un eroe delle forze del bene. Questo è un aspetto meno importante per Eddie, che penso abbia un sentimento più ambivalente a riguardo. Non si rifiuta di fare del bene, ma il simbionte è diventato una parte di lui imprescindibile, di cui sente la mancanza in modo tremendo quando non c’è. Ha provato diversi altri simbionti nel lasso di tempo tra la perdita di Venom e il suo ritorno, c’è sempre una parte di lui che lo desidera profondamente. Si sente incompleto senza.

L’unica cosa che, invece, vorrebbe Kraven è essere ricordato come il più grande cacciatore di trofei che sia mai vissuto. C’è qualcosa nella caccia e nell’istinto del predatore che ha che fare con l’esercizio di un potere, gira tutto intorno a questo aspetto. Le persone ricchissime che escono e vanno a caccia di giraffe lo fanno per sentirsi grandi e potenti. Lo fanno per poter dire: “Che creatura bellissima e rara, molte persone non hanno nemmeno la possibilità di vedere dal vivo… be’, io sono uscito di casa e l’ho uccisa. Ho esercitato il potere definitivo su di lei. Sono così speciale da aver potuto eliminare dalla Terra uno di questi esseri”. Se Kraven morisse in questo istante, sono certo che vorrebbe una statua di se stesso che germisce la carcassa di un leone o qualcosa del genere, con la dicitura: “Il più grande cacciatore che sia mai esistito”.

 

 

Fonte: Marvel