Chris Claremont e Dalibor Talajic raccontano una storia dedicata a Erik Lehnsherr sulle pagine del one-shot X-Men Black: Magneto, come annunciato tempo fa. Lo storico sceneggiatore di uno dei più gloriosi periodi dedicati ai mutanti Marvel fa il suo ritorno e si trova per le mani la nemesi per eccellenza dei pupilli di Xavier.

Comic Book Resources lo ha intervistato sul suo rapporto con il personaggio, cui per primo fece saltare la barricata, ponendolo dalla parte degli Uomini X. Eccovi le sue dichiarazioni più salienti, assieme a quelle di Talajic.

 

X-Men Black Magneto, anteprima 01

Claremont – Come ogni buon personaggio drammatico, Magneto è fonte di conflitto. Non mi piace l’idea di una separazione netta tra eroi e criminali, anche se, per ragioni di comunicazione, da un lato ci sono gli X-Men e dall’altro c’è la Confraternita dei Mutanti Malvagi. Questo è marketing facile, che pone delle etichette semplici che avvertono di chi siano i cattivi. Ma, quando sei un narratore, la cosa non ha senso. La prima volta che ho scritto il personaggio di Magneto mi sono chiesto da dove venisse, chi fosse, perché facesse quel che faceva e quando era iniziata la sia storia.

Per me, l’inizio della sua vicenda era trovare la risposta a queste domande. Perché era un difensore così appassionato dei diritti mutanti? Era stato oppresso? Ricordate che io stavo cercando di dar forma agli elementi fondanti della vita di Magneto nei tardi anni Settanta. Eravamo venticinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, circa. Magneto era un tizio di mezza età, ed era facile pensare che fosse adolescente durante il conflitto. Ecco quindi cosa lo aveva definito: l’Olocausto. Da quel punto, tutto è proceduto con naturalezza.

Nei quindici anni successivi in cui ho avuto sotto mano il personaggio, ho cercato di capire cosa lo facesse scattare, cosa lo facesse reagire. E cosa avviene, quando accade? Vede se stesso come un cattivo? La risposta era negativa. Lui si vede come un eroe, perché l’umanità media è per lui il nemico, una fonte di oppressione. Per lui, gli uomini comuni sono ciò che i Neanderthal erano per i Cro-Magnon. Lui è il gradino evolutivo successivo e la gente comune deve farsi da parte.

X-Men Black Magneto, anteprima 02

Non vede i mutanti come dei regnanti. E questo è per me il punto fondamentale che mi divide da altri che hanno raccontato Magneto. Per me, non è mai stata una questione di dominio. Dal suo punto di vista, ciò che conta sono i risultati dell’evoluzione. L’umanità è costretta a scegliere: morire o farsi da parte. La sua convinzione è che i mutanti siano sempre e comunque il futuro.

E, dalla mia prospettiva, nulla poteva rendere Charles Xavier una persona migliore o un leader degli X-Men più efficiente. Era già perfetto, di fatto. L’unica cosa che avremmo potuto fare era peggiorarlo. Mentre Magneto è un uomo che insegue i suoi obiettivi ripetendosi che lui è una brava persona, che non è un cattivo, che ciò che fa è per il bene della sua gente. E perché mai nessuno capisce questo concetto? Il che lo rende un personaggio con grandi difetti, ammirevole e potenzialmente redimibile.

Talajic – Magneto non è certamente un personaggio semplice. La sua complessità è ciò che lo rende così attraente. Anche se è tecnicamente un cattivo, ha le sue ragioni e non sono ragioni da poco. Tutti noi possiamo riconoscere le decisioni della nostra vita che si spingono un po’ oltre il confine tra bontà e cattiveria. Chissà che tipo di persone potremmo mai diventare, se avessimo l’opportunità e il potere necessari?

In questa storia, metteremo il suo potere e la sua testardaggine di fronte alla sua genuina capacità di provare calore umano. Magneto è umano, è gentile, ma possiede un’oscurità interiore che aspetta solo di esplodere. Riuscire a catturare tutto questo con la storia era una sfida interessante. Inoltre, c’è qualcosa di regale in lui. Erik è convinto della giustizia delle sue azioni al punto da non metterla nemmeno in dubbio. Semplicemente, agisce. Come una forza della natura. Quasi come una divinità.

 

In una storia dai contenuti allegorici, vedremo Magneto cercare di dar vita a una comunità di potenti mutanti che tenterà di sovvertire un centro di detenzione di loro simili. La stessa idea di odio verso i campi di concentramento che lo animava nelle storie di Claremont del 1975 la ritroviamo cinquant’anni dopo. Date le sue origini, secondo l’autore, Magneto è un personaggio i cui motivi sono in qualche modo fissati nel tempo. E Chris sarà sempre fedele a quell’idea di personaggio.

 

X-Men Black Magneto, anteprima 03

 

 

Fonte: Comic Book Resources