L’Uomo Ghiaccio è tra gli X-Men i cui poteri e il cui aspetto si sono evoluti maggiormente nel corso dei decenni. Da ragazzino coperto di ghiaccio in grado di creare getti di neve e congelare parte dell’umidità attorno a sé, Bobby Drake è divenuto un essere di enorme potere, capace di alterare la propria forma e di creare strutture di ghiaccio complesse ed enormi, controllando ad alti livelli la temperatura dell’ambiente circostante, oltre a dar vita doppioni di se stesso: un’evoluzione che iniziava quando Bobby si univa all’originale gruppo dei Campioni.

La sua serie, nel numero #6, il primo targato Legacy, sta per dare un’occhiata importante a quel passato quasi dimenticato. Di questo ha parlato lo sceneggiatore Sina Grace. Sullo stesso albo, tra l’altro, inizia l’impegno alle matite di Robert Gill.

 

Iceman #6, copertina di Kevin WadaSe rileggete le storie degli originali Champions, vedrete come Bobby si sforzasse costantemente di non essere percepito come un ragazzino da Ercole, Ghost Rider, Angelo e Vedova Nera.

La cosa interessante è che nessuno più lo vede in questa maniera, ma questo non significa che lui sia consapevole della sua crescita. Infatti è costantemente impegnato a dimostrare qualcosa, a quanto pare.

Questo è un tema con cui giocherò molto, anche perché tutti i personaggi della storia sono nel bel mezzo di un terremoto personale, in qualche modo. Pertanto, tutti si faranno delle domande sul valore della frase “più le cose cambiano più restano uguali”.

Aggiungete il tema di Legacy, l’eredità personale, e avrete una solida base per una storia su compagni di squadra e amici che fanno affidamento vicendevolmente in tempi di difficoltà.

 

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Fonte: Comic Book Resources