Ho imparato un’importante lezione, osservando Elektra attraverso gli eventi di questa storia. Apparentemente, non l’hanno cambiata e lei, al termine di quest’arco narrativo, è molto simile a com’era all’inizio. La lezione è che va bene così. Siamo chi siamo. Fallimenti, paure e colpe. Elektra stava fuggendo da molte cose, ma in realtà cercava di scappare soprattutto da se stessa. Alla fine di questa serie, capisce che non serve farlo.
Le conseguenze più grandi attendono, semmai, quelli che le hanno fatto male negli ultimi mesi. Dopo la sua recente apparizione in Daredevil, ha cercato di lasciarsi alle spalle il dolore e tutto lo schifo che la circondava. Ora capisce che non c’è luogo in cui non ci sia qualcuno che tenterà di incasinarle la vita. Il che le darà motivo di tornare a New York, dove ha dei conti in sospeso e sarà una Elektra con degli scopi tutti nuovi.
Il suo passato la imprigiona a sé tanto quanto le dona forza. Una delle basi della storia è proprio questa influenza che le nostre esperienze hanno sul nostro futuro. Non possiamo fuggire da nessuno dei due, sono tra loro inestricabili. Abbiamo visto come Elektra abbia affrontato il suo fallimento nel tentare di proteggere qualcuno, come questo l’abbia trascinata nel passato e come abbia influenzato il presente. Il suo futuro pone qui le sue radici.
Owens ha parlato di Arcade, l’avversario principale della storia. Non certo un villain usuale per Elektra, ma un personaggio perfetto per metterla di fronte all’egoismo della sua scelta di fuggire dalle proprie responsabilità, scappando a Vegas. Così facendo, l’ha costretta ad ammettere a se stessa di avere una natura buona, di voler aiutare la gente, l’ha spinta ad essere eroica nonostante i suoi fallimenti del passato. D’altro canto, Arcade aveva moltissimo da dimostrare a se stesso e al mondo criminale, e affrontare una delle donne più pericolose dell’Universo Marvel era un test ottimale.
La storia che abbiamo raccontato, secondo me, solidifica il personaggio di Elektra, la sua importanza e il suo legame con la città di New York. L’impeto della sua fuga era il tentativo di lasciarsi indietro Matt, il loro passato, la città e l’eroismo come scelta di vita. Ma ora è consapevole che questo è impossibile, che non vuole farlo.
Elektra è stata lo strumento di altri per troppo tempo, sentendo spesso che le sue scelte non erano veramente sue. La battaglia con Arcade e le sue implicazioni le hanno dimostrato che, a un certo livello, tutto questo è vero. E lei non è disposta a continuare così.
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Fonte: Marvel
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