Daredevil #24, oltre a siglare i due anni della celebrata run di Chip Zdarsky e Marco Checchetto sul personaggio di Matt Murdock, registrerà anche l’approdo sulla serie, come disegnatore ospite, di Mike Hawthorne. Il versatile artista che recentemente abbiamo visto impegnato sulle storie di Deadpool e nel comparto cosmico della Marvel, si confronta quindi con uno dei super eroi più urbani in assoluto.

 

 

Ecco quel che ha dichiarato Hawthorne in merito a questo impegno su Daredevil, serie non proprio semplice su cui lasciare il segno, durante una gestione così sontuosa per quanto riguarda i disegni, grazie al ragguardevole lavoro di Checchetto.

 

Hawthorne – Lavorare sul personaggio di Daredevil è un sogno che si realizza, uno degli eroi che ho sempre desiderato. Non ero un grande amante della serie, da ragazzino, ma quando uscì Elektra vive ancora di Frank Miller, mi si aprì il cervello. Era il genere di fumetto che ti rimane incollato addosso e sapevo che avrei dovuto disegnare Daredevil, un giorno o l’altro, anche se mai al livello di Frank.

Daredevil #24, anteprima 01

La sceneggiatura di Chip è sorprendentemente tesa, poiché Matt si trova in un periodo decisamente tumultuoso della propria vita. Tutti sanno che Chip ha un senso dell’umorismo molto brillante e il suo lavoro ha un qualcosa di davvero unico. Ma questa non sarà una fiera della risata e Chip sta scrivendo storie molto pesanti per il personaggio. Si sente il tormento di Matt in ogni singola pagina e il mio lavoro è farlo funzionare visivamente. Devo far passare i momenti più tosti e quelli più intimi, lavorando alla storia proprio secondo le intenzioni di Chip dando anche al lettore qualcosa di interessante da guardare. Al solito, sono al servizio della narrazione

Sono felicissimo dell’opportunità di disegnare Wilson Fisk, un altro personaggio che stava sulla mia lista dei desideri. Era alla pari con Destino e Galactus, che ho avuto occasione di realizzare in passato. Se la Marvel mi dovesse licenziare domani, mi sentirei comunque realizzato.

L’importanza dell’ambiente di Hell’s Kitchen nelle storie di Daredevil è notevole ed è qualcosa che necessita un grande lavoro di ricerca, per un buon risultato. Cerco sempre di non disegnare un generico panorama di New York e di puntare all’autenticità. Voglio che le persone che conoscono la zona sano in grado di riconoscere i luogo e inserire quanti più dettagli. Voglio che i lettori sentano le ambientazioni come familiari.

Mettersi al lavoro su una serie già in corso è un piacere, perché è un onore vedersi affidare un albo di una testata di grande successo. Un po’ come quando si arriva a una festa già in corso: tutto quel che devi fare è evitare di rovinarla. Cerco di essere rispettoso delle aspettative dei fan, perché amo questa serie, e di mantenere sui binari il treno lanciato da Chip e Marco. Spero di fare bene il mio lavoro e di mantenere alta la qualità, divertendomi nel frattempo e disegnando quanti più super criminali possibile.

I lettori si aspettino di vedere Daredevil operare fuori dalla propria area di consuetudine. Lo vedranno mettere in luce due volte il normale le caratteristiche che lo rendono un personaggio speciale, ed essere messo alla prova in modi per cui, secondo me, non è realmente pronto. Cancellate il “secondo me”. Matt, decisamente, non è pronto per ciò che lo aspetta.

 

 

 

Fonte: Games Radar