Ant-Man #1, movie variant coverÈ l’ora di Ant-Man: vertiginose incursioni nel microverso, rimpicciolimenti fantascientifici e il leit-motiv ricorrente delle formiche sono i temi dominanti del prossimo blockbuster che la Marvel si appresta a presentare: e all’osservatore casuale che potrebbe sorridere mosso da un certo scetticismo di fronte a una pellicola dedicata a un supereroe che non ha mai avuto la risonanza di Thor, Capitan America e Iron Man, basterebbe ricordare che un anno fa lo stesso scetticismo aleggiava sul semisconosciuto gruppo dei Guardiani della Galassia, per anni rimasti ai margini del who’s who della Marvel.

Kevin Feige e compagni si apprestano a ripetere il miracolo e a trasformare uno dei personaggi più controversi degli Avengers in una star del cinema: la magia riuscirà anche questa volta? Si accettano scommesse, anche perché, con tutto il rispetto per Star-Lord e compagni galattici, Ant-Man vanta una storia e una carriera molto più longeva e complessa dei Guardiani. Ma in attesa di conoscere il verdetto sulla pellicola che lo riguarda, riscopriamo la storia di Ant-Man, delle sue vittorie, dei suoi fallimenti, delle sue cadute e… sì, anche delle sue varie incarnazioni.

Come spesso accade ai supereroi Marvel più famosi e longevi, dietro la maschera e il simbolo dell’eroe si avvicendano in realtà più persone. Dai casi storici di Tony Stark e Jim Rhodes che si sono avvicendati nel ruolo di Iron Man, alla staffetta tra Steve Rogers, Bucky Barnes e Sam Wilson nel brandire lo scudo stellato di Capitan America, il passaggio di testimone ha coinvolto numerosi eroi, e Ant-Man non fa eccezione: tre personaggi diversi hanno indossato il famigerato elmetto rimpicciolente, con esiti e storie molto diverse.

 

HANK PYM

Michael Douglas, Hank Pym

Il primo Ant-Man, quello originale, risponde al nome di Hank Pym, scienziato tra i più brillanti e industriosi dell’Universo Marvel, appena un passo dietro a Reed Richards e Tony Stark. La prima prova della sua genialità sta nel fatto che i suoi poteri originali, la possibilità di rimpicciolirsi e il controllo sugli insetti, non sono frutto di incidenti, fenomeni cosmici o anomalie genetiche, ma un prodotto consapevole e studiato della sua scienza: è tramite l’elmetto di sua costruzione che Pym riesce a ottenere questi poteri, ed è sempre la sua scienza a dotare di poteri analoghi la sua compagna di una vita, Janet Van Dyne, prima fidanzata, poi moglie e infine ex-moglie, ma mai lontana dalla figura di Hank nei panni dell’eroina Wasp.

Hank PymSia Pym che Janet hanno l’onore che non sempre viene loro riconosciuto (complice soprattutto la riscrittura del mito degli Avengers in chiave cinematografica, che li ha tagliati fuori) di essere tra i membri fondatori dei Vendicatori dei fumetti. Ma se sul genio scientifico di Hank Pym non sussistono dubbi, purtroppo al suo valore come scienziato non corrisponde altrettanta solidità dal punto di vista umano e psicologico.

Se c’è un tratto che caratterizzerà Hank Pym nel corso della sua carriera sarà appunto quello delle inquietudini personali, del senso di inadeguatezza e di insoddisfazione, un fardello che lo porterà spesso a compromettere i molti risultati ottenuti come eroe con passi falsi, errori e cadute che a volte lo segneranno indelebilmente come persona, ma che altre volte avranno ripercussioni letali per il cosmo intero.

Questa insicurezza latente è anche alla fonte di vari cambi di identità a cui si Hank si sottoporrà nel corso della sua carriera: prima, spinto da un senso di inferiorità nei confronti dei compagni Vendicatori, altererà nome e natura dei suoi poteri passando da Ant-Man a Giant-Man, assumendo proporzioni gigantesche e fungendo da “forzuto” del gruppo.

Nemmeno questa soluzione servirà però a fugare i suoi timori (anzi, alcuni autori suggeriranno che i ripetuti e drastici cambiamenti di proporzione possano invece intensificare la sua instabilità psicologica). L’ulteriore incarnazione di Hank Pym sarà quella di Calabrone, una “riformattazione” della sua identità da supereroe in cui tenterà di nascondersi dietro una facciata più spavalda e temeraria, ma che non gli consentirà di superare le debolezze che lo minano da sempre.

Hank Pym, CalabroneTra alti e bassi, due sono i momenti più neri della sua carriera che segneranno per sempre la sua storia. Il primo, sul fronte “professionale”, è la creazione del robot Ultron. Proprio così: il terribile automa che si appresta a sconvolgere la vita degli Avengers e del mondo nell’imminente pellicola a lui dedicata, nell’Universo Marvel a fumetti non è una creazione di Tony Stark, bensì di Hank Pym: una colpa di cui lo scienziato non riuscirà mai a liberarsi, specialmente dopo la rivelazione, avvenuta in tempi recenti, di avere modellato Ultron secondo i suoi stessi schemi mentali, e avendo quindi dato letteralmente vita a un’incarnazione dei suoi aspetti peggiori.

Il conflitto tra Pym e Ultron, una tragica e distorta variante dell’edipico conflitto tra padre e figlio, tra creatore e creazione, si protrarrà nel corso dei decenni, spesso coinvolgendo il resto degli Avengers in questa lotta senza esclusione di colpi, e a volte alterando intere realtà e dimensioni alternative, come le recenti saghe Age of Ultron e Rage of Ultron dimostrano.

Sul fronte personale, uno dei momenti per cui Hank Pym è tristemente più noto è per il deteriorarsi del suo rapporto coniugale con Janet Van Dyne, la cui crisi tocca il suo momento peggiore in cui Pym arriva a malmenare la moglie in una leggendaria storia scritta da Jim Shooter che all’epoca fece scalpore, e un atto che, come gradino più basso di un degrado personale in cui il personaggio stava sprofondando, gli procurerà l’ostilità dei colleghi supereroi di un tempo e l’espulsione dagli Avengers.

Hank Pym picchia Janet Van DyneQuella di Pym però non è una storia fatta solo di fallimenti: anzi, l’allontanamento dagli Avengers e il periodo di stasi che ne consegue sembrano porre per lui le basi per una lenta risalita. Abbandonata la militanza in prima linea assieme agli altri eroi in costume, Pym sembra trovare un ruolo a lui ottimale nei panni di guida, consigliere e mente di supporto alle squadre di supereroi vere e proprie: fungerà dapprima da cofondatore e consulente per i Vendicatori della Costa Ovest, e in tempi più recenti, facendo buon uso della sua ineguagliata perizia nella robotica, fonderà la branca degli Avengers A.I., dove varie intelligenze artificiali mettono le loro doti al servizio degli Avengers. Nemmeno questo però gli consentirà di sfuggire dall’eterna ombra incombente di Ultron…

Nel film di prossima uscita Hank Pym, interpretato da Michael Douglas, svolge il ruolo di mentore per il personaggio scelto per vestire i panni dell’Ant-Man cinematografico, ovvero…

 

SCOTT LANG

 Paul Rudd, Scott Lang

Se la storia di Hank Pym è quella di una ripetuta serie di cadute riscattate solo dalla tenacia di rialzarsi e di ritentare, quella di Lang è quasi un’immagine speculare, essendo in essenza quella di un riscatto e di una progressiva crescita da parte di un individuo proveniente da origini tutt’altro che raccomandabili.

Lang è infatti un ladro che, nonostante una certa infarinatura nel campo dell’elettronica, aveva scelto la via del crimine. Il colpo che avrebbe segnato una svolta cruciale nella sua vita, tuttavia, era dettato da interessi tutt’altro che egoistici: di fronte all’imminente morte della figlia Cassie Lang, si insinuò nell’abitazione di Hank Pym e sottrasse l’apparecchiatura che consentiva allo scienziato di diventare Ant-Man, con l’intento di usarla per salvare la figlia.

Riuscito nell’impresa, era intenzionato a costituirsi, ma Pym, intuendo il potenziale del ragazzo, gli consentì di tenere per sé l’apparecchiatura e di vestire i panni di Ant-Man al suo posto.

Ant-Man e StatureQuesto segnò per Lang l’inizio di una lunga e proficua carriera come eroe, che gli consentì di militare sia negli Avengers che nei Fantastici Quattro: più solido, pragmatico e tenace di Pym, si rivelò spesso una risorsa essenziale per i gruppi di cui faceva parte, con la sola incolumità della figlia Cassie (divenuta poi Stature dei Giovani Vendicatori) come tallone d’Achille; una debolezza che il Dottor Destino saprà sfruttare con esiti tragici nella maxi-serie Avengers: La Crociata dei Bambini, ma che avrà risvolti e risoluzioni inasperatamente liete per tutte le parti coinvolte. Nella suddetta saga Lang è infatti tornato in vita dopo essere caduto nel ciclo Vendicatori Divisi di Brian Bendis e David Finch, mentre pare che, complice il lancio cinematografico, le voci sulla dipartita di Cassie fossero “oltremodo esagerate”…

Vale la pena di sottolineare che la figura di Lang è quella scelta dai creatori dell’imminente pellicola come quella di vero protagonista del film grazie all’interpretazione dell’attore Paul Rudd, assegnando, come dicevamo, alla figura di Hank Pym, un ruolo più da mentore e “crepuscolare”, ponendo i giorni da eroe di quest’ultimo già alle spalle. Va detto che la Marvel Comics ha seguito ancora una volta la direzione presa dagli Studios dedicando una nuova serie a fumetti ad Ant-Man, scritta da Nick Spencer e disegnata da Ramon Rosanas, con protagonista Scott Lang; collana che arriverà in Italia in concomitanza con l’uscita della pellicola nelle sale.

 

ERIC O’GRADY

The Irreemedible Ant-ManEsiste anche un terzo Ant-Man, comparso in tempi più recenti, che poco però sembra aggiungere alla storia e alla leggenda del personaggio. Eric O’Grady è un agente dello S.H.I.E.L.D. di basso grado che si imbatte nella tuta di Ant-Man nel quartier generale dell’organizzazione e se ne impossessa. Ne farà un uso tutt’altro che eroico, sfruttandone i poteri per tornaconto personale, per sedurre donne, arricchirsi e intimidire il prossimo, scoprendo il significato dell’eroismo soltanto fuori tempo massimo, quando si sacrificherà in battaglia contro un supercriminale noto come il Padre per consentire alla squadra dei Secret Avengers, di cui era entrato a far parte, di trionfare.

Non è prevista l’apparizione di O’Grady nella pellicola, anche se alcuni dei suoi aspetti potrebbero riversarsi nella personalità dello Scott Lang “criminale” di inizio storia. Ricordiamo che il personaggio è stato ideato nientemeno che dal creatore di The Walking Dead, Robert Kirkman, per la serie The Irredeemable Ant-Man, nel corso della sua non così fortunata esperienza alla Marvel.

 

In conclusione: questa panoramica ci conferma che gli ingredienti per una storia forte, dai temi adulti e con la giusta dose di tensione è tutt’altro che fuori portata per una figura come Ant-Man, e che se interpretata e rielaborata secondo la formula che già ha consentito alla squadra di Kevin Feige di creare degli straordinari successi, potrebbe regalarci un’altra graditissima sorpresa e una nuova stella da accendere nel firmamento Marvel.

Per i lettori di vecchia data e gli esperti di fumetti resta solo il rammarico di vedere la figura di Ultron, una presenza essenziale nella saga di Hank Pym, distaccato e trapiantato nelle vicende degli Avengers e lasciato in eredità a Tony Stark. Ma considerata la vicinanza e la contiguità dei due progetti cinematografici, chissà che un legame o un rimando che non possano collegare i due personaggi non spunti fuori lo stesso. Dopotutto, Ultron nei fumetti è famoso per fare ritorno in continuazione in costanti upgrade rispetto alle versioni precedenti. Chissà che in uno dei due progetti cinematografici non si pongano le basi per un futuro incontro/scontro tra i due…

Nel frattempo, occhi puntati sul grande schermo, in attesa che il regista Peyton Reed, Paul Rudd e Michael Douglas riescano a sorprenderci e a entusiasmarci ancora una volta.