“Siamo in piedi sulle spalle dei giganti”: un detto anglosassone che capita spesso di sentire nel mondo del Fumetto e ancora più spesso dal parterre degli artisti. Sta a significare che ognuno costruisce il suo stile, le sue tecniche e la sua carriera studiando e ispirandosi alle opere di coloro che sono venuti prima di lui. Da questo punto di vista i “giganti” della storia del fumetto sono autori particolarmente fervidi e prolifici: nomi come Jack Kirby, Steve Ditko e John Romita hanno ispirato letteralmente migliaia di disegnatori delle generazioni successive.

 

 

Le lezioni dei predecessori sono un patrimonio particolarmente prezioso per Mike Del Mundo, disegnatore di spicco su serie come Thor, Elektra, Weirdworld e Avengers che, raccontandosi sulle pagine del sito ufficiale Marvel, ha volto ripercorrere le tappe artistiche e le influenze altrui che hanno definito la sua formazione: un percorso lungo e variegato, che non manca di rivelare qualche sorpresa.

 

Carnage #9, copertina di Mike Del Mundo

Del Mundo – Se si parla di fumetti, l’artista più importante per me è stato Whilce Portacio. Ricordo che leggendo il suo ciclo di storie su X-Factor mi sentii molto ispirato, spesso copiavo letteralmente i suoi disegni, a volte anche ricalcandoli, semplicemente per capire la sua tecnica. L’energia e l’emozione che inseriva nei suoi personaggi erano enormi. Ma ciò che più mi affascinava era il fatto che fosse filippino. Mi entusiasmava moltissimo il fatto che qualcuno di simile a me ce la stesse facendo e ce la stesse facendo alla grande. Devo nominare anche Jim Lee, Marc Silvestri e Rob Liefeld. Tutti loro hanno definito la mia infanzia.

Ricordo che guardavo Humberto Ramos raccontare le sue storie e pensavo (e penso ancora oggi): “Userò la sua tecnica”. Adoravo guardare la sua transizione dalle linee nette a una tecnica più sporca, realizzare con la penna a sfera, per i flashback. Ricordo ancora Spectacular Spider-Man #9, che proponeva una storia di Doc Ock da bambino. Humberto usava questo stile per separare le scene dei flashback da quelle ambientate nel presente. E ricordo anche come disegnava le espressioni facciali: aveva mille modi di disegnare gli occhi in base agli sviluppi della storia. Mi ha ispirato a uscire dal seminato e a fare ciò che serve per enfatizzare la narrazione nel modo migliore possibile, anche spingendomi al di là di ciò che la gente si aspetta. Eco cosa ho visto nel lavoro di Humberto. Il modo in cui cambio da uno stile semplice a uno dettagliato, dai disegni lineari a quelli dipinti è dovuto soprattutto alla sua influenza.

Weirdworld #2, copertina di Mike Del Mundo

Anche Chris Bachalo è una grossa influenza. Se ci fate caso, molte delle pose dei miei personaggi e molte inquadrature delle vignette sono simili a quelle di Bachalo. E adoro il suo stile. Aggiunge sempre qualcosa di nuovo, non invecchia mai. Anche Joshua Middleton è una mia fonte di ispirazione. Credo di avere assimilato in toto il suo modo di raccontare una storia.

Adrian Alphona è da sempre una grande fonte di ispirazione per me, dalle sue tecniche narrative alle sue inquadrature, fino agli easter egg che inserisce nelle sue storie.

Ogni volta che vedo Humberto, gli faccio il terzo grado per farmi descrivere le sue tecniche. Di recente ho incontrato Whilce, che ha una conoscenza sconfinata e sa darti una miriade di piccoli suggerimenti. Anche Sanford Greene e io ci scambiamo consigli in continuazione.

Ho studiato molto i cicli passati di Thor a cui ha lavorato Russell Dauterman, e quegli studi sono stati fonte di grande ispirazione. Oltre al suo fantastico modo di disegnare, adoro la sua disposizione delle vignette. Mi ha mostrato quanto si può essere creativo con la gabbia della tavola e fino a che punto posso spingermi.

 

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Fonte: Marvel