Diradatasi la polvere del crossover Vader Down, per la serie Star Wars della Marvel è tempo di un altro flashback sugli anni di esilio di Obi-Wan Kenobi, ricorrendo di nuovo allo stratagemma narrativo del diario del vecchio Ben, recuperato da Luke Skywalker nel primo arco narrativo della serie. Stavolta i riflettori sono puntati sul conflitto tra il Jedi in esilio e il tutore a cui il piccolo Luke è stato affidato, Owen Lars, che hanno idee divergenti sul futuro che attende il giovane Skywalker. A illustrare questa storia è stato chiamato Mike Mayhew, che ha cercato di cogliere le atmosfere e gli scenari degli albori della saga, riportando il lettore tra le sabbie desertiche di Tatooine viste in Una Nuova Speranza.

Mayhew ha condiviso i suoi bozzetti preparatori sul sito ufficiale della Marvel e presenta con queste parole il suo lavoro:

 

Mike Mayhew sketch 1Non rivedevo Episodio IV da molto, molto tempo, e la mia mente divagava nel corso delle prime scene su Tatooine. Ora, anni dopo, una volta visti i prequel, mi ritrovo a chiedermi: “Come si sente Obi-Wan dopo tutti questi anni, dopo avere rinunciato a tutto per vegliare sul figlio di un uomo che ha tentato di ucciderlo?” e “Quali incontri ci sono stati tra il Vecchio Ben, Luke e Owen?” Quindi, ancor prima che il progetto mi fosse offerto stavo già immaginando questa storia.

Ho avuto qualche difficoltà a fondere gli aspetti di Ewan McGregor e Alec Guinness, i due attori che lo hanno interpretato. Alla fine ho scelto di basarmi più su Alec Guinness nel raffigurare l’Obi-Wan di questa storia, anche se credo che il Kenobi di Ewan sia una delle cose migliori dei prequel.

Quanto a Luke, Mark Hamill è sempre stato una figura facile in cui identificarsi quando ero un ragazzino, era come l’amico della porta accanto. Volevo che Luke avesse quei tratti del “ragazzino di quartiere”, e che i suoi 11 o 12 anni di età apparissero autentici. L’innocenza, la goffaggine, il potenziale e l’irruenza di un ragazzino di quell’età sono molto difficili da rendere senza rischiare di trasformare il personaggio in un cartone animato o di sminuirne l’umanità. Ma quando riesci a farlo, gli conferisci un fascino a cui è difficile resistere.

Star Wars #15, copertina di Mike MayhewInizialmente volevo che Owen apparisse più o meno come appare in Una Nuova Speranza: scontroso, miope, eccessivamente protettivo. Inizialmente volevo anche raffigurarlo come un personaggio umoristico di fronte al giovane Luke, quasi come il papà di una sitcom. Essendo a mia volta padre di due bambini di quattro e sette anni, volevo catturare il linguaggio corporeo di un padre che viene fatto impazzire dalle scorribande incontrollate del figlio.

Ma quando Owen affronta Ben, nella penultima scena della storia, ho voluto invertire i ruoli. Ho voluto che Ben fosse affrontato da un uomo orgoglioso che si è assunto il compito di sfamare la sua famiglia e di proteggerla e che non esiterà a mettersi sulla strada di un Jedi a minacciare di giocare duro, se è necessario per proteggere le persone a cui vuole bene.

Ho sempre visto Owen Lars come qualcosa di più di un personaggio monodimensionale in Una Nuova Speranza: sapeva cose che non sappiamo, era il custode di un segreto, aveva compromesso la sua vita e quella di sua moglie per prendersi cura di un bambino che non era il suo. È facile pensare a Luke come al figlio di Anakin, ma quanto del carattere e della personalità di Luke proviene da Owen e Beru?

In futuro mi piacerebbe vedere ulteriori avventure del giovane Luke Skywalker. Penso se ne possano ricavare molte ottime storie. Poi adoro i nuovi personaggi de Il Risveglio della Forza, quindi qualsiasi storia con Rey o Finn sarebbe fantastica. E credo che tutti noi vorremmo vedere il piccolo Kylo Ren addestrarsi assieme a Luke. Sarebbe fantastico!

 

 

Mike Mayhew sketch 5

 

 

Fonte: Marvel