Excalibur e X-Corp, la testata magica e quella corporativa del mondo mutante, sono accomunate dalla loro scrittrice, Tini Howard, la quale non si limita a bazzicare Krakoa e si concede importanti e intriganti incursioni nello spazio esterno o nelle atmosfere pseudo-horror firmando titoli come Carnage: Black, White & Blood e King in Black: Wiccan and Hulkling.

La sceneggiatrice è sotto i riflettori nello spazio che la Marvel riserva di settimana in settimana ai suoi autori di punta sul proprio sito ufficiale e ne approfitta per fare il punto della situazione su tutte le sue opere e sul processo creativo che applica di volta in volta:

 

Carnage: Black, White & Blood #1, copertina di Sara Pichelli

Carnage: Black, White & Blood: Da fan, adoro le storie che sviscerano le parti più oscure della natura umana in modo diretto e poco lusinghiero. Mettere a nudo un’anima senza compromessi rende le storie più avvincenti, credo. Mi piace vedere i criminali nel modo in cui loro non vorrebbero essere visti. Vedendoli al peggio, ci ricordiamo che non sono figure gloriose, ma pur sempre affascinanti. Per Carnage: Black, White & Blood la mia fonte di ispirazione principale è stata è la brutalità della nostra storia antica. Ho letto dell’Impero Romano e del suo declino.

King in Black: Wiccan and Hulkling #1, variant cover di Russell Dauterman

King in Black: Wiccan and Hulkling: Wiccan e Hulkling sono stati una delle mie coppie Marvel preferite quando erano nuovi di zecca e sono sempre stati “profetizzati” per essere straordinari. Nell’arco di quasi vent’anni abbiamo visto la profezia avverarsi ed è stato un piacere farne parte. A livello di sceneggiature, ultimamente, sto mescolando in modo aggressivo due metodi apparentemente molto diversi: studio attentamente le regole della struttura narrativa, ma allo stesso tempo mi tuffo nelle scelte più strane che rendono le mie opere esclusivamente mie. Oltre a questo, cerco di entrare in contatto il più possibile con gli artisti. Se riesci a trasmettere al tuo artista (nella sceneggiatura, al telefono, in qualsiasi modo) cosa stia succedendo interiormente ai tuoi personaggi, loro riusciranno a disegnarlo prima o perfino al posto di quello che tu dovrai scrivere sulla pagina.

X-Corp #1, copertina di David Aja

X-Corp: Stiamo per ridefinire il concetto di potere mutante ed espanderlo in modi che nessuno si aspetta. Cosa consente ai nostri eroi di rimanere eroici quando hanno così tante opportunità di vendere la loro anima? Angelo e Monet non sono solo i capi di X-Corp, ma sono anche i primi membri di un consiglio in rapida espansione. Sono imprenditori raffinati, brillanti, spietati e dotati di un alter ego. È proprio una serie di Reign di X, e capirete molto presto cosa significa. Ma il nocciolo della questione non è tanto vedere i mutanti che fanno soldi, ma vederli sottrarre risorse a chi è veramente malvagio. E non vedo l’ora di riportare in scena Jamie Madrox, l’Uomo Multiplo.

Excalibur #21, copertina di Mahmud Asrar

Excalibur – Spesso quando abbiamo l’opportunità di raccontare una storia, abbiamo l’obbligo di fare il massimo in pochi numeri, di stabilire tutto molto rapidamente. Raccontare una delle prime storie dell’era di Dawn of X significava invece allungarsi, espandersi, fertilizzare il terreno narrativo ovunque ci trovassimo e lavorare con altri team che stavano facendo lo stesso. Abbiamo davvero sentito il peso del ruolo di Capitan Bretagna con Betsy. Sono molto stupita dell’operato di Marcus To: più lavoriamo insieme, meglio è. Adoro l’entusiasmo con cui disegna Pete Wisdom, Rende adorabile un personaggio a volte difficile da amare. La sfida più grande? X of Swords è la risposta ovvia. Scrivere quell’evento, coordinarlo e co-sceneggiarlo restando al livello di Jonathan. Durante l’incubo che è stato il 2020? Un’impresa ardua. Ma sento di essere salita di livello.

 

 

Fonte: Marvel