Yona Harvey, co-sceneggiatrice di Black Panther & The Crew torna a parlare della serie che metterà insieme alcuni tra i più famosi e importanti personaggi di colore della Marvel Comics.

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La poetessa prestata al mondo del fumetto ha parlato della storia, scritta a quattro mani con Ta-Nehisi Coates, che debutta tra due settimane negli Stati Uniti. Ecco cos’ha aggiunto a quel che già sapevamo.

 

Black Panther & The Crew #1, copertina di John CassadayScrivere World of Wakanda, la mia prima esperienza a fumetti, è stato fenomenale. Contribuire a un progetto del genere mi ha permesso di passare un sacco di tempo a scavare negli archivi della Marvel e pensare attentamente ai personaggi che avrei avuto per le mani, alle loro motivazioni e alle loro personalità. Scrivere fumetti è un lavoro di equipe a cui non ero abituata e gli effetti di ogni decisione sono immediatamente percepibili sulla pagina, quindi lo è anche il feedback del comparto editoriale.

Lavorare con scrittori bravissimi come Ta-Nehisi Coates e Roxanne Gay è stato come tornare a scuola, dato che entrambi sono narratori molto esperti, anche se non fumettisti, in prima istanza. Ho adorato il modo in cui hanno approcciato le storie a cui abbiamo lavorato assieme, ma a un certo punto, mi sono accorta che la Marvel mi chiedeva ben più che rimanere a bocca aperta di fronte ai miei colleghi. Ho dovuto decidermi e trovare il coraggio di collaborare al processo creativo.

Prima di diventare una sceneggiatrice, mi consideravo una grande fan dei fumetti, ma non avevo una gran regolarità nella lettura. Il che è vero per molte cose che amo, come la musica. Passo attraverso periodi in cui divoro di tutto, per poi migrare altrove. Non conosco granché il mondo dei fan, specialmente oggi che tutto succede online e io non sono una gran frequentatrice di social media.

Da Black Panther & The Crew, i lettori possono aspettarsi parecchia introspezione dei personaggi. Anche un sacco di avventura, ovviamente, ma forse alcuni si chiederanno come mai T’Challa e la sua ex moglie Ororo non riescano proprio far funzionare le cose tra loro. Questi lettori troveranno risposte nella nostra storia. Così come ci saranno occasioni per vedere lati non comuni di eroi come Manifold e Luke Cage.

 

La storia sarà messa in moto dalla morte di un attivista per i diritti umani ad Harlem, teatro delle avventure narrate. Ognuno degli eroi protagonisti della storia conosceva la vittima, Ezra, e ognuno avrà un’idea molto personale delle ragioni e delle dinamiche della sua morte. Proprio dal confronto e dallo scontro tra queste opinioni nasce gran parte delle interazioni fra i personaggi.

 

Più scrivo fumetti, più mi appassiono alla creazione di problemi e guai per i personaggi. Il che, nelle storie, è fondamentale. Si impara molto di più sui nostri eroi quando sono messi alla prova, quando abbiamo modo di vedere quel che fanno per uscire dalle sabbie mobili. Spesso, i conflitti si risolvono in azione e battaglia, ma analizzare vecchie relazioni e nuovi rapporti può essere anche più rischioso.

 

 

Fonti: Marvel | Comicosity