Si torna a parlare di Grounded, un ciclo di storie dei Guardiani della Galassia destinato a rimanere nella storia per un semplice motivo: è l’ultimo di Brian Michael Bendis, sceneggiatore della loro serie dal 2013.

Intervistato da Comicbook.com, ecco quali interessanti dichiarazioni ha rilasciato.

 

Guardians of the Galaxy #13, copertina di Arthur Adams

Guardians of the Galaxy #13, copertina di Arthur Adams

Avevo un finale che stavo costruendo da tempo a disposizione. Sarebbe stato un peccato non poterlo utilizzare, tirando in lungo la mia permanenza. E poi ci sono altri progetti che la Marvel mi ha offerto che voglio frequentare. Qualcosa dovevo pur mollare.

Sapevo di avere spazio per lasciar andare i Guardiani e ho proposto che la cosa accadesse nel mese in cui sarebbe uscito il prossimo film, oppure il mese prima, dando al nuovo team creativo l’opportunità di cavalcare l’onda cinematografica al massimo possibile. Del resto, si tratta di gente che apprezzo e voglio lasciar loro il massimo dell’eredità possibile, chiudendo la mia parabola in modo spettacolare.

Stiamo mettendo assieme il numero finale di Grounded, che avrà doppia, se non forse tripla paginazione. Tutti i pezzi andranno al loro posto come abbiamo progettato, in modo che io possa lasciare con il botto e con classe, mettendo contemporaneamente i ragazzi che mi seguono sui binari. Ci siamo parlati e loro mi hanno detto quel che volevano per cominciare al meglio: chi volevano rimanesse, chi doveva invece farsi da parte.

Porterò con me Ben Grimm su Infamous Iron Man e scriverò un numero che illustri il suo passaggio da Guardiano della Galassia ad agente dello S.H.I.E.L.D., per poi dedicarmi a Gamora. Ho in progetto un albo del tutto dedicato a Groot e alla sua prigionia terrestre, raccontato quasi come una fiaba del Dottor Seuss. Verso la fine cederò al mio lato più sbruffone. Ogni numero, tra gli ultimi, sarà diverso, dando a Valerio Schiti l’occasione di dire addio al meglio, tirando fuori il meglio della sua arte.

 

Grounded vedrà i Guardiani affrontare una sorpresa a ogni finale di numero, con rivelazioni che si connetteranno tutte quante nel finale. Ogni personaggio avrà modo di mostrare quanto sia un pesce fuor d’acqua sul pianeta. Ognuno avrà questioni da risolvere, anche con ex componenti del gruppo, come Angela, ad esempio.

 

Guardians of the Galaxy #15, copertina di Arthur Adams

Guardians of the Galaxy #15, copertina di Arthur Adams

Sono convinto che i Guardiani somiglino moltissimo agli X-Men, nel loro rapporto con il pubblico. Quando li scrivi, i fan sono sempre preoccupatissimi delle direzioni che prenderai con loro, del destino che gli riserverai. Tutti legati a qualche ciclo classico, tutti sicuri che li deluderai. Poi, lentamente, ma inesorabilmente, si adattano e tornano ad amare le storie.

Anche la risposta agli ultimi numeri che abbiamo pubblicato è stata positiva e credo che la gente si stia finalmente abituando alla mia voce, nel raccontare le loro gesta. La sensazione è che questo finale sarà un periodo di grande sintonia tra me e i lettori. Quando leggeranno il grande scontro che risolverà la storyline, capiranno molte delle scelte che ho fatto su questa serie, che ho amato moltissimo.

Per quanto riguarda quel che mi aspetta, sappiate che per me il prossimo anno sarà molto, molto diverso da questo. La settimana scorsa mi si sono aperte di fronte un sacco di opportunità che mi entusiasmano e vi sorprenderanno. Il debutto di Riri Williams è stato divertentissimo e il ritorno di Jessica Jones altrettanto. Ora abbiamo di fronte delle possibilità che ancora non possiamo rivelarvi.

Per ora non voglio far altro che prendermi due settimane di pausa da Hollywood e dalla Marvel e lavorare alle mie cose. Ma è un periodo davvero eccitante e siamo tutti carichissimi dietro le quinte.

 

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Fonte: Comicbook.com